Capitolo 22

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"Mamma. Mamma. Mamma. C'è zia Lexi in salotto"
Apro gli occhi di colpo.
"Papà? Perché c'è papà nel letto? E' tornato a casa con noi?"
"Shhh. Non urlare tesoro"
"Si d'accordo, ma papà, è tornato a vivere con noi?"
Annuisco.
"Dici davvero?"
"Si piccolina, papà è tornato a casa con noi e ora, vai da zia Lexi, arriverò tra un momento"
Felice come non mai, saltella fuori dalla camera da letto, lasciando così di nuovo soli me e James.
"Ho capito bene, mia sorella è di là?"
"Hai capito bene si, tua sorella è già qui"
"Non doveva arrivare prima di pranzo?"
Sollevo le spalle, sorrido e velocemente, infilo una vestaglia.
"Prima di andare in ospedale, abbiamo modo di parlare? Sai, ieri sera non abbiamo avuto molto tempo per farlo"
"James"
"Ma è la verità Jodie..." ride, si infila i vestiti della sera precedente e con le braccia aperte, viene verso di me. "Eravamo troppo presi nel recuperare le settimane perse e se devo essere sincero, sono state recuperate alla grande"
"Ok d'accordo, ma ora stop"
"Non dirmi che dopo tutti questi anni, ti imbarazza ancora parlarne"
"Lo fai apposta vero?"
Ride di nuovo, ma questa volta lo fa ancor più divertito di prima.
"Mamma. Papà. La zia vi vuole di là, subito"
Ci giriamo e Kayla con le braccia conserte appoggiata allo stipite della porta, ci sorride.
"Dille che tra poco arriviamo
"No papà, ha detto subito"
"Va bene. Va bene. Come vuoi. Forza Jodie, andiamo. Posso immaginare cosa voglia Lexi da noi"

Non appena ci vede entrare in salotto, si alza dal divano e con la busta dei cioccolatini avanzati ieri sera in mano, annuisce.
"Avanti, dì quello che devi dire e per favore, niente giri di parole"
"Perché non me l'avete detto?"
"Che cosa?"
"Come che cosa James? Di voi due, che altro se no?"
"E' successo ieri sera, prima o poi te l'avremmo detto"
Sgrana gli occhi. "Prima o poi? James, dimmi che scherzi"
"No, perché dovrei?"
"Ok. Ok. Ok. Forse è il caso che parlo io..." intervengo mettendo a tacere qualunque tipo di discussione che da qui a breve, potrebbe scoppiare. "Abbiamo deciso di riprovare a far funzionare le cose tra di noi e James, è tornato a vivere qui"
"Perciò vi sposerete?"
"Di questo non ne abbiamo ancora parlato"
Annuisce.
"Zia sono pronta, andiamo?"
"Alt. Alt. Alt. Dove credi di andare? Tra un'ora devi essere all'asilo"
"Tranquilla Jodie, ci penso io a lei, voi due avete bisogno di passare del tempo da soli"
"Per quello ci abbiamo già pensato stanotte"
"James"
"Ok Kayla andiamo e per favore, evita i dettagli, sei pur sempre mio fratello e tu Jodie, fatti trovare pronta per le dieci, ho l'ecografia più importante di tutte e dato che Fred non è a casa, non me la sento di andare da sola perciò, sii puntuale"
Non mi da il tempo di rispondere che prende per mano la bambina e insieme, escono.
"Dov'è il caffè?"
"Nel solito posto"
"E la marmellata?"
"Nel solito posto anche lei..." mi siedo al tavolo della cucina mentre James, esattamente come ai vecchi tempi, prepara la colazione. "Ieri sera non abbiamo parlato di una cosa abbastanza importante"
"A dire la verità, non abbiamo parlato molto"
"La smetti? Sii serio per una volta"
"Volevo soltanto sdrammatizzare la situazione dato che so benissimo a cosa ti riferisci"
"Allora se lo sai, dammi una risposta"
Appoggia il barattolo di marmellata davanti a me e dopo aver sospirato a lungo, scuote la testa.
"Cosa no?"
"Ho detto no Jodie. Non potrei mai partire per New York. La mia vita è qui, la mia famiglia è qui e come avrei mai potuto andare a 1.271 chilometri di distanza da voi?"
"Se era ciò che volevi, avremmo trovato una soluzione. Ad esempio saremmo potuti partire tutti e tre insieme"
"No non se ne parla, Chicago è la nostra casa perciò, non ci sarà alcun trasferimento..." sposta una sedia e non appena è di fronte a me, prende la mie mani nelle sue. "Settimana prossima verranno le nostre famiglie, vero?"
Annuisco.
"E hai disdetto proprio tutto per il matrimonio?"
"Beh, si"
"Location compresa?"
"Tutto James, con tutto è compresa anche lei"
"E se ti dicessi che ho qualcosa in mente?"
Corrugo la fronte.
"Oggi ho il giorno di riposo, Kayla è all'asilo e tu oltre ad accompagnare mia sorella dal ginecologo non hai altro da fare, giusto?"
"James che diamine hai in mente?"
Mi da un bacio sulla fronte e senza rispondere, si alza e spegne il fornello con sopra la caffettiera.
"Vuoi parlare?"
"E' pronta la colazione"
"James"
"Questa volta dovrai soltanto fidarti di me e fidati che non rimarrai delusa, d'accordo?"

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