Capitolo 6

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Londra.

"Mi è mancato averti in giro per casa, sai?"
"Anche a me mamma mancava venir qui"
Sorride dolcemente. "Kayla?"
"Cosa?"
"Non so... Perché non l'hai portata?"
Sollevo di poco le spalle. "Non mi andava di scombinarle la vita per si e no quattro giorni"
"Capisco"
"Avanti mamma, non fare così... Tra tre settimane la vedrai, non è che non la vedrai più"
Taglia a metà la fetta di anguria nel piatto. "E' difficile per una nonna non vedere la propria nipote tutte le volte che vuole e fare con lei le cose più banali ma più significative al mondo, come ad esempio, portarla ogni mattina al parco o andare all'asilo a riprenderla, capisci?"

In cinque anni, l'unica persona che ancora oggi fatica ad accettare il fatto che io abbia preso in mano la mia vita e me ne sia andata quasi, dall'altra parte del mondo, è lei, mia madre.
Uno dei principali motivi per cui ogni volta, fatico a tornare a Londra è proprio questo: la sua insistenza nel farmi sentire, quasi, in colpa per le scelte prese.
Più e più volte, ha ribadito che sarebbe tutto così perfetto se io, James e Kayla, venissimo a vivere qui, nell'appartamento vuoto sopra il loro e noi, più e più volte, abbiamo risposto la stessa cosa no grazie, al momento stiamo bene dove siamo, a Chicago ma non basta, non basta mai perché non appena ci troviamo tutti quanti intorno allo stesso tavolo, lei tira fuori il progetto di ristrutturazione della casa e con orgoglio, inizia a spiegare nei minimi dettagli la sua idea per rendere l'appartamento confortevole e adatto a noi.
Ok, apprezzo tanto lo sforzo e l'entusiasmo con cui fa tutto questo, ma al momento, non c'è nessuna possibilità che io e la mia famiglia, veniamo a vivere qui, a Londra.

"Jodie"
"Mh..."
"Jodie"
"Che c'è?"
Alza gli occhi al cielo. "Gli anni passano ma i vizi restano gli stessi"
"Cosa stai cercando di dire?"
"Quando Kayla non c'è, vivi costantemente nel tuo mondo, o sbaglio?"
Avvicino il piatto con il resto dell'anguria e in silenzio, taglio pezzo per pezzo.
"Ripeto: hai già scelto l'abito da sposa?"
Scuoto la testa.
"E cosa aspetti?"
"Forse l'abito giusto?"
"Sii meno sarcastica Jodie... Ti rendi conto che manca così poco e voi, siete così in alto mare"
Annuisco. "Lo so mamma, lo so... Ci andrò non appena tornerò in America"
"O magari potremmo andarci insieme, cosa ne dici? E magari, potrò comparare io l'abito di Kayla"
"A quello ci ha pensato Elisabeth"
"Ah. Oh. Non lo sapevo... Ha pensato ad altro la madre di James?"
Piego la testa d'un lato. "Ti da fastidio, vero?"
"Che cosa?"
"Come che cosa? Ti da fastidio il fatto che sua madre, abbia comprato il vestito a Kayla"
"Oh no Jodie, per l'amor del cielo. Come fai a pensare a una cosa del genere? Elisabeth, è tanto sua nonna, quanto lo sono io"
"Faccio finta di crederci..." taglio l'ultimo pezzetto di anguria. "Sean?"
"Sean?"
"Si, Sean, tuo figlio"
"E tuo fratello"
Alzo le spalle. "Quelli sono dettagli..."
"Jodie... E' tuo fratello, dimentichi?"
"Forse è lui che si è dimenticato di avere una sorella in questi anni, sai?" allontano il piatto vuoto. "E' sparito dalla mia vita il giorno in cui, presi l'aereo per Chicago"
"Ha preso molto male la tua decisione di lasciare l'Inghilterra"
"E io ho preso molto male il fatto che si sia sposato con quella strega, come la mettiamo?"
Scuote lentamente la testa. "Quelle sono questioni delicate, non potremo mai sapere come sono andate realmente le cose"
"Come vuoi che sono andate mamma? Sono andati a letto insieme, lei è rimasta incinta e l'ha obbligato a sposarsi rovinandoli così la vita, per sempre. Niente di più e niente di meno" appoggio la schiena alla sedia. "La strega, permetterà a Sean di venire al mio matrimonio?"
"Non lo so Jodie, non lo so davvero... Perché non glielo chiedi tu direttamente stasera a cena?"
Corrugo la fronte.
"Ho invitato lui e Greyson a cenare con noi, sai, tuo padre sta preparando la griglia sul retro... Greyson ne va matto"
"Sarà per la prossima volta, questa sera non ci sono"
"Scherzi?"
"No, perché dovrei?"
"E' tutto il pomeriggio che tuo padre pulisce e sistema tutto quanto, tuo fratello ha preso la serata libera dal lavoro per esserci e tu cosa fai? Te ne vai"
Striscio la sedia indietro. "Forse, prima di radunare l'intera famiglia per passare una finta serata allegra e felice, avresti dovuto chiedere a tutti..." alzo il tono di voce. "Non trovi?"
"O forse, vorrei che per una stra maledetta volta, tu e tuo fratello mettete da parte i rancori del passato e tornate a comportarvi come normalmente due fratelli si comportano?"
"D'accordo..." alzo una mano in segno di resa. "Fai come vuoi, ma sappi che non riuscirai a farmi cambiare idea... Ora se non ti dispiace, andrei a prepararmi, tra meno di un'ora Lexi passerà a prendermi e se te lo stai chiedendo, si, con molta probabilità, tornerà tardi, molto tardi..." stringo la coda tra i capelli mentre velocemente mi volto verso la porta finestra della cucina. "E per favore, non aspettarmi sveglia, non ho più vent'anni, so badare a me stessa"
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Ci sono. Non sono sparita 🙈
Diciamo che questi sono stati giorni molto frenetici. Io e @denise__95 siamo state tipo 15 ore in piedi per il Radio Italia Live, ma né valsa assolutamente la pena. Eravamo in prima fila 😍 e soprattutto: c'erano Benji & Fede davanti a noi 😍
Ok, la smetto di sclerare e passo all'annuncio più serio e più importante, ovvero:

ENTRO L'ANNO PROSSIMO, CON MOLTA PROBABILITÀ, TUTTA LA TRILOGIA DI PROMISED DIVENTERÀ LIBRO CARTACEO 😍😍😍
Siete contenti?
Quanti di voi lo compreranno? 🙈

Non smetteró mai di ringraziarvi per tutto il supporto che in ogni momento mi date, davvero. GRAZIE DI CUORE 💜

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