soddisfazione

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02:45 p.m.
È sabato, e finalmente è arrivato il giorno dello spettacolo, per il quale mi sono tanto impegnata.  Sono a casa, e mi sto rilassando con un po' di stretching e con della musica di sottofondo, così allento un po' la tensione che si sta creando nel mio corpo, e almeno sono già pronta per le coreografie delle prove generali che faremo alle tre e mezza, mentre lo spettacolo sarà alle alle nove di sera. In linea generale, posso dire che non è tanto impegnativo questo musical che andremo a fare, perché Oscar non ci ha affidato delle coreografie e delle canzoni difficili da imparare; invece per quanto riguarda le battute, ho avuto bisogno di ripeterle non so quanto prima che mi venissero bene come adesso, e Oscar mi ha aiutato tantissimo con la dizione, così da poter togliere un minimo il mio accento come dice lui ''Italo-Americano", perché sembra veramente un misto fra i due, però ora sono abbastanza migliorata e ogni tanto riesco anche a parlare con l'accento inglese, ma è un po' difficile.
Sento dei passi provenire dalle scali ed ecco arrivare Davide, che era da un po' di tempo chiuso nel suo studio. È sempre così tanto bello che mi chiedo sempre se veramente ci sto insieme, se me lo merito o se me lo immagino. Gli vado in contro e stringo le braccia al suo collo mentre lui, appoggia le mani sulla mia vita e mi spinge più a se. Ispiro un po' il suo buonissimo odore e mi sento serena.
<Come ti senti?> chiede in un sussurro, alzo lo sguardo e lo guardo perplessa.
<Riguardo a cosa?> chiedo.
<Riguardo allo spettacolo> 
<Uhm non so ... non ho ancora veramente realizzato che ci sarà sta sera ...> faccio una pausa. <Ho paura, ma non vedo l'ora> concludo sorridendogli.
Mi guarda negli occhi e dice con convinzione <Vedrai che sarà un vero successo ... me lo sento! E anche io non vedo l'ora di vederti su quel palco.>
Q

uesta sue parole mi aiutano tanto. Ho amato sempre questa sua parte, che riesce ad alleggerirmi,a togliendomi lo stress e l'ansia solamente grazie alle sue parole d'incoraggiamento. Annuisco e lui mi accarezza le spalle. Mi fa uno dei sorrisi più belli e inevitabilmente io mi sciolgo dentro. Provo sempre delle nuove sensazioni con lui, ovviamente piacevoli, e mi chiedo alcune volte se riuscirò mai ad abituarmi, se mai un giorno queste sensazioni che mi provocano: brividi, fremiti, farfalle nello stomaco, gambe che tremano, guance che arrossiscono, mani che sudano e battiti accelerati, se ne andranno. Non lo so ... ma io più sto con lui e più mi innamoro, quindi non credo che mia passerà ... perché sono follemente innamorata di lui. I nostri occhi si incastrano e non riusciamo a distogliere lo sguardo ... è come se ci fossimo incantati ... e piano piano le nostre labbra si incontrano. Le facciamo sfiorare un paio di volte, poi mi spingo in avanti per approfondire il bacio e assaporando il suo sapore che sa di menta; ma ecco il rumore di un clacson abbastanza famigliare che interrompe questo nostro momento. Le persone alle volte hanno un brutto tempismo ...
<Sono sicuramente Shan e Adam> dico facendo una smorfia. Mi dirigo verso la porta, che una volta aperta, mi fa rabbrividire per la folata di vento freddo che mi avvolge tutto il corpo e gesticolo di aspettare che arrivo subito, verso la macchina di Adam. Entro dentro chiudendo la porta e mi metto il giubbotto, prendo dalla borsa il portafoglio, da cui estraggo tre biglietti dello spettacolo di sta sera, che sono riuscita a rimediare ad un prezzo più basso e che sono per Davide, Mimi e Chris. Li appoggio sul tavolo e gli ricordo di non dimenticarseli. Mi avvicino a lui e gli prendo il viso tra le mani.  <Non so se ci vedremo più tardi, perché non so quanto dovremo stare li ... se non ritorno, ci vedremo direttamente in teatro ok?> lui annuisce e io lo bacio, mi stacco per andarmene,  ma lui mi prende per il braccio e mi lascia un bacio, sorrido e cerco di andarmene, ma lui sorridendo me ne lascia un'altro.
<Amore, dai ...> mugulo fra le sue labbra, ma non c'è la faccio a resistergli e mi lascio travolgere da un'altro bacio più avvolgente. Si stacca e sorridendo mi volta verso la porta e mi da una pacca sul sedere.
<Ora puoi andare> e io ridendo esco e salgo in macchina dove per tutto il mese Adam e Shan mi hanno sempre accompagnato da casa fino al teatro, e viceversa per il ritorno a casa. La nostra amicizia è diventata sempre più importante per me, anche perché ho praticamente passato più tempo con loro, dati gli impegni che il teatro mi dava, ma così ho avuto anche modo di conoscere una buona parte del mio gruppo di teatro, e direi proprio che mi trovo bene con tutti.
Dopo che ho sistemato la cintura, la ragazza per metà rossa e per metà bionda mi guarda in modo ambiguo e anche con un sorriso sghembo. 
<Ma guarda che bel visino, qui non centra il trucco ... qui centra la prestazione di una persona di nome Davide eh?!> insinua.
<Shan!> la riprendo con fare sconvolto.
Si mettono a ridere entrambi  e mi sento un po' in imbarazzo.
<Che c'è? È vero! Durante questi giorni hai avuto una faccia di una che non godeva da tempo, e finalmente si vede che sei stata appagata> spiega come se stessimo parlando di un argomento che affrontiamo usualmente, eppure non è così, non gli ho mai raccontato di ciò che faccio con Davide in intimità.
<Shan!> la riprendo veramente sorpresa. è stata sempre diretta senza peli sulla lingua, ma mai mi ha detto cose simili. <Per la cronaca, non abbiamo  fatto niente ... oggi!> borbotto.
<Allora sicuramente ieri sera> afferma sicura. Evito di rispondere perché non voglio che questa conversazione degeneri più di così.
<Bene, chi tace acconsente> dice Shan soddisfatta e io sbuffo.
<Sto scherzando tesoro, comunque ti trovo bene> . Scuoto la testa e sorrido appoggiando la testa sul finestrino. So che il sesso fa cambiare l'umore perché rilassa ... ma non pensavo che fosse così evidente da poterlo capire solo guardando il volto di una persona. Rimaniamo un po' in silenzio, fino a quando arriviamo davanti al Palladium e appena scendo dalla macchina, trovo una specie di insegna, probabilmente di cartone, collocata nel balcone sopra l'entrata del teatro, con lo sfondo celeste dove c'è disegnata al centro una suora che tiene un microfono; invece nell'entrata e nelle colonne di fianco, ci sono dei manifesti con lo sfondo dello stesso celeste, con altrettante suore intente a cantare e c'è anche scritto in rosso il titolo del musical "sister act".
<Wow, ma che bello!> esclamo.
<Già!> annuisce Adam. <Ho saputo che sono stati venduti tanti biglietti per sta sera ... non ci sarà il sold-out, ma ci siamo vicini>.
<Bhé, l'importante è che ci sia qualcuno a vederci> dice Shan.

The suitcase full of dreamsDove le storie prendono vita. Scoprilo ora