amore

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12:30 a.m.
<Amore... amore> sento una voce dolce e delle dita che mi accarezzano i capelli.
Apro lentamente gli occhi e inizio a vedere un ragazzo che mi sorride, è Davide, ed è veramente bellissimo. Ha tutti i capelli scompigliati all'insù, ed è veramente una visione fantastica che non mi dispiace avere ogni mattina.
<Ehi, buon giorno> dico con la voce rauca per via del sonno, mi alzo un po' e stroppicciandomi gli occhi con le dita mi appoggio allo schienale del letto.
<Dormito bene?> chiede.
<Benissimo> rispondo sorridendo, è stata veramente la notte più magica della mia vita, a seguire c'è la notte del falò in spiaggia, quando ho accettato di iniziare una relazione con Davide. Sorride, si alza e prende dal comodino una tavoletta di legno chiara adatta per la colazione a letto, e noto che sopra di essa ci sono due brioche, dei biscotti al cacao, due tazze blu di caffè-latte e un piccolo vaso trasparente, contenente tre margherite. È veramente una cosa semplicissima, tenera e dolce.
Ogni uomo dovrebbe fare queste sorprese ogni tanto alla propria donna, infondo non costa niente e fa un grande effetto.
<Caspita così mi vizi!> dico con un sorriso difficile da trattenere, mentre me lo pone sopra le gambe e si siede davanti a me per mangiare.
Sorseggiando il liquido dentro la tazza, ripercorro mentalmente ciò che abbiamo fatto la scorsa notte e non riesco a trattenere un sorriso per quanto sono stata bene.
Nessun ragazzo mi ha mai tratta così, è stato: delicato, romantico, sensibile e premuroso; non vorrei nessun'altro al mio fianco, perché non saprei chiedere di meglio.
<Perché Sorridi?> farfuglia dopo aver addentato un biscotto, riportandomi al presente. Ops mi ha beccato. Speravo che non mi guardasse e mi scappa una piccola risata.
<Stai ridendo di me?> chiede perplesso, ma sorridendo.
<No no! Amore, è che stavo pensado alla scorsa sera... Sono stata immensamente bene grazie a te... Mi dispiace solo di aver rovinato un po' le cose con quella scena in bagno, non so che mi è preso...> dico gesticolando con le mani.
<Per me non hai rovinato niente, la tua reazione è stata una cosa nuova per me, ma comprensibile.> dice prendendomi una mano fra la sua <È stato bello tutto ciò che c'è stato... sarà una serata che non mi scorderò mai, anche perché è stata una vera novità. Però c'è una cosa che hai detto che vorrei risentire...> dice lui sorridendomi e io cerco di ripensare bene a cio che ho detto ma non so... <Quale?> chiedo confusa.
<Amore> risponde e io aspetto che dica altro, ma lo guardo e non capisco. <Cosa?> chiedo più confusa di prima <È amore, la parola che vorrei risentire> dice in fine lui.
Ah ecco... mi è sembrato talmente naturale dirla, che non me ne sono neanche accorta, eppure è la prima volta che gli e la dico, quella parola tanto dolce. La si può dire molto spontaneamente a chiunque: i genitori ai figli, i fratelli o sorelle più grandi a quelli più piccoli, i nonni a propri nipoti e anche fra amiche, ma dirlo al proprio partner è un'altra storia, perché di mezzo c'è l'amore che si prova l'uno per l'altro e quando lo si sente dire ci si sente importanti e speciali.
Appoggio la tavoletta di legno dalla parte vuota del letto, mi avvicino a lui e gli prendo la faccia fra le mani.
<Amore> sussurro dandogli un bacio <Amore> e ne segue un altro, al terzo lui si sposta in avanti facendomi stendere sotto di lui, mi bacia lentamente e staccandosi mi guarda negli occhi.
<Ti amo Miriam>
<Anche io> dico accarezzadogli i capelli.
<Ti andrebbe di farlo adesso?> chiede accarezzando con le sue labbra le mie e io annuisco dandogli un bacio.
<Però non piangerai?> chiede sorridendo e io scuoto la testa ridendo e così inziamo lentamente lasciarci andare e facciamo l'amore.

04:05 p.m.
Siamo ritornati a casa da me, per prendere tutte le mie cose per potermi trasferire definitivamente da Davide. Quando lo abbiamo detto ai miei due "vecchi" conquilini, ci sono rimasti un po' male, ma guardandosi hanno inziato a sorridere, perché hanno capito che avranno casa libera solo per loro due.
<Bhe, almeno ognuno di noi potrà stare con l'altro senza essere disturbati> scherzo sorridendo, ammiccando e appoggiando una mano sulla spalla di Davide e a tutti parte una risata.
Ormai non ho bisogno di conferme da parte della Mimi, lei è Chris stanno insieme e sono una coppia molto bella.
Sono soddisfatta di averli aiutati ad avvicinarsi e il resto, per fortuna è venuto da se.
Io vado in camera mia e inzio a mettere dentro la valigia tutti vestiti.
Una volta che ho finito mi siedo sul letto e inizio a guardare la mia valigia, quella valigia che prima di partire l'avevo riempita di tantissime cose, ma specialmente di sogni, che fino ad adesso non si sono ancora avverati, ma non per questo mi sento sconfortata, anzi Davide mi tieni sempre occupata e non mi ci fa pensare, perché mi da una felicità che mi fa dimenticare tutto il resto... Eppure se avessi entrambe le cose, cioè il mestiere che ambisco da sempre e il ragazzo perfetto, sarei la donna più felice di questo pianeta. Sposto il mio sguardo sul comodino dove ho appoggiato il mio cellulare. Lo prendo e sbloccandonolo mi ricordo di quelle informazioni che avevo preso da quella locandina sullo spettacolo teatrale. Si terra in un teatro che si chiama Palladium. Inizio a cercare su internet varie informazioni al riguardo di questo teatro e scopro che è uno tra i più prestigiosi a Londra. Caspita. Prendo il mio computer che è appoggiato alla fine del mio letto e dopo averlo aperto e acesso, vado sulla mia casella e-mail che noto che è prettamente vuota.
Inizio a scrivere una e-mail dove chiedo di avere delle informazioni su come si può avere un colloquio con la persona che si occupa dello spettacolo, o come si può avere l'opportunita di poter essere scelti per un ruolo e altre domande che mi servono per informarmi meglio. Rileggo, due, tre volte ciò che ho scritto, infine mi decido e invio, sperando tanto in una risposta.
Chiudo il computer, mi alzo e lo ripongo nella valigia chiudendo la cerniera ed esco dalla camera. Vado in cucina e vedo Mimi e Chris nel divano abbracciati che guardano la tv, invece Davide è seduto davanti al tavolo in vetro a mangiare patatine. Mi metto sopra le sue ginocchia, vengo avvolta nella vita da un suo braccio e gli prendo qualche patatina dal sacchetto. Sta sera ho voglia di fare qualcosa tutti insieme.
<Voi ragazzi avete qualcosa in programma per sta sera?> chiedo rivolta verso la nuova coppietta e rispondo di no all'unisono <Allora che ne dite di mangiare fuori?> chiedo guardando tutti e tre, loro annuiscono.
<Dove si va?> chiede a sua volta Mimi.
<Io ho una voglia incredibile di cibo cinese> dico con già l'acquolina in bocca. <Per voi potrebbe andar bene?> chiedo e tutti approvano <Allora è andata per il cinese!> esclamo contenta, sbattendo la mano sul tavolo, come un venditore di aste fa con il martello di legno.

The suitcase full of dreamsDove le storie prendono vita. Scoprilo ora