sensazioni

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17:45
Oggi è venerdì, e manca un giorno alla mia partenza. Ho già preparato tutto, così non ci saranno inconvenienti per domani. Però non so che mettermi per sta sera, perché sono stata invitata ad una cena organizzata da Sasha e ci saranno tanti nostri amici, che verranno per dare un'ultimo saluto a me e a Mimi. Per far passare il tempo, ho cercato durante la giornata di distrarmi andando a correre, ho ascoltando musica e guardato qualche serie TV, però adesso anche se presto, preferisco inziare a preparami. Accendo le casse e ballando e cantando inzio a scegliermi i vestiti da indossare e il trucco da fare.

20:00
Come vestiario mi sono messa: dei jeans blu aderenti a vita alta e ci ho infilato dentro una camicia bianca, ho aggiunto una giacca nera in pelle e in fine delle Adidas superstar bianche; le mie preferite. Riguardo al trucco ho messo una linea di eyeliner e rossetto opaco color mattone non troppo forte,  i capelli li ho piastrati, così non sto sempre con i capelli ondulati o ricci.
Dopo aver salutato mia madre, esco fuori di casa e salgo nella macchina di Mimi, che è venuta a prendermi insieme a Lily e Sasha. Dopo 10 minuti arriviamo in una pizzeria a cui solite ad andare insieme e che affaccia sul molo del mare, regalando una vista bella del mare di Pesaro. Entriamo dentro e noto subito Andrea con la sua fidanzata, che ci invitano a venire nel tavolo in cui sono seduti da 10 posti. provo ad immaginare per chi possono essere i restanti quattro posti ma non saprei... Non tardo a scoprirlo, dato che dall'entrata del locale vedo arrivare Davide con altre tre persone di mia conoscenza. Il mio cuore perde un battito... No... Non può già farmi questo effetto... Non ero pronta psicologicamente per vederlo o per parlagli. Mi giro verso Sasha e la fulmino con lo sguardo, perché sa cosa è successo l'altro giorno con lui e questa è una specie di mossa sleale. Lei fa spallucce e mi fa un sorriso sghembo. Alzo gli occhi al cielo e faccio un grande respiro. Ripensandoci ha fatto bene, è l'unico modo per salutarlo un'ultima volta. Ci salutiamo tutti, ma sono trattenuta dalle domande che alcuni miei vecchi compagni di scuola mi fanno e quindi ancora non l'ho potuto salutare a lui; ma alla fine prima di sedermi nella sedia, una mano prende la mia facendomi girare. È Davide e non so come ma oggi è più bello del solito, ha addosso una camicia blu, jeans e una giacca in pelle nera. Se stiamo vicini, diamo l'idea di essere stati d'accordo sulle cose da indossare.
<Bhe? Che fai? non si saluta più?> dice sorridendo. Ah... che bel sorriso...
"eh riprenditi! Ti sei già innamorata per caso?" chiede la mia vocina nella testa
No! Non sono innamorata!
<Scusami ma sono stata trattenuta> dico salutandolo dandogli due baci sulle guance. Un profumo buonissimo mi inebria il cervello. Chiudo un'attimo gli occhi per cercare di ritornare in me stessa e non distrarmi; con i ragazzi bisogna sempre stare sull'attenti, perché sono furbi e sanno giocare sporco, però ripensandoci lo sappiamo fare anche noi donne, quindi bisogna star attenti da entrambe le parti.
Ci sediamo vicino, alla mia destra ho lui e alla mia sinistra la Sasha. Mi da una strana felicità stargli vicino, non so se è felicità, ma è una strana sensazione che non so descrivere, ma so che è per via della sua presenza. Durante la cena abbiamo chiacchierato tutti insieme e direi proprio che mi ci voleva questa reunion prima di partire, perché ci siamo fatti un sacco di risate, ed è bello passare questi momenti immersi in così tanta compagnia degli amici; secondo bene prezioso che viene dopo la famiglia.
Davide una volta finito il suo caffè, mi prende la mano e inzia a giocarci fra la sua, la cosa a differenza della scorsa volta scaturisce in me delle palpitazioni diverse al cuore. Non lo voglio ammettere, ma forse ho inziato a provare qualcosa... Non è possibile, no! 
<Quindi la tua decisione l'hai presa veramente?> chiede interropendo il flusso dei miei pensieri. Annuisco mordendomi il labbro.
<Ci hai almeno pensato a quello che ti ho detto quel giorno o no?> chiede senza distogliere quei suoi occhi ipnotici dai miei.
<Si. Certo che ci ho pensato. Anche fin troppo... Ma ho preferito continuare per la mia idea e fare il biglietto il più presto possibile. Anche perché non volevo rimuginarci sopra, la mia decisione questa volta non la volevo cambiare.> dico guardando la mia mano fra la sua.
<Mi mancherai molto> dice dandomi in fine un bacio sulla mano, dopo una pausa passata a guardarmi. Questa frase scaturisce in me una infinità di emozioni, mi viene quasi da commuovermi, come mio solito fare, però evito e per non continuare a guardarlo lo abbraccio, perché ne ho bisogno. Lui ricambia stringendomi a se e accarezzandomi la schiena con le dita.
<Mi mancherai anche tu> sussurro all'orecchio e lui reagisce stringendo di più la presa. È vero mi mancherà... Non so come una persona che non molto tempo fa non consideravo più di tanto, ora e in così poco tempo, è in qualche modo diventato importante.
Mi stacco dall'abbraccio di malavoglia e Andrea d'un tratto propone di continuare la serata in spiaggia facendo un falò. L'idea piace a tutti, perciò ci alziamo e per non farci mancare niente prendiamo un po' di bibite dal frigo della pizzeria e dopo aver pagato tutto  ci rechiamo in spiaggia.
Tolgo le scarpe e inzio a camminare scalza, godendomi il contatto dei miei piedi con la sabbia leggermente fresca che massaggia in qualche modo la pianta del piede e da una sensazione piacevole.
Davide, insieme agli altri ragazzi, si ingegnano per accendere un focolare e una volta fatto. Mi sto per mettere a sedere, ma Andrea mi dice di fermarmi.
<Miriam, stai in piedi e cantaci una canzone.> dice sventolando una bottiglia di birra per aria.
<Vai Mih!> mi sollecita Lily e a seguire anche il resto del gruppo.
<Ehm... Okay.> dico camminando verso un punto dietro il falò, in modo che tutti mi vedano. Sono un po' agitata, perché ci sono 9 persone che mi stanno guardando e la cosa mi mette in soggezione, perché non amo, ma neanche odio, stare al centro dell'attenzione; la cosa che mi ripeto sempre in questi casi è: "vuoi fare la cantante? Allora cerca di superare questa tua specie di timidezza... Perché il tuo lavoro è fatto di questo, stare davanti ad un pubblico che vuole sentirti".
Dopo questo incoraggiamento mentale, alzo gli occhi al cielo in cerca di ispirazione per la canzone che voglio cantare e guardando le stelle, ho la mia illuminazione. Canto diamonds di Rihanna, accompagnata da un battito ritmato delle mani di ognuno di loro, ed una volta finita la canzone, ricevo dei grandi applausi e ringrazio con mezzi inchini.
Mi avvicino alle bibite, prendo una cocacola e girandomi, vedo Davide che mi fa segno di venire da lui. Trovandomi davanti a lui, con le mani mi prende per la vita e mi fa sedere sulle sue gambe. Siamo talmente vicini, che riesco a sentire il suo respiro che mi sfiora il viso. Iniziamo a parlare del più e del meno insieme agli altri. È tutto così bello e tranquillo in questa serata e la cosa che a me risulta un po' strana di questa serata, è che quasi nessuno ha dato peso alle mosse fra me e Davide, mi sarei aspettata delle occhiate maliziose o delle battutine strane da tutti, ma solo le mie amiche mi hanno fatto qualche sorriso sghembo; nulla che mi abbia imbarazzata fortunatamente. Ad un tratto, Davide mi dice di alzarmi per andare a fare una passeggiata e mi prende per mano. Queste cose veramente non me le aspettavo da un tipo come lui... Carezze, abbracci e parole dolci non sono da lui. È fin troppo carino con me e non so più se il donnaiolo che è, o era in lui, se ne andato per lasciar spazio ad un ragazzo che vuole inziare una "relazione", o se tutta questa cosa è una messa in scena per portarmi al letto. Sono un po' in confusione.
Cerco di non pensare e di godermi un po' il momento. La vista è uno spettacolo. Il cielo ha tante stelle che brillano, il mare è un po' illuminato dal bagliore della luna e io sto passeggiano mano nella mano di un ragazzo che è una meraviglia. Guardo le nostre mani intrecciate e non ci credo che gli sto permettendo questo. Gli sto permettendo di avvicinarmi a me, in una maniera che ho preferito evitare; ma perché non riesco a oppormi? Lui mi guarda e si ferma e faccio lo stesso anche io. Inzia ad accarezzarmi i capelli e il tocco e così piacevole.
<L'ultima volta che ti ho visto, ho fatto tutto senza chiederti il permesso, però oggi ti voglio chiedere se posso avere il tuo consenso per baciarti. È da quando ti ho visto al ristorante che lo volevo fare> spiega circondando le sue mani attorno le mie guance e io davanti a queste parole, rimango un'attimo impetrita, ma senza avere il tempo di pensare, annuisco in modo titubante perché non so se sia giusto o sbagliato... Però non importa! Mi voglio veramente godere questa serata, credo che sia la migliore della mia vita. Quelle labbra rosee che mi trovo davanti agli occhi, sono irresistibili e dopo questo pensiero mi ritrovo a baciarlo io perché anche io non vedevo l'ora. Il mio cuore fa una capriola e il mio corpo è attratto dal suo, a tal punto da eliminare ogni distanza fra noi. Questo bacio è un incantesimo tra noi e quando ci stacchiamo, la magia svanisce. Mi sorride e mi guarda un po' ansimante come me.
<A quanto pare mi sono sbagliato... Questa volta eri tu quella che mi doveva chiedere il permesso> dice beffardo ed entrambi ci mettiamo a ridere. Avrei proprio bisogno di un ragazzo così, finisco sempre per ridere un sacco con lui, ma penso che sia anche quel tipo di persona che mi potrebbe spezzare il cuore e farmi piangere per delusione.
Quando finisco di ridere, mi allontano un po' da lui e non smettendo di guardarlo, incrocio le braccia e mi decido di parlagli veramente, perché ho bisogno di sapere e chiarire alcuni miei dubbi.
<Davide perché vuoi che resto?> chiedo seria.
<Perché mi piaci... Dico veramente... ti ho conosciuta grazie ad Andrea e mi sei sempre sembrata una ragazza la quale valesse la pena farsi avanti, sono abituato ad attirare a me qualsiasi ragazza, ma tu mi hai reso tutto più difficile e complicato... E la cosa mi piace... Mi piace tanto, perché non mi piacciono le cose facili, Bhe si mi piacciono... Ma tu mi sfidi in un modo che mi porta a volerti sempre di più e la mia testa ripete spesso che non ti dovrei lasciare andare.> fa una pausa dopo aver farfugliato tutto questo agitando le mani e io non riesco a togliere gli occhi dai suoi  <Ascolta. Lo so. Ho la fama di essere uno che con le relazioni non ci fa niente ed è sempre stato così. Non posso smentire. Però con te vorrei veramente inziare una relazione, tu mi invogli a provarci... Ma solo perché sei tu. Voglio farti conoscere chi sono veramente, perché credo che con te ne valga veramente la pena.> spiega con gli occhi sinceri. Mette le sue mani nella mia vita e mi attira a se. <Tu sei qualcosa di unico e non voglio farmelo scappare... Io voglio veramente stare con te>. Afferma deciso.
<Ah...> riesco a dire con un rantolo di voce. <Wow... Hai praticamente risposto a tutte le domande che avevo in mente... Non so che dire...> pronuncio quelle parole inarcando le sopracciglia. Sono sopraffatta da tutta questa dichiarazione. Nessuno mi ha mai fatto vedere di volermi così tanto... Apparte Leonardo con i suoi modi da uomo delle caverne; ma questo è un'altro discorso. <Senti. È  tutto così strano e... E Io vorrei anche provare a stare con te, però ho paura di tante cose... Ho paura di soffrire e stare male per le cose che tu farai.> spiego scuotendo la testa e guardandomi i piedi. Alzo lo sguardo e riprendo guardandolo negli occhi. <In più come credi che possa funzionare, stando io in Inghilterra e tu qua? Non so... Non so quanto possa funzionare...> dico veramente confusa, perché mi ha preso alla sprovvista facendo quel discorso.
<Miriam una cosa se non la provi come puoi sapere se può funzionare o se ti possa piacere? Lo so che non ti fidi, ma credimi che per te lascerei perdere chiunque solo per dedicarmi a te e per avere la tua fiducia. Mi devi solo dare l'opportunità di dimostrati chi sono veramente. Se non avessi delle buone intenzioni, Andrea non me lo avrebbe permesso, lo sai...> si avvicina a me e mi accarezza una guancia. <Non ti voglio prenderti in giro o farti soffrire, credimi, non è mia intenzione> sussurra in modo dolce. Stringo le labbra in modo da fermare una linea e mi allontano da lui, per andare vicino alla battigia. Mi bagno i piedi pensando e ripensado a ciò che ci siamo appena detti. Lui che diventa un ragazzo serio per poter stare con me...? Sono veramente in un conflitto interiore che non so come portare a termine. Mi porto le mani sui capelli e rimango ad osservare l'orizzonte oscuro oltre il mare per non so quanti minuti, dopo di che lui arriva alla mia destra e inzia a fissare l'orizzonte scuro come me. Ha quel non so che di enigmatico il buio della notte che si rispecchia nel'acqua celeste del mare... Quel qualcosa che non si può sapere perché è più grande di noi, come per esempio il futuro. Non sappiamo ciò che ci riserva il futuro, ma alcune scelte che facciamo possonono aggiungere un qualcosa in più ad un futuro non ancora sicuro sul da farsi.
<Allora?> chiede richiamando la mia attenzione, ma io non rispondo... Non saprei che dire. Ho la sensazione che mi stia guardando e per farsi notare, si gira e si mette davanti a me guardandomi in modo indecifrabile.
<Miriam, lo so che sei indecisa, però so anche che hai tanta voglia di stare con me, il corpo non mente e neanche gli occhi, quindi prova a scendere a patti con il tuo cervello e digli che ogni tanto bisogna osare.> dice con tono fermo. Sono stupita dalle parole che ha detto. Sono persuasa da questa sua maturità nel vedere e esporre le cose. Guardo per terra, per non guardare lui e per poter giungere a patti con il mio cervello e un volta fatto pace con me stessa, anche se non del tutto, lo abbraccio.
<Proviamoci... E cerchiamo di non mandare tutto a puttane, anche se non sembrerà tanto facile.> dico con voce flebile. Gli spunta un sorriso che non gli ho mai visto fare e dandomi ripetuti baci e abbracci, concorda su ciò che ho detto.

01:30
Ritornando dai ragazzi, mi guadagno un po' di occhiatina delle mie amiche, lo so che fremono dalla voglia di sapere che è successo fra me e Davide, ma gli e lo spiegherò poi, perché adesso mi è venuta in mente un'idea.
<Ragazzi oggi è l'ultima sera che sto qua e volevo proporvi di rimanere qua in spiaggia fino a che non sorge il sole, un'ultima pazzia insieme la dobbiamo fare> esordo emozionata. Approvano tutti l'idea e quindi, continuiamo tutta la notte a stare in spiaggia davanti ad un bel focolare fra risate e chiacchiere, ed io sono rimasta sempre accanto a Davide.
Non so se riuscirò a mantenere una relazione a distanza, perché ho sempre visto che è una cosa difficile, ed è snervante avere una persona lontana tanti kilometri, perché si inizia a sentire veramente la mancanza, in più verrà spesso da dubitare del rapporto, perché non si sa quanto ci si possa fidare degli altri e io non so quanto mi posso fidare di lui. Poco prima mi sembrava sincero con quel suo discorso, ma non so quanto realmente lui tenga a me. L'ho guardo un attimo nei suoi bellissimi occhi azzurri e lascio da parte i miei dubbi, appoggiando la testa sulla sua spalla; lui mi tira a se con un braccio e mi lascia un bacio in testa e così, rivolti verso la parte del mare, ci guardiamo l'orizzonte che inzia a donare al cielo delle incerte tonalità di arancione misto a rosa, accerchiato da un lieve celeste e il tutto, piano piano, inzia a schiarirsi, per fare spazio al sole del nuovo giorno. È difficile che uno scenario del genere, non scaturisca delle sensazioni ad una persona umana, se così non fosse, allora si ha un'anima malata.

***
ANGOLO AUTRICE
Questo è uno di quei capitoli che mi fa sognare mentre lo scrivo.

Vi piace?

Davide si è dichiarato pur sapendo della decisione fatta da Miriam. Secondo voi c'è un futuro per loro anche se saranno distanti?

Fatemi sapere che ne pensate. Ci tengo al vostro giudizio☺

Al prossima
#staytunned
-Hajar

The suitcase full of dreamsDove le storie prendono vita. Scoprilo ora