scoperte

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03:10 p.m.
Oggi non lavoro, perché il lunedì il negozio resta chiuso e quindi sono  distesa sul divano a vedere una commedia alla tv che è abbastanza noiosa, quindi cerco qualcosa da fare girovagando in casa, dato che sono da sola perché Davide è andato a correre. Lui si allena spesso e fino a quando non si iscriverà in palestra, fa esercizi da solo per continuasti a tenere in forma. Guardo le scali che si trovano poco più in là della sala, di fianco alla porta d'entrata e decido di andare di sopra, perché non ho ancora visto cosa si trova nel secondo piano.
Una volta arrivata su, ci sono tre porte, apro la prima porta e ci trovo uno studio con un iMac sulla scrivania e dei fogli sparsi sul tavolo nero; entro dentro la stanza e vedo due mobili neri attaccati alla parete, con tanti libri sugli scaffali e nella parete opposta ci sono due dipinti grandi: in uno ci sono vari schizzi di pittura nera su tela bianca e nell'altro ci sono schizzi di pittura bianca su una tela nera ed in mezzo ai due dipinti, c'è una foto con un cornice nera dove riconosco i bei capelli biondi e gli occhi azzurri e vivaci della zia di Davide che la ritrae molto giovane, direi che avrà avuto sulla ventina d'anni quando è stata scattata questa foto. Era veramente bella e dietro a lei c'è un ragazzo moro occhi blu che la stringe a se sorridendo; sarà stato il suo fidanzato forse? Esco dalla stanza chiudendola e aprendo la seconda porta trovo un bagno dallo stile molto raffinato con una vasca bianca al centro.
<Carino> affermo buttando un'occhiata veloce all'interno e uscendo da quest'ultima apro la terza porta. Sto pensando già quale possa essere quest'ultima stanza e girando la maniglia della porta e aprendola, intravedo quei dettagli che mi fanno capire che questa era la camera della zia di Davide. È una camera di colore beige e pesca e aveva dei bei gusti quella donna, perché la sua camera ha un letto a baldacchino con una trapunta di color perla, due poltrone bianche messe vicino a una grande finestra che illumina tutta la stanza, un armadio e un comodino dello stesso stile color perla con sopra un grande specchio.
Resto sulla soglia della porta, ho paura che se avanzando, posso come dire, violare un confine che è solo riservato a Davide e ai suoi ricordi. Davide ha passato i suoi migliori momenti di infanzia assieme a sua zia qui e penso che sia il suo nido. Quando sento dei tintinnii di chiave provenire dalla porta di sotto, mi sento come se il cuore avesse fatto un balzo e si fosse incastrato in gola. Chiudo la porta subito e scendo subito giù per le scale. Quando Davide entra e mi vede, aggrotta la fronte.
<Perché quella faccia? Sembra che tu abbia visto un fantasma.> chiede guardandomi in volto, non lo so il perché ma mi sono un pò spaventata, è come se avessi paura che Davide si sarebbe arrabbiato, perché sono andata a sbirciare in una zona che forse non vuole far vedere a nessuno o non lo so ...
<Eri di sopra?> chiede intuendolo da solo, chiudendo la porta e io annuisco, le parole non hanno intenzione di uscire.
<Dimmi che hai... Hai visto qualcosa che ti ha turbato?> chiede sempre calmo.
<No... No... Il fatto è che pensavo che forse non ti piacesse che qualcuno andasse in quella stanza... Quella di tua zia e non ci sono andata!> avviso con voce incerta, alzando le mani in aria <L'ho vista solamente dalla soglia della porta> puntualizzo.
<Ah-ah capisco...> dice annuendo <Vieni> dice prendendomi la mano e portandomi nel piano di sopra, dentro la camera.
<A me non dispiace se ci vieni tu, alla fine è casa tua, devi sapere cosa c'è in ogni angolo> dice tenendomi per mano e facendomi sedere sul letto. Si sposta verso il comodino color perla e apre il primo cassetto, dove prende una scatoletta nera, si avvicina e si siede al mio fianco aprendo la scatolina, dove all'interno c'è un braccialetto in oro con una targhetta. <Questa me l'aveva regalata per il mio decimo compleanno e quando me la diede mi disse che il giorno che avessi trovato una persona che mi avrebbe saputo amare per come sono e viceversa, avrei dovuta dargliela in dono> spiega con voce calda prendendo il braccialetto <E cara mia Miriam, questo giorno è arrivato, quindi ti lascio in dono uno dei regali a me più cari e penso che non me ne pentirò mai, sei la ragazza che amo e che mi dimostra con piccoli gesti, ma importanti, che mi ami e che mi rispetti> dice affettuoso chiudendomi il braccialetto attorno al polso destro e sto sentendo pizziccarmi gli occhi, segno che delle lacrime di commozione vogliono scendere e percorrere il mio viso.
<Ama chi ti ama> sussurro con un sorriso sulle labbra leggendo l'incisione scritta sulla targhetta del braccialetto.
<Adela, cioè mia zia, amava William Shakespeare e quella è la frase inziale di una sua poesia sull'amore ... la sua preferita...> dice facendo un mezzo sorriso, con un dito percorre la scritta incisa <Ama chi ti ama, non amare chi ti sfugge, ama quel cuore che per te si strugge.> ci guardiamo negli occhi e l'ultima frase la diciamo all'unisono <Non t'ama chi amor ti dice ma t'ama chi guarda e tace.>
<La conosci?> chiede sorridendo.
<Si, ma sono più stupita io che tu la conosca> dico sorridendo a mia volta e riguardando il braccialetto ritorno seria <Non so veramente che dire... È  bellissimo... E non so se lo posso accettare, perché ha un grande valore per te...>
<Anche tu vali tanto per me e vederti con questo braccialetto mi fa capire che hai un valore inestimabile. Adele se ti avesse conosciuta, sarebbe stata felicissima di vedere che sei tu la ragazza che merita di indossarlo> dice dolce, prendendomi la mano e toccando il braccialetto.
<Sarei stata veramente felice di conoscere Adele, da quel poco che ho potuto vedere era una donna di gran classe.> dico guardandomi intorno. <Già> dice annuendo lui e guardandolo e mi viene da darli una domanda e spero di non essere evasiva.
<Ti posso fare una domanda?> chiedo.
<Dimmi>
<Chi è l'uomo insieme a tua zia nella foto nello studio?> chiedo e lui storce la bocca, mi sa che era meglio se evitavo di tirar fuori anche questa cosa...
<Era il suo compagno, non l'ho potuto conoscere perché è deceduto per un attacco di cuore a 30 anni, poco prima che io venissi al mondo> dice lui con uno sguardando perso in un punto non preciso del pavimento.
Caspita... Se né andato così presto... Chissà quanto Adele ha sofferto per la scomparsa del suo compagno.
<Come si chiamava?> chiedo piano cercando di evitare di essere indelicata, molto probabilmente gli dispiace tanto anche se non lo ha mai conosciuto.
<Robert> risponde lui alzando lo sguardo e guardandomi negli occhi. Chi pensa di conoscerlo affermerebbe che Davide è una persona che sta bene, che non ci sia nulla che lo possa scomporre, ma io che ormai ho imparato ha leggere i suoi occhi ho capito che tiene dentro di se costudita tanta tristezza per quella mancanza. Mi avvicino a lui accarezzandogli una guancia.
<Sarebbero entrambi fieri di te, d'altronde sicuramente anche i tuoi genitori lo so, come lo sono io... Lo sono veramente perché sei una grande persona, sei un ragazzo dalle mille risorse e non smetti mai di farmi sentire bene; mesi fa non avrei mai pensato che un giorno mi sarei avventurata in una relazione con Davide Fabrizzi e invece guarda ora... Ora vivo con te e sei diventato tutto ciò che voglio e non mi serve altro, perché ti amo, sei il mio primo amore e che difficilmente scorderò... Spero solo di riuscire a farti star bene, perché ci tengo, te lo meriti dopo tutto ciò che hai passato> dico senza neanche pensare, perché le parole sono sincere, vengono dal cuore. Lui mi mi prende il volto accarezzandomi le guance e avvicinandosi sempre di più, i respiri si fondono in una cosa unica, le nostre labbra si cercano, si sfiorano e quando s'incontrano, danno il via ad un bacio che sembra durare un tempo infinito. Questo è un bacio diverso da tutti quelli che ci siamo dati, è un bacio delicato ma da un forte impatto.
<Ti amo> dice con passione.
<Ti amo anche io> rispondo affannata  abbracciandolo. Dopo poco secondi, mi stacco dall'abbraccio con le braccia un po umide.
<Amore mi dispiace rovinare il momento, ma è meglio che ora vai a farti una doccia> dico cercando di trattenere una risata, lui si guarda i vestiti un po' umidi per via del sudore e si mette a ridere.
<Già, ora vado> dice alzandosi. Usciamo da quella camera dove anche io ho potuto avere un bellissimo ricordo e anche un bellissimo dono che terrò veramente con cura, penso guardando il braccialetto.

06:15 p.m
Siamo da due ore in un centro commerciale, dove ho potuto comprarmi un po' di vestiti che mi serviranno durante l'inverno che verrà, inoltre abbiamo mangiato anche un po' di cose da Harold's.
Ora stiamo girando per i negozzi tenendoci per mano e parlando di alcuni film che possiamo vedere al cinema sta sera ed ad un tratto entrambi sentiamo una voce femminile che dice il nome di Davide e una ragazza bionda e alta fa una corresetta e si tuffa ad abbracciare Davide che dalla faccia si nota che è abbastanza confuso. E questa qui chi è?

***
ANGOLO AUTRICE:
Eccomi di nuovo😊

In questo capitolo c'è stata tanta dolcezza ❤ che ne ve ne pare?

Chi sarà secondo voi questa biondina?

Lo scopriremo nel prossimo capitolo.
#staytuned
-Hajar

The suitcase full of dreamsDove le storie prendono vita. Scoprilo ora