Appoggiai la coppetta di fianco a me godendomi il panorama.

Di recente avevamo trovato un quartiere da cui si riusciva a vedere il centro di Londra illuminato ed era lo spettacolo più bello che avessi mai visto.

Mi strinsi nelle spalle scivolando sul cofano, il braccio dietro la testa e il mento puntato verso il cielo. Cassie mi seguì, brontolando la sua frustrazione. L'unica cosa che odiava era oziare e in questo momento lo stavamo facendo.

«Vuoi tornare a casa?» domandò di punto in bianco.

Scossi la testa. Ad essere sincera non sapevo se Garrett fosse rientrato.

Sarebbe stato ancora capace di entrare nella mia camera? Il solo pensiero mi fece trasalire.

"Stai calma" mi riprese gelida la mia vocina. "Cosa credi che possa fare? È già entrato una volta e poi... Perché ti interessa tanto? Non ci nascondi nulla di prezioso."

Esatto poiché le cose a me più care erano con gli oggetti di Tessa, nella sua stanza che non avevo ancora aperto dopo la sua morte.

Aggrottai la fronte osservando le stelle che scintillavano nel cielo. Già, non era importante.

Ora che condividevamo metà casa era quasi scontato che sbirciassimo nelle nostre camere... Anche se io non sarei mai stata capace di entrare nella sua.

«Allora sai cosa c'è!» esclamò Cassie tirandosi su a sedere. La voce squillante mi fece mettere in guardia.

Alzai un sopracciglio e lei si lasciò scappare un gridolino di eccitazione.

«Potremmo passare una serata all'Hard Rock» propose saltando giù dal cofano con una rapidità.

«Ehi!» la chiamai facendola fermare di colpo, la mano che indugiava sulla portiera della sua macchina parcheggiata di fianco alla mia.

«Cosa?» Aveva un'aria vagamente irritata.

«Beh... Non credo che fare tardi sia una buona idea... Domani abbiamo lavoro e io ho scuola» protestai mettendomi a sedere e rivolgendole un broncio.

Lei piegò la testa di lato e mi guardò con disapprovazione. «Alyssa» disse, snervata. «Davvero vuoi passare del tempo con Garrett?» Alzò un sopracciglio.

No, okay. Forse era meglio passare una serata al Hard Rock.

Acconsentii e ci immettemmo in strada e in pochi minuti arrivammo a destinazione.

• • •

Tornai a casa a mezzanotte. Aprii la porta barcollando per la stanchezza.

Durante la serata Cassie mi aveva parlato di suo fratello, Douglas che si era fidanzato a Leeds con Martha, una ragazza con cui Cassie non andava per nulla d'accordo.

Diceva essere una troppo superficiale e snob. Lei aveva bevuto un po' troppo e Finn che ci aveva raggiunte a piedi, accettò di accompagnarla poiché lei era escluso che riuscisse a guidare.

Avevamo anche improvvisato, dopo aver ascoltato molti artisti suonare rock e pop, un karaoke e cantato canzoni famose.

Il corpo era ancora scosso dall'adrenalina e dall'imbarazzo. Entrai in casa ed inspirai profondamente dirigendomi in cucina.

Versai del succo d'arancia in un bicchiere e lo bevvi lentamente mentre sbirciavo fuori dalla finestra. Era aperta e le tende bianche di lino si muovevano, agitate dalla lieve brezza.

Il Big Ben era illuminato assieme a tutto il parlamento. Alcune macchine stavano passando e delle voci mi fecero sorridere.

Incominciai ad agitare i fianchi riprendendo il ritmo di una canzone che non ero riuscita a togliermi dalla testa.

Scelti Dal Destino (#Wattys2016)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora