Capitolo 21

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Non era possibile, non era possibile.

Merda.

Dion Price il fottuto donnaiolo che aveva quasi imparato prima a scopare che a camminare ha messo incinta Elise ?! Quell'Elise che aveva lasciato a deprimersi da sola ?! Ma che cazzo di uomo era ?!

Dion mi guardava con preoccupazione, le sopracciglia scure erano aggrottate formando una V.

<< Kaila ? >> ripeté << Tutto bene ? >> chiese facendo un passo verso di me.

<< NON AVVICINARTI >> urlai a pieni polmoni.

Sgranò gli occhi come se avesse di fronte un animale ferito ed era proprio così che mi sentivo. Mi chiedeva perdono ma come si faceva a perdonare un uomo che molto probabilmente aveva lasciato Elise non per me, come lui voleva sostenere, ma perché lei portava in grembo suo figlio.

Gli avevo voluto bene da quando avevo imparato a parlare, l'avevo amato per la maggior parte della mia fottuta vita e lo odia da un solo secondo.

<< Mi fai schifo >> sibilai.

Dischiuse quella bocca, così ingannatrice << Kaila >> sussurrò facendo un altro passo.

<< NON MUOVERTI ! CAZZO RIMANI LI !!! >> gridai furente.

I suoi occhi erano stelle pieni di tormento << Kaila ti prego .... Non capisco >> mormorò con voce triste.

<< Non è vero che hai lasciato Elise per me >> sussurrai << l'hai lasciata perché è incinta >>

I suoi occhi uscirono completamente dalle orbite, iniziò a respirare forte dal naso. << COOSA ?! >> disse con voce strozzata, come se gli avessero appena tolto l'aria.

Lo ignorai e continuai a parlare. << Ma che uomo sei ?! hai trent'anni prenditi le tue responsabilità cazzo ! >> strillai.

Lui rimase con gli occhi sgranati muto come se fosse in stato di shock.

Dieci, cento, mille volte, mi aveva fatto promesse così dolci che potevano ingannare lo stesso miele.

Dieci, cento, mille volte furono infrante con la pari fragilità del vetro.

Dieci, cento, mille volte anche con una semplice parola, aveva schiacciato il mio cuore

E dieci, cento, mille volte lo aveva riparato per il gusto di annientarlo ancora.

Di nuovo, ora, mi aveva spezzata ...

Presi la borsa che avevo lasciato in cucina e fuggì da lui. Quello che avevo d'avanti non era nessuno, non era neanche il mio miglior amico. Era un uomo con l'aspetto di Dion.

Raggiunsi la macchina di mio fratello ed entrambi avevano delle facce sconvolte.

<< Dion non è venuto con te ? >> chiese Tate partendo a manetta.

Scossi la testa vistosamente << No >> dissi a fil di voce.

Imprecò << Ma che cazzo gli prende ?! >> disse stringendo così forte il volante che le nocche sbiancarono.

Né io, né Lucy, riuscimmo a rispondergli.

Quando raggiungemmo l'appartamento di Lucy e Shyla, questa mi abbracciò con gli occhi rossi per le lacrime.

<< Dove è Elise? >>chiesi piano non appena mi staccai dolcemente da lei.

<< NON C'E' !! >> gridò

⚠️OLD VERSION- The price of being young ⚠️Where stories live. Discover now