Capitolo 20

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Da quella bollente giornata passarono quattro giorni e purtroppo John era sempre impegnato con il lavoro, mi disse che c'era un delicato accordo con una compagnia della pubblicità che poteva portare un buon profitto alla Hamilton's Publishing. Nonostante i molti impegni che tale questione comportava, John riusciva sempre a ritagliare del tempo per me. Non era molto e spesso dovevo accontentarmi di quindici minuti massimo mezz'ora durante le pause pranzo. Era eccitante e spaventoso vederci in ufficio senza che nessuno sospettasse dei nostri incontri. Le uniche che ne erano a conoscenza erano Lucy e Shyla, ovviamente quest'ultima non ne era entusiasta ma non mi mise mai bastoni tra le ruote, mi voleva troppo bene per fare una cosa del genere. Le mie amiche non erano molto contente della mia relazione "clandestina" con John ma erano felici che io ero felice ... Insomma si erano messe l'animo in pace.

La mia vita lavorativa non splendeva come la mia relazione, Jessica White o come l'avevo rinominata Miss. Troia continuava a fare la stronza. Quel giorno zuccherino sembrò davvero un unico miracolo. Mi dava sempre lavoro in più e quando non lo faceva, iniziava a sfottere me e le mie amiche. "Le Charlie's Angels dei poveri" era il suo nomignolo preferito verso di noi, ma aveva iniziato anche a chiamarci in modo più pesante "il club delle retromarce" riferendosi alle nostre tette, oppure faceva la combo: "Le Charlie's Angels senza petto". Il nostro odio per lei cresceva secondo dopo secondo. La cosa brutta era che neanche potevo risponderle, perché lei mi istigava proprio per scatenare una mia reazione e così avere il motivo di licenziarmi. Per me era più facile trattenermi, più difficile per Shyla che ogni volta era pronta sputargli tutte le parolacce che esistevano a questo mondo. Per sopperire alla rabbia avevamo iniziato, su mio consiglio, di inventarci delle situazioni su come ucciderla. Alcune erano davvero divertenti che avevamo deciso di scriverle, ovviamente mettendo uno pseudonimo: Miss. Troia. La mia preferita era quella in cui la legavamo e la seviziavamo, partendo dal tagliare le tette, così provava la sensazione di non avercele e poi staccando i suoi occhi azzurri e via dicendo. Dopo averla torturata mettevamo le parti dei suoi corpi in varie scatole che avremo poi inviato a degli spacciatori di organi. Ok eravamo delle pazze, ma era difficile sopportare in silenzio per tutto il tempo le bastardate di quella troia.

L'unica nota positiva del mio lavoro era che avevo fatto "amicizia" con Rose, la donna dalle labbra siliconate. Più che chiacchierare come vere amiche era più partecipare al club del gossip dove lei era la regina indiscussa. Sapevo tutto di tutti e intorno a lei si erano raccolte tante persone del mio settore nominandola "Queen". Una delle tante notizie che mi diede fu molto succulenta. Si diceva in giro che Jessica White avesse avuto la promozione di Capo Design grazie a dei lavoretti al capo della Azienda Mr. Hamilton. Secondo me e le miei amiche l'informazione poteva essere corretta. Quella donna era pronta a tutto per scalare la vetta.

Tate nel frattempo stava sempre più frequentando Lucy e le cose sembravano farsi serie. Una volta li beccai uscire insieme dalla doccia .... Ho dovuto disinfettarla o avrei rischiato di non lavarmi più. La mia amica ogni volta aveva un sorriso sempre più ampio e gli occhi azzurri le brillavano di gioia. Però ero certa di una cosa se mai un giorno avrebbero fatto un figlio insieme sarebbe venuto bellissimo. Un bel bambino biondo con occhi verde-acqua, avrebbe fatto sicuro stragi di cuore e io ovviamente sarei stata la zia più orgogliosa ... ovviamente era ancora troppo presto per parlare di nipoti ! però era difficile non immaginarseli ....

Con Dion le cose non andavano affatto bene. Mi lanciava sempre occhiate penetranti e la cosa era anche più difficile da sopportare visto che spesso uscivamo insieme, ovviamente con le mie amiche e Tate. Inoltre sembrava che le cose tra lui ed Elise andassero male, perlomeno fu quello che percepì io. Quando passavo le giornate a casa di Shyla e Lucy trovavamo un Elise molto spesso con occhi rossi. Non avevamo molto legato però la capivo. Anche io c'ero passata e non l'avrei mai augurato a nessuno tale sofferenza .... Forse solo a Miss Troia.

⚠️OLD VERSION- The price of being young ⚠️Where stories live. Discover now