La creazione del mondo e gli Dei.

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Chiarita la propria personalissima visione della storia e della mitologia nordica,

e spiegati al lettore i presupposti concettuali e metodologici del suo progetto

narrativo, Gronbech abbandona i panni dello storico per indossare quelli del narratore.

O meglio, come lui stesso sostiene nell'introduzione, dello scaldo. E proprio

come il cantore di antiche leggende avvinceva sapientemente il suo «pubblico

» con racconti complessi e poco omogenei, in cui si mescolavano dati storici,

eventi favolosi, commenti del narratore, rimandi a una tradizione orale stratificatasi

nel tempo, allo stesso modo Gronbech coinvolge il lettore combinando in un

lungo racconto spunti tratti dalle fonti più disparate. La storia della genesi, con

cui si apre questo capitolo, riprende sul piano tematico il Gylfaginning \ I, del\'Edda

di Snorri. Qui veniamo a sapere di come la terra fosse stata creata dalla lotta che

oppose il terribile gigante Ymir ai tre Asi Odino, Vile e Ve. E sempre dalVEdda di

Snorri è tratta la descrizione di Asgàrd, il regno degli Dei, Midgàrd, la terra di

mezzo, ovvero il territorio che gli Asi assegnarono agli uomini, e Utgàrd, la terra

dei terribili Giganti. Importante è pure che il lettore faccia conoscenza con tutti gli

abitanti di questi regni. La seconda parte della genesi è perciò occupata dalla presentazione

degli Dei dell'Olimpo vichingo: Tor, innanzitutto, e poi Tyr, Balder,

Freyr, Freyja, per citarne alcuni, e l'ambiguo Loki. Anello di congiunzione fra il

mondo degli Dei e quello degli uomini, come fra il regno dei defunti e quello dei

vivi, sono figure soprannaturali come gli Elfi, esseri simili agli Dei, o come le Norne,

le Fylgjiar, e le Disir, sorta di numi tutelari di una stirpe o dei singoli individui.

Per illustrare l'importanza di queste figure, Gronbech inserisce nel tessuto narrativo

fin qui piuttosto omogeneo, episodi tratti da fonti diverse da\TEdda. Una digressione

sul culto degli Elfi diventa lo spunto per introdurci alla leggenda diOlaf

il Santo, la cui fonte è un'altra importante opera di Snorri, la Heimskringla2. Ben

più numerose sono però le leggende citate per spiegare il ruolo e i compiti delle

Disir. La prima che incontriamo è la storia di Torgils l'islandese, probabile rielaborazione

in prosa di un carme scaldico attraverso la quale Gronbech « dimostra »

quanto sia pericoloso non prestare ascolto ai preziosi consigli delle Disir. Talvolta

i numi tutelari di una stirpe appaiono in sogno a uno dei suoi membri per preannunciare

eventi futuri di vitale importanza. A questo proposito Gronbech narra la

leggenda di Glum, tratta dalla Viga-Glums saga. Infine troviamo il racconto che ha

per protagonista Torstein Oksefod (Piede-di-bue), la cui fonte è l'omonima saga

inserita nel Flateyjarboky un famoso manoscritto islandese scoperto quasi contemporaneamente

alla raccolta di saghe e carmi divenuta famosa col nome di Codex

Regius.

VILHELM GR0NBECH  MITI E LEGGENDE DEL NORD  Vilhelm GronbechWhere stories live. Discover now