I DISCENDENTI DI SIGVALD

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In Danimarca c'era un re che si chiamava Sigvald. Egli aveva

una figlia, Sigrid. Molti erano gli uomini che la chiedevano in sposa,

ma lei non aveva mai sollevato lo sguardo su nessuno. Quando

il re cercò di vincere la sua ostinazione pregandola di poterla concedere

in moglie, la ragazza giurò che avrebbe accettato per marito

solo l'uomo che avesse saputo attirare il suo sguardo su di sé. Queste

parole giunsero all'orecchio di un giovane di nobile lignaggio

che si chiamava Ottar, ed egli s'infiammò d'amore per la fiera fanciulla.

Ottar era un uomo ardito, e fin dai primi anni della giovinezza

si era guadagnato fama di coraggioso guerriero; inoltre, era

assai abile nell'uso della parola, per cui si recò intrepido alla corte

del re come pretendente. Con l'aiuto di dolci parole e di tutti i più

sottili artifici che l'amore suggerisce all'uomo che ne diventa preda,

Ottar tentò di catturare lo sguardo della fanciulla; ma neppure

una volta ella sollevò gli occhi sul suo volto, e alla fine al giovane

non restò che tornare a casa a mani vuote.

Ora c'era anche un gigante, o troll, che era venuto a sapere della

principessa che si rifiutava di posare il suo sguardo su un uomo,

e a costui venne in mente che poteva ottenere con l'astuzia quello

che ad altri non era stato possibile vincere con la prestanza e il coraggio

virile. Cosi si trasformò in una donna, indossò abiti femminili

e si fece assumere come serva alla corte del re. Una volta che

ebbe conquistato la fiducia della principessa con le sue untuose

parole, la invitò un giorno a seguirla nel bosco, e la condusse in

luoghi remoti e disabitati. Quando si furono completamente allontanate

da ogni essere umano, il mostro gettò il travestimento da cameriera,

afferrò Sigrid con violenza e la condusse nel deserto. Ma

per quanto cercasse di convincere Sigrid a guardarlo, ora con l'adulazione,

ora con la minaccia, egli non ruscì a dominarla, e tale fu

la sua rabbia che spinse la donna in una buca e la legò saldamente a

un macigno con le sue stesse chiome. Quando Ottar udì che Sigrid

era stata rapita, si precipitò a cercarla, e frugò negli angoli e nei nascondigli più remoti del bosco; quando finalmente ebbe trovato il

luogo dove ella sedeva imprigionata, la liberò all'istante; ma per fare

ciò, dovette reciderle la chioma con la spada, poiché non era riuscito

a sciogliere il nodo magico che il gigante aveva intrecciato.

Allora si sedette accanto a lei e si rammaricò che una cosi splendida

principessa dovesse patire un destino tanto crudele: ma sebbene

le parlasse con le parole più dolci che conosceva, non ottenne

VILHELM GR0NBECH  MITI E LEGGENDE DEL NORD  Vilhelm GronbechWhere stories live. Discover now