Mentre a poco a poco Midgàrd veniva popolata dagli uomini,
nello stesso tempo, a Utgàrd, spuntavano dappertutto nidiate di
giganti. Il mondo dei Giganti si trova al margine estremo della terra,
presso l'immenso anello d'acqua che avvolge Midgàrd; ma si
insinua per un bel pezzo anche nel territorio che lambisce le abitazioni
degli uomini. Midgàrd è un bel luogo luminoso e sereno: ci si
accorge di essere in prossimità del mondo degli uomini dalla presenza
dei vasti, fertili campi, dove il grano si staglia con le sue spighe
dorate, e dalle verdi pianure, della cui erba gli animali si nutrono
affinché le loro mammelle si gonfino di latte. Ma non appena si
superano i quieti villaggi degli uomini, ecco apparire Utgard con i
suoi monti impervi e i boschi impenetrabili. Sui monti, aride distese
di pietra si alternano a pendii ripidi e contorti; in basso scorrono,
impetuosi, fiumi gelidi, che travolgono nella loro piena tutto
ciò in cui si imbattono. In altre zone, le abitazioni sono circondate
da foreste, talmente vaste e impervie che ci vuole un gran coraggio
per avventuratisi, e abilità e astuzia persino maggiori per uscirne
vivi. Il viandante deve aprirsi faticosamente un varco attraverso radici
intricate, che ne stringono i piedi come in una morsa, e scavalcare
putridi tronchi d'albero divelti, e infilarsi in una fitta rete di
rovi e sterpi. Nascosti dal fogliame si stendono, per lunghi tratti,
pantani melmosi e profonde paludi; e dapperutto, all'ombra degli
alberi, domina un'atmosfera cupa, foriera di sciagure, e l'aria è appestata
da un penetrante tanfo di muschio ammuffito e di putrida
gramigna. Lande desolate, monti e scogliere, brughiere e foreste,
sono i luoghi dove abitano mostri e Giganti. Non di rado i Giganti
assumono sembianze di uomini, ma dalla corporatura enorme e
spaventosamente brutta. A inerpicarsi sulle montagne, poteva accadere
di essere assaliti da nembi di pioggia e neve, da cui l'aria
tutta veniva oscurata; e a muovere qualche passo, ci si imbatteva in
una gigantessa: e allora si scopriva che il temporale soffiava dalle
sue narici. La gigantessa aveva il viso grigio scuro, era calva dove gli uomini hanno peli o capelli, e pelosa dove altri hanno la pelle liscia;
le sue orecchie erano grosse e penzolanti, le mani simili ad artigli.
Ella conduceva il viandante, con le buone o con le cattive, fino
al proprio rifugio sui monti, e qui il poveretto doveva fare appello
a tutta la sua forza e alla buona sorte per uscirne ancora vivo.
I Giganti emanavano perversione e sciagura, sicché una loro alitata
o un semplice sguardo era sufficiente a provocare la morte. Se
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VILHELM GR0NBECH MITI E LEGGENDE DEL NORD Vilhelm Gronbech
Non-FictionTraduzione e a cura di Anna Grazia Calabrese Illustrazioni di Ernst Ilanscn Con Miti e leggende del Nord (1927) Vilhelm Gronbech, l'eclettico e prolifico autore danese vissuto a cavallo tra Otto e Novecento, visceralmente legato alle sue terre d'ori...