Capitolo 10

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Pov Sabrina
"Appena escono anche Salvatore e Giuseppe vi dico quello che ci ha detto il medico" spiego a Stefano quando mia madre decide di tornare a casa per portare i vestiti e altre piccole cose a Sascha.
Non dobbiamo aspettare molto, infatti nel giro di qualche minuti sono nel corridoio con noi.
"Come stavo dicendo prima a Stefano il medico ha voluto parlarci della situazione di Sa" e lo guardo uno a uno "a quanto pare non dovrebbero esserci problemi, ma è meglio evitare di stressalo troppo, al momento potrebbe essere emotivamente instabile a causa dello shock. In più, se ci fosse un qualsiasi problema, voi ditegli che non è niente e parlatene con l'infermiera ok?"
Non faccio a tempo a finire il discorso che già tutti gli sguardi sono puntati verso Stefano.
Li guardo confusa, ma preferisco non mettermi in mezzo, se mio fratello vorrà parlarne lo farà lui stesso.

Pov Sascha
Sto provando ad addormentarmi, ma nonostante la stanchezza non riesco a prendere sonno.
Ormai sono in ospedale da un po'.
Questa mattina mi sono svegliato alle 8 e Sasha mi ha detto che probabilmente mi sarei sentito indebolito a causa degli antidolorifici.
Effettivamente sono molto debole e non riesco a muovermi un granché, ma di dormire non se ne parla.
La porta si apre piano facendomi intendere che mia madre non aveva dormito molto.
Invece, contro ogni aspettativa, vedo entrare stefano.
"Hey" mi saluta timidamente.
Io lo guardo stupito "ciao... Non pensavo di vederti così presto" in realtà non pensavo di vederlo almeno per un paio di giorni, ma non può non spuntarmi un sorriso sulle labbra.
"E perchè non avrei dovuto? Sei o no il mio migliore amico?" chiede tranquillo.
E adesso capisco perchè è già qui, ha semplicemente deciso di ignorare ciò che è successo fra noi.
Probabilmente il mio sguardo deve essersi rattristato, perchè il suo si rabbuia subito.
"C'è qualcosa che non va?" mi chiede subito preoccupato.
Io scuoto piano la testa, anche perchè non penso di riuscire a fare movimenti bruschi "sono solo stanco" mormoro.
Lui mi sorride comprensivo sedendosi affianco al letto "penso sia normale considerando quello che è successo"

La mattinata passa relativamente piacevolmente.
Un ora dopo l'arrivo di Stefano sono entrate in stanza anche mia mamma e Sabri che ci hanno fatto compagnia.
Non fosse per la stanchezza assurda che mi opprime non sarebbe così male.
Certo, stefano che ignora ciò che é successo non è piacevole, ma è sempre meglio di essere ignorato.

La sera vado a dormire con l'ansia, ho quasi paura che Stefano non torni più a trovarmi.
Ed è strano perchè non pensavo di poter tenere così tanto anche solo a passare qualche minuto con lui.
Ansia non motivata, perchè il giorno dopo Stefano arriva, e anche quello dopo, e quello dopo ancora.
Per cinque giorni va tutto bene, sembra quasi che fra noi non sia mai cambiato nulla.
È dopo quei cinque giorni che cominciano ad esserci i problemi.

Al sesto giorno Stefano non viene.
I medici provano a farmi fare qualcosa e ciò che capisco quel giorno è ciò che di più brutto potesse capitarmi dopo la morte.
Provo a muovermi, ma le mie gambe sono immobile, come non ci fossero.
Provo in tutti i modi ma ogni azione è inutile.
Ho perso la sensibilità alle gambe e ho dannatamente paura.
Mi giro verso Sasha, che mi sta aiutando, con le lacrime agli occhi.
"Non si muovono Sasha" mormoro.
Lei mi sorride e mi poggia una mano sulla spalla "non preoccuparti, è normale, ma tornerà tutto a posto" mi assicura.
Ma non le credo.
L'ho vista la paura nei suoi occhi, non sa neanche lei perchè sto così.
Mi colpisco da solo.
Un pugno alla gamba destra.
Non succede niente, non si muove, non sento dolore.
Un altro alla sinistra con lo stesso identico risultato.
Di nuovo alla destra, ancora niente.
Sinistra, niente
E andrei ancora avanti se non sentissi le piccole mani dell'infermoera cercare di bloccarmi "così non risolvi nulla tesoro ok?"
La guardo e non riesco a non scopiare definitivamente a piangere.
Lei mi stringe "non preoccuparti, troveremo una soluzione" mormora quasi come se fosse un segreto.
E potrei anche tranquillizzarmi se solo non sapessi che una soluzione non c'è.
Se ti paralizzi, mica puoi tornare indietro.
"Non è vero" dico fra le lacrime, chissene frega di sembrare debole.
Lei si allontana un poco "si invece, ti dovranno fare dei test per capire, ma tutto tornerà come prima"
Di questo ne è sicura e forse un po' mi tranquillizzo.
Poi deve lasciarmi da solo per seguire altri pazienti e io chiamo Sabri per spiegarle.
"Pronto?" fa lei dall'altro lato e da quando sono in ospedale la sua voce non è più così dannatamente fastidiosa.
"Ciao Sabri" le rispondo con la voce ancora leggermente instabile.
"Hey che succede?" e si sente la preoccupazione nella sua voce.
"Ho appena fatto delle visite e c'è un problema" mormoro, dirlo a lei è come ammettere che è effettivamente così.
"Dimmi" risponde subito.
"Le mie gambe, non posso muoverle" dico sempre più piano.
Dall'altra parte della linea solo silenzio e non riesco a capire se è perchè non mi ha sentito o se aspetta che io dica altro.
"Sasha dice che è momentaneo, ma penso che le prossime visite che farò saranno proprio per capire quello" la voce che trema e le lacrime a solcarmi le guance.
"Oddio sascha..." mormora lei probabilmente senza sapere cosa dire "c'è qualcuno li con te?" mi chiede.
È sto per dirle di no quando la porta si apre e Stefano entra.
"È appena arrivato Ste" le dico asciugandomi le lacrime.
"Ok, allora ci sentiamo dopo?" e ci spera davvero.
"Si certo ciao" dico attaccando senza aspettare la risposta.
Mi giro verso Stefano e "che succede?" mi chiede.
Sto pensando a cosa rispondergli quando la porta si apre di nuovo.
Sta volta vedo entrare il mio medico.
"Ciao Sascha, ho saputo quello che è stato riscontrato dalle visite e sono qui per farti chiarezza sulle future visite" mi dice sorridendo per poi far uscire Stefano.
Io lo guardo aspettando che mi dica qualcosa che mi faccia avere anche solo un po' di speranza.
"La prossima visita sarà incentrata all'analisi di questa tua momentanea paresi" mi spiega "se il risultato delle visite sarà positivo verrai dimesso in quanto accertato il riscorro di una paralisi definitiva, mentre se sarà negativo resterai in ospedale per ulteriori accertamenti e visite in quanto la paralisi sarà probabilmente momentanea"
Non posso fare altro che annuire.
Mi spiega un altro paio di cose e poi esce.
Stefano rientra subito e mi guarda come aspettandosi delle spiegazioni.
"Se il risultato delle visite è positivo posso uscire" rispondo come in trans.
Lui sorride contento "beh è una cosa buona no?" chiede.
Ma non mi lascia rispondere.
"Te lo ricordi di cosa avevamo parlato qualche settimana fa?" chiede sempre col sorriso.
E a questo punto capisco che non è collegato a me quel sorriso.
Scuoto la testa.
"Fra poco faccio un anno con la Marina" specifica.
E allora me lo ricordo quel discorso, quel pomeriggio passato a parlare di lei.
"Ho deciso, vado due giorni in montagna con lei, parto dopo domani"

Scusate il ritardo ma è stato un brutto periodo e non riuscivo proprio a scrivere.
Detto questo spero che il capitolo vi sia piaciuto.
Commentate se vi va e ci vediamo al prossimo capitolo.
Ciao ciao
Emma

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