Capitolo 8

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Pov Stefano
Non sono ancora riuscito a tornare a casa, neanche per qualche ora.
Mi hanno detto che posso andarmene per un oretta, almeno per mangiare qualcosa e riposarmi un po', ma ho preferito di no.
Ormai sono passate 24 ore e secondo i medici il pericolo più grande é passato, ma finché non si sarà svegliato non sarò tranquillo.
Giuseppe e Salvatore ormai possono entrare anche non essendo parenti, quindi appena arriveranno all'ospedale mi raggiungeranno.
Ormai stringere la mano di Sascha è diventata un abitudine, non riesco più a farne a meno.
È come se mi facesse sentire più vicino a lui.
La maniglia si abbassa e i nostri amici entrano.
"Com'é la situazione?" mi chiede Giuseppe.
Sposto un attimo lo sguardo su di lui "i medici dicono che il peggio è passato" spiego.
"Ho letto da qualche parte che le persone in coma sentono quello che dice la gente... Magarai è una cavolata, ma sembra che aiuti" dice sedendosi vicino letto.
"Possiamo provare" esclama Giuseppe cercando di tenere alto il morale di tutti "non sai cosa ti sei perso oggi a scuola Sascha!..."

Questa strana situazione andó avanti per un paio d'ore.
Giuseppe e Salvatore raccontarono le cose più disparate, probabilmente tutto ciò che gli veniva in mente.
Dopo una ventina di minuti avevo cominciato a dire qualcosa ogni tanto anche io.
Sembrava funzionare come idea, soprattutto considerando che quando dicevamo qualcosa di particolarmente interessante il suo battito per qualche secondo aumentava.
"Noi dobbiamo andare" mi dice Giuseppe attirando la mia attenzione.
Annuisco velocemente e "ci vediamo domani" dico.
"Ci vieni a scuola?" mi chiede Salvatore.
Scuoto la testa e loro si allontanano uscendo dalla stanza.
Per qualche minuto sto zitto anche io, poi mi decido a dirgli qualcosa "ho litigato con la Marina sai? Il problema è che per colpa tua non mi sento nemmeno in colpa"
Il suo battito aumenta per un paio di secondi.
Gli prendo la mano e aumenta di nuovo.
"Si è lamentata perchè passo troppo tempo con te" bisbiglio, ma lui sembra sentirmi.
Ridacchió leggermente "sembri fin troppo felice di saperlo" dico dolcemente, non gliene faccio sicuramente una colpa.
Il battito aumenta di nuovo e sta volta per più tempo.
"E sai qual'è la cosa peggiore? Che l'ho mandata a quel paese" e qui rido veramente.
E sembra quasi ridere anche lui per come aumenta il battito.
Porto anche l'altra mia mano a stringere la sua.
"Mi manca la tua voce" dico dopo altri minuti di silenzio.
E ormai quando il suo battito aumenta lo fa per molto più tempo di prima, come se fosse più presente.
Ma non voglio illudermi ulteriormente, quindi provo a scacciare il pensiero dalla testa.
Ma non è che ci riesco più di tanto.
"Perchè non ti svegli Sascha?" chiedo infatti poco dopo.
E quanto vorrei che aprisse gli occhi o anche solo che potesse rispondermi.
Appoggio la guancia sul letto affianco alla sua mano, sono sveglio da quasi 48 ore e sono distrutto.
"Non saresti dovuto scappare via così l'altra sera" mormoro con le labbra che gli sfiorano le dita.
"Non sai quanto è stato brutto sapere che ti trovavi qui" continuo a raccontare e ormai sono molto più frequenti i momenti in cui il suo battito è velocizzato che quelli in cui va lentamente.
"Avrei voluto che tu mi lasciassi il tempo di parlarti, di risponderti in qualche modo, ma tu sei scappato" dico spostandomi un poco e poggiando la guancia sulla sua mano.
"Mi dispiace di non averti fermato Sascha, in questo momento potresti essere a casa a farti i cavoli tuoi e invece sei qui" una lacrima mi riga la guancia e gli bagna la mano.
"Ed è solo colpa mia" un'altra lacrima "Mi manchi così tanto" e un'altra ancora.
Non riesco a fare a meno di pensare al fatto che per colpa mia ora è qui immobile in un letto d'ospedale.
L'ipperativo Sascha bloccato qui.
Sembra quasi impossibile.
Mi sposto ancora e poggió la fronte sulla sua mano.
"Ti prego, svegliati" mormoro piangendo sempre di più "non posso fare a meno di te, ho bisogno di far tornare tutto come prima"
Mi allontano da lui.
"Ti ho anche bagnato le lenzuola" mormoró ridacchiando "sembro un idiota a piangere così"
Mi asciugo le guance velocemente e tolgo gli occhiali che si sono bagnati di lacrime.
Respiro piano per un po' cercando di calmarmi dopo il pianto.
Appena mi sono rispreso gli riprendo la mano.
"Sbrigati a svegliarti ok?" dico dolcemente e poggio un piccolo bacio sulla sua mano.
Il battito aumenta anche più del solito, così lo rifaccio.
Mi sollevo e non posso fare a meno di pensare che potrei baciarlo sulla guancia.
E in realtà non ci penso neanche tanto, lo faccio e basta.
Poggió piano le labbra sulla sua guancie e provo tutta una serie di emozioni contrastanti.
La leggera barba mi pizzica leggermente ed è strano per qualcuno che è sempre stato abituato a baciare ragazze.
È diverso, ma ugualmente bello.
Anzi, forse anche di più, ma probabilmente quel di più è collegato al fatto che non sto baciando una persona qualsiasi.
Forse però non è stata la cosa più intelligente del mondo, perchè quando mi allontano non posso fare a meno di ricordarmi del bacio dell'altra sera.
Tutte le emozioni mi tornano in mente e vorrei così tanto baciarlo di nuovo, ma non posso farlo.
È sbagliato, credo.
E comuqnue nonostante io abbai litigato con Marina sono ancora fidanzato con lei.
Il problema però è che anche se sto pensando questo mi sto lo stesso avvicinando alle sue labbra.
Non faccio niente per contrastare questo desiderio e in un battito di ciglia sento nuovamente tutte quelle emozioni.
E mi sembra quasi di sentirlo rispondere.
Mi allontano un po' dopo diversi secondi e vedo gli occhi di Sascha aperti a guardarmi.
Io spalanco i miei è considerata la poca distanza non riesco a fare a meno di baciarlo di nuovo.
Ovviamente mi di subito dello stupido e mi allontano velocemente arrossendo.
"Io... Chiamo un medico!" esclamó uscendo velocemente dalla stanza.
Prima che la porta si chiuda sento una risata leggere che fa sorridere anche me.
Sascha è tornato e sta volta non se ne va.

Eccomi
Ok non lapidatemi per il ritardo per favore.
È che mi salta internet, mi si rompe l'antenna e poi ovviamente anche il caricabatterie.
In pratica il mio telefono è stato spento per 4 giorni (infatti sono sparita anche dalla page di instagram)
E niente
Commentate se vi va e ci vediamo al prossimo capitolo.
Ciao ciao
Emma

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