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Due settimane. Due settimane da quando ho visto per l'ultima volta Cameron. Due settimane da quando ho saputo la verità. Due settimane di puro silenzio. Mi sento sola anche se sono circondata di gente. Vorrei urlare, urlare così forte da non avere più fiato nei polmoni. Mi sento persa, come se mancasse qualcosa ed io so cosa o meglio chi. Non ci credo che mi abbia fatto una cosa del genere, però era strano, quando parlava non riusciva a guardarmi negli occhi per più di qualche secondo e Cameron non è così, se ti deve dire qualcosa non si fa problemi.
"Stai dicendo sul serio?" Urla Dylan dopo che gli ho raccontato tutta la verità. Già, dopo due settimane sono riuscita a parlare ed a raccontare la verità a tutti, erano tutti senza parole e mi guardavano come se avessi due teste. Molly aveva le lacrime agli occhi e non riusciva a credere alle sue orecchie. Matt aveva gli occhi fuori delle orbite e faceva anche un po' paura. Lola mi abbracciò subito anche se non ne avevo bisogno. Tutti gli altri mi guardavano compassionevoli e stavo per urlargli contro perché io non volevo essere guardata come la ragazzina presa per il culo dal proprio ragazzo. Anche se in effetti era proprio così. Nash e Derek erano stranissimi e si lanciavano occhiatine di tanto in tanto ma lasciai correre e non chiesi nulla.
"Si, mi ha presa per il culo per tutto il tempo" risposi amaramente a Dylan.
"Io devo prendere una boccata d'aria" esce Matt abbastanza incazzato.
"Non voglio che facciate nulla, andremo avanti e continueremo in nostro lavoro. Lui è un capitolo passato e non voglio più rivederlo" non riuscivo neanche a pronunciare il suo nome, e non volevo perché se l'avessi fatto sapevo che mi avrebbe fatto male.
"Amanda sei sicura?" Domanda serio Dylan mettendosi seduto accanto a me.
"Si, lui mi ha trattata male ed io non voglio più avere nulla a che fare con lui o con tutto lo schifo che lo circonda" dico con voce flebile.
"D'accordo! Allora torneremo al nostro solito lavoro, nessuno cercherà più di aiutalo e nessuno si verificherà giusto?" Chiede guardandomi negli occhi in cerca di una mia risposta.
"Giusto, io mi dimenticherò di lui." Dico sapendo già di mentire perché dimenticarlo per me è impossibile, mi ha dato troppo da racordare ed ora fa male, tanto male.
Esco fuori e l'aria calda dell'estate mi colpisce e sento il respiro corto per il troppo calore.
Mi siedo sui gradini ed osservo il paesaggio che mi circonda fumando una sigaretta. In questi momenti vorrei veramente tanto che Hope fosse qui con me per travolgermi con la sua allegria infinita. Quella ragazza era una vera forza della natura, affrontava tutto con il sorriso anche se era rotta dentro molto più di me. Le persone dicevano che ci completavamo, lei era il sole ed io la Luna, lei il giorno ed io la notte, il zucchero ed il sale, la nutella e la pizza. Eravamo fatte l'una per l'altra. Lei era la mia forza, mia sorella. Non ci credo che lei non ci sia più. Domani sarà un anno e quella maledetta sera,  la sera che hanno portato via Hope,  da quando l'ho vista morire tra le mie braccia urlando il suo nome.
"Stai pensando a lei non è vero?" Spezza il silenzio Connor sedendosi accanto a me.
Annuisco senza dire una parola.
"La scorsa notte l'ho sognata" sussurra.
"Era un incubo?" Domando. Io ho sempre avuto incubi di quella notte, nessun bel sogno con lei protagonista, nessuno.
"No, era un sogno bellissimo" da un sorriso colmo di tristezza.
"Cosa hai sognato?" Chiedo curiosa.
"Stavamo al lago, era il nostro anniversario e lei era così bella e non la smetteva di lamentarsi perché voleva andare a ballare e  stare tra la gente. Le dissi che volevo rimanere solo con lei almeno quella sera, che la volevo tutte per me. Fece un broncio davvero adorabile che mi costrinse a fare quello che voleva. Andammo in un locale ed anche se era pieno di persone lei per me era l'unica, non c'era nessun altro per me. Ballammo tutta la notte e lei mi promise di amarmi in eterno" sorrise per tutto il racconto ed io non potei fare a meno di sorridere con lui dato che tutto quello che aveva raccontato era successo veramente durante un loro anniversario, lei la mattina seguente  mi raccontò tutto e mi disse che quello era stato in assoluto il loro anniversario più bello.
"Ti amava più di quanto amasse se stessa" sussurrai.  Ed era vero.
"È colpa mia" si passò una mano sulla faccia. Sapevo a cosa si riferiva ed io non potevo più lasciare che si dasse la colpa ancora, non era colpa sua.
"Non è vero. Non le hai sparato tu, è stato quel bastardo, non è assolutamente colpa tua. Smettila!" Lo rimproverai. Doveva smetterla di pensare certe cose.
"Lei è morta per salvare me, ti rendi conto? Non doveva succedere, quella dannata pallottola doveva prendere me non lei." Disse con una lacrima che gli rigava il viso.
"Non avrebbe mai vissuto senza di te Connor, quando ha visto quel bastardo che ti stava sparando non ci ha pensato due volte prima di salvarti. Non sono riuscita a fermarla neanch'io che ero a pochi passi da lei." E di questo non mi do la colpa perché so che non avrei mai potuto fare nulla per fermarla dato che lei era così. Avrebbe dato la vita per le persone che amava, letteralmente.
"Mi sentirò sempre in colpa" si alzò ed andò via lasciandomi sola.

Ciaoo
Scusatemi ma ho avuto dei problemi con Wattpad!
Un bacione😘
Ps. A volte pubblico degli avvisi della storia, ci chiedi solo di seguirmi così vi arriveranno le notifiche se dovrò comunicarvi 8qualcosa😇

Due anime perfette || Cameron Dallas Where stories live. Discover now