I suoi occhi erano inconfondibili.

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Cassandra Elbourne non scappava mai eppure da quella sera non faceva altro che fuggire. Fuggire dai suoi problemi, dal ragazzo- lupo, fuggire dalle confortanti braccia di Sirius e soprattutto da se stessa...
Cassandra Elbourne aveva paura di se stessa e dei danni che avrebbe potuto provacare, perchè lei, lei non sapeva controllarsi. Non riusciva assolutamente a frenarsi. Avanzando così, ne era sicura, qualcuno, come il ragazzo- lupo di quella sera fatale, avrebbr potuto scoprire che era un mostro, un mostro incontrollabile.
Pensava parecchio a quel ragazzo, si chiedeva perché non l'avesse denunciata alle autorità, si chiedeva come mai nessuno l'avesse ancora sbattuta ad Azkaban. Infondo era un'assassina, aveva ucciso una ragazza che non aveva alcuna colpa, una ragazza che semplicemente si era trovata nel posto sbagliato al momento sbagliato.
Il rimorso in Cassandra aumentava e la faceva chiudere in sè giorno dopo giorno. La sconcertava questa sensazione, un po' come la sconcertava la profezia, che con cura, teneva nel suo baule. Era un peso quella piccola sfera, un peso del quale, Cassandra, avrebbe voluto liberarsi al più presto, prima che finisse nelle mani sbagliate. Non osava neanche pensare se quella profezia fosse caduta nelle mani di qualcuno come Regulus, il fratello di Sirius. Avrebbe creato un disastro implacabile, di dimensioni colossali.
La ragazza avrebbe tanto voluto abbandonare tutti questi pesi, quasi che il suo corpo non li reggesse più, voleva svuotare la mente ed essere libera, da tutto e da tutti. Cassandra era sempre meno sicura di tutta la sua vita, quelle che prima erano certezze ora erano incertezze e viceversa. Era tutto così...confuso per lei. Nulla aveva senso.
E, tutto quello che lo aveva, a poco a poco lo perdeva.
La Sala Grande quella sera sembrava più soffocante del solito, i ragazzi parevano raddoppiati ed in più, Cassandra, doveva fare attenzione a non incontrare determinate persone.
"La mia rossa preferita, in questi giorni il mostro del Lago ti aveva inghiottita Cass? Oh per Merlino! Cosa hai fatto agli occhi?!" come se non lo avesse mai detto. Sirius Black le si presentava davanti con il suo solito ghigno e il suo solito fascino alla Sirius Black.
"Il patto è rotto Sirius, non ho più bisogno di te...ora è il mio turno di sdebitarmi. È...è colpa di un incantesimo sbagliato..." bisibigliò Cassandra e le salirono le lacrime agli occhi pensando che, probabilmente, nel giro di qualche settimana, Sirius e lei sarebbero tornati gli stessi di prima, sarebbero tornati ad odiarsi ed a punzecchiarsi ad essere dei perfetti estranei.
Il pensiero la abbatteva, perché, anche se mai lo avrebbe ammesso ad alta voce, si era affezionata a quel ragazzo dagli occhi grigi e lo sguardo perennemente sardonico. Era sicura che le sue giornate sarebbero state noiose e deprimenti senza lui e le sue squallide battutine a cui rideva solo per farlo sorridere.
"Voglio che tu venga con me al Ballo di Natale" le guance di Sirius si arrossarono e ben presto Cassandra sentì uno strano sfarfallio nella pancia. Era così strano.
"Accetto. Ma sappi che mi vestirò di verde e pretendo che la tua cravatta sia verde" disse con finta aria superba Cassandra anche se le veniva da ridere. Sirius non si trattenne e rise avvicinandosi alla ragazza, prendendola in braccio e facendola girare. Cassandra urlò e si mise a ridere.
Quando Sirius la rimise per terra la ragazza poggiò la sua faccia nell'incavo del collo del ragazzo. Sirius si abbassò all'orecchio di Cassandra ,sfiorando, con le labbra, il lobo dell'orecchio di lei.
"Per te metterei anche una cravatta rosa" Cassandra sorrise a quelle parole, e capì.
Capì che Sirius era vita. Sirius era bellezza. Sirius era divertimento. Sirius, non sapeva come, ma era tutto ed era l'unica cosa che avesse un senso nel suo mondo. Cassandra seppe in quel momento che avrebbe fatto di tutto per quel ragazzo dagli occhi grigi.

Correva, correva, libero, senza alcun pensiero. La luna era piena e si sentivano gli ululati di Remus provenire dalla Foresta Probita. Affianco a lui Ramoso e Cosaliscia. Correvano, correvano per andare da Remus. Purtroppo i tre erano stati in punizione e non si erano potuti liberare prima. Un feroce abbaiare fece preoccupare parecchio Sirius, non apparteneva a Remus eppure veniva dalla stessa direzione. Si scambiò uno sguardo d'intesa con James e iniziarono a correre più veloce, sempre di più.
E presto si ritrovarono tutti e tre scioccati. Un cane lupo dal manto bianco era rincorso da Remus e parevano divertirsi da morire. Sirius non potè che rimanerne affascinato, quel cane lupo li sembrava talmente familiare.
Finalmente Remus si accorse della presenza dei tre ragazzi e si fermò, fermando anche il cane lupo dal manto mandido . E si incrociarono gli occhi dei due cani. Grigio e celeste. Tempesta e ghiaccio. Un mix perfetto, incantevole.
Il cuore di Sirius perse due battiti, gli occhi di quel cane lupo assomigliavano da morire alla sua Cassandra. Quegli occhi, i suoi occhi erano inconfondibili.

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Spazio me.
With youe big eyessss. Okay smetto di sclerare su Lana del Rey. In primis perdonate i vari errori on secondo luogo perdonate che aggiorno in maniera piuttosto...ehm...strana (?)

We bet you fall in love Sirius?Hikayelerin yaşadığı yer. Şimdi keşfedin