Ufficio Misteri.

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"Cassandra Elbourne?" Cassandra alzò la testa e trovò davanti a sé un ragazzo, non sapeva come si chiamesse, ma ricordava di averlo visto, più volte, assieme a Sirius.
Remus Lupin non potè che essere preoccupato per via dello stato pietoso in cui si presentava Cassandra. Aveva il naso e le guancie scarlatte, le labbra gonfie ed i capelli arrossati. Ciò che però colpì Remus non furono i capelli o le labbra o le guancie ma gli occhi. Gli occhi erano color ghiaccio, eppure Remus ricordava chiaramente che fossero di un verde tendente al marrone. Cosa era successo agli occhi di Cassandra? Magari un incantesimo sbagliato? Magari una pozione uscita male?
"Allontanati da me!" urló Cassandra con voce maestosa ,attaccanadosi ,ancora di più ,al muro dell'angolo in cui si era rintanata. Remus negli insoliti occhi della ragazza vide una cosa ,che suscitò in lui stupore, la paura.
"Non hai sentito! Va vià! Sono un mostro!" Cassandra ancora non riusciva a crederci. Era tutta colpa sua e stentava a credere a tutto quanto.
Ma Remus rimase. Si abbassò e guardò gli occhi ghiaccio di Cassandra.
Era così strana con quegli occhi. Remus non poté che rispecchiarsi in quella ragazza, in qualche modo li riportava alla mente le sue stesse parole. 'Sono un mostro'.
"Lo sono anche io" disse con semplicità Remus sorridendo a Cassandra. Lei tirò su con il naso e la curiosità la invase d'un tratto.
"Perchè?" si poteva palpare la curiosità nella voce di Cassandra ma Remus non aveva alcuna intenzione di parlare.
"Se tu mi dici il tuo segreto io ti svelo il mio" cercò di trattare Cassandra. Remus sospirò e guardò ancora una volta gli occhi della ragazza. Remus capì in quel momento che Cassandra Elbourne era una ragazza indifesa, una ragazza di cui ci si poteva fidare; Remus Lupin fu la prima persona a vedere oltre il muro di ghiaccio costruito da Cassandra, fu il primo a capire che non era una ragazza di granito, apprese che lei era molto simile al suo amico Sirius.
"Per quella" Lupin indicò la mezza luna che illuminava nel buio.
Cassandra comprese subito. Il ragazzo che aveva dinnanzi a sé era un figlio della Luna, un Lupo Mannaro.
"Non sei un mostro come credi. Allontanati da me, nessuno è al sicuro standomi affianco" Cassandra cercò di tenere una voce ferma mentre pronunciava quelle parole ma non ci riuscì. Remus avvicinò la mano alla guancia di Cassandra ma lei urlò e una cosa assai particolare accadde.
Fra i due ragazzi si eresse un muro di ghiaccio che fece indietreggiare Remus. A quel punto Cassandra iniziò a correre ed eresse un altro muro di ghiaccio per non essere seguita da Remus. E Remus rimase fermo. Rimase fermo a guardare stupefatto, incredulo ,il ghiaccio.

Il mattino seguente la Sala Grande era in fermento. Parlavano tutti della ragazza di ghiaccio. Nott, la ragazza che era morta.
Remus arrivò, per la prima volta in vita sua, in ritardo e si trovò piuttosto confuso vedendo la Sala Grande già così attiva di primo mattino. Era una cosa...insolita. Solitamente le uniche due persone attive di prima mattina erano i suoi due amici, Sirius e James.
Camminò verso i Malandrini e si sedette, prendendo parte al discorso che James stava trattando.
"...è stato uno shock quando l'abbiamo vista. Era fatta a pezzi, Peter, l'unica parte intatta era la testa e il fratello era vicino a questa. Ma la cosa strana è che c'era ghiaccio, ogni pezzetto, anche la testa, era coperta da uno strato di ghiaccio" spiegò James ancora impressionato dalla vista di Nott morta. Remus non potè che sgranare gli occhi alla sua ultima frase.
Quella mattina tutta Hogwarts si chiedeva chi era stato, chi aveva creato quel ghiaccio e come avesse fatto.
Tutti cercavano una risposta e Remus Lupin l'aveva. Ma ora il suo unico pensiero era il fatto che Cassandra avrebbe potuto creare danni seri e che avrebbe potuto capirlo, dopotutto,  in un certo denso, erano sulla stessa barca. Doveva trovarla ma, per ora, doveva andare a Pozioni.

Era pomeriggio presto quando Cassandra Elbourne si smaterializzo al Ministro della Magia, precisamente nell'Ufficio Misteri. Era piuttosto inquietante l'Ufficio Misteri, ma Cassandra non ci fece caso, casa sua lo era si più.
Davanti a lei c'erano scaffali, tantissimi scaffali. Sopra ognuno di esso vi erano delle sfere, profezie.
Ognuna di quelle profezie era assegnata ad una persona particolare e solo essa poteva ritirarla. Cassandra la sua l'aveva più volte ascoltata ma non l'aveva mai compresa.
Centotrentunesimo scaffale, tredicesimo posto a sinistra. La sua profezia era lì.
La sua profezia era grande forse un po' più di un pungno e, ogni qualvolta la toccava, Cassandra aveva paura di romperla o arrecarle danno.
La prese con la delicatezza, con cui una madre teneva il suo bambino fra le braccia ,ed iniziò ad ascoltarla.
"La ragazza di ghiaccio verrà,
Imprevedibile ed incontrollabile ella sarà.
Fidarsi di quattro potrà
ma solo uno a pieno la capirà.
Il cane nero starà con la fanciulla
E Morte della bambina troverà la culla.
La seguace di Morte dovrà mantenere
Il patto sigillato prima di quelle ere."
Parole semplici ma intrise di significati da lei incomprensibili.
I primi due versi, suo malgrado,  si stavano avverando.
Cassandra sapeva di essere la ragazza di ghiaccio, ne aveva avuto la prova, e sapeva di essere incontrollabile.
Non poteva assolutamente frenarsi.
Senza pensarci troppo afferrò la profezia ,che le apparteneva ,mettendosela furtivamente nella borsa.
Poi si smateriallizzò ad Hogsmead, da lì non ci avrebbe messo molto ad arrivare ad Hogwarts, usando i passaggi segreti.

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Spazio me.
Non so cosa dire, giuro. Non ho alcun tipo di fantasia nello spazio me, giuro. Ogni volta che arrivo al punto di doverlo scrivere ,inevitabilemente, mi ritrovo a pensare 'S formula frasi sensate' ma nulla, le frasi non arrivano. Ora smetto d'annoiarvi.
Spero che vi sia piaciuto.
                     XxS.

We bet you fall in love Sirius?Where stories live. Discover now