Capitolo:45

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La sveglia suonò precisa alle sette, e contro voglia mi alzai, mi feci una doccia veloce, e dopo essermi vestita misi lo zaino in spalla, ma mentre uscivo  mia madre mi prese per il polso.

-"dobbiamo parlare di questa storia" disse seria

-"non voglio parlarne più okay?" Risposi dimenandomi

-"non me ne frega se non ne hai voglia, io e te adesso parliamo di questa cosa" mi arresi e ascoltai ciò che aveva da dirmi sul fatto del bambino.

-"lo so che credi che io e tuo padre facciamo schifo come genitori-annuii- so, che non sei contenta di questa decisione, e so benissimo il perché, ma io e tuo padre vogliamo questo bambino, ci renderebbe davvero felici." Non ci potevo credere, davvero mi stava dicendo queste cose?

-" già, lui vi renderebbe felici, mentre io vi ho rovinato la vita, non è così? Fino ad adesso non avete fatto altro che urlarmi contro, che dirmi che io non dovevo nascere, che sono una causa persa, che sono un fottutissimo errore.. Ed è così strano che quel cazzo di bambino vi renda felici mentre io no, sono anche io vostra figlia no? Io giuro, ho provato in tutti modi ad essere migliore, a rendervi fieri di me, a rendervi felici, ma adesso ho capito che non sono io quella sbagliata, siete voi.. Questo discorso potevi benissimo risparmiartelo, sarebbe stato meglio. Adesso vado a scuola. Ciao" dissi per poi uscire di casa sbattendo la porta alle mie spalle. Mentre scendevo le scale mi scese una lacrima, poi un'altra e poi un'altra ancora fino a che non mi ritrovai completamente in lacrime. Uscii dal cancelletto e vidi che Harry era lì ad aspettarmi per accompagnarmi a scuola, prima di andare a lavoro. Tirai su di naso.

-" vai pure a lavoro , io non vado a scuola" dissi, lui si voltò verso di me

-"amore ma che succede?" Chiese preoccupato

-"nulla, tutto bene" risposi asciugandomi una lacrima appena caduta.

-"che succede?" Chiese prendendo mi mio viso tra le mani. Mi asciugò una lacrima con il pollice.

-" ma nulla, è solo mia madre, tutto normale" dissi tirando su di naso. Lui mi strinse a se.

-" ti prego, non piangere più" disse, io annuii.

-"senti, io non vado a scuola" dissi

-"e io non vado a lavoro" rispose

-" ma non puoi" dissi

-"chiamerò e dirò che non mi sento bene; non posso lasciarti sola in questa situazione, non credi?" Io annuii.

-"vieni, andiamo a casa mia, così magari bevi qualcosa di caldo, i miei non ci sono" disse per poi prendermi la mano. Andammo a casa sua. Harry mi preparò un tè e ci sedemmo sul divano.

-"va un po meglio?" Chiese, io annuii. Harry prese il suo cellulare e chiamò il suo capo dicendogli che non sarebbe andato perché non si sentiva bene.

-"grazie" dissi solo, appena lui fini di telefonare. Lui sorrise e mi stampò un bacio sulle labbra.

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