Capitolo:35

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-FESTA-

Mi alzai dal letto stropicciandomi un occhio, Harry si era riaddormentato, ed io andai a mangiare qualcosa. Presi un bicchiere e lo riempì di latte, presi due biscotti al cioccolato e li mangiai bevendo il latte. Di solito non facevo colazione, ma quella mattina stavo morendo di fame. Mi distesi sul divano, e accesi la TV, ovviamente non c'era nulla di bello da guardare. Presi il mio cellulare, che poco prima avevo lanciato a terra per il nervoso, e andai su Facebook. 
"Louis Tomlinson ti ha inviato una richiesta di amicizia" accettai e iniziai a scorrere la home in cerca di qualcosa di interessante, ma nulla, chiusi Facebook e mi alzai dal divano.

HARRY'S POV
Mi svegliai  dopo essermi riaddormentato , mi alzai contro voglia e andai in salotto,  sentii un profumino davvero invitante, andai in cucina e trovai Marika che cucinava, l'abbracciai da dietro e le lasciai un lieve bacio sul collo.

-"buongiorno " disse

-"giorno, come stai?" Chiesi

-"più o meno" rispose

-"cosa cucini di buono?" Chiesi

-"pancakes"disse lei

-"non credo però che siano molto buoni, li ho cucinati per noia e credo che facciano schifo" continuò ridacchiando

-"me li fai assaggiare?" Chiesi. Lei annuii. Mi misi a tavola e aspettai i pancakes subito dopo Marika prese un piatto e mi servì i pancakes, che non avevano un bell'aspetto, ne tagliai un pezzettino e assaggiai. Non era male, era stata proprio brava.

-"sono buoni" dissi

-"seriamente?" Chiese lei

-"si, sei una brava cuoca, devi solo migliorare l'aspetto di ciò che cucini" dissi sorridendo, Marika ridacchiò e si sedette di fronte a me, prese il telefono, ci smanettò  un po e poi lo posò sul tavolo.

-"che è successo al tuo cellulare?" Chiesi riferendomi allo schermo in frantumi.

-"nulla, l'ho lanciato per terra" rispose

-"ah" dissi solo.

-"ehi senti, che ne dici se oggi ci andiamo a fare un giro?" Chiesi

-"scusa ma non mi va" disse. Non poteva continuare così, okay, aveva litigato con Niall, ma non era la fine del mondo, cioè, non poteva essere così triste da non voler nemmeno uscire di casa, o forse così credevo. Non credevo che Marika tenesse così tanto a lui, anche se io in realtà non capivo bene cosa si provasse ad avere un migliore amico perché io non avevo mai avuto un amico a cui tenessi tanto,si, c'era Zayn, ma non ci potevamo definire migliori amici.

-"che ti va di fare allora?"chiesi sorridendo

-"mi va di stare sul divano e non pensare a nulla" disse, a quel punto non riuscii a stare zitto.

-"ma sei seria? Okay, hai litigato con Niall, ma cristo, non puoi ridurti così per una cazzo di litigata. Non pensi di star esagerando?" Dissi quasi urlando.

-"ti da così fastidio se sto sul divano?" Urlò a sua volta

-"si, mi da fastidio, perché non mi va che ti deprimi così per una cazzo di litigata" urlai

-"ti da fastidio? Okay, vai a casa tua, così non mi vedi mentre sto sul divano"

-"ma ti senti?" Urlai ancora di più

-"no, ti senti tu? Hai fatto tutto sto casino perché ho voglia di stare sul divano perché sono di cattivo umore, ma che problemi hai?"

-"cristo Marika lo sai che mi da fastidio quanto mi parli così" urlai

-"si, lo so. E tu lo sai che non me ne frega nulla vero?"

-"Fanculo" dissi per poi uscire da casa sua.
**
Passò una mezz'oretta  e mi sentii tremendamente in colpa per averla trattata così, forse aveva ragione. Avevo fatto tutto sto casino per nulla. Ma lei non capiva che lo facevo per lei, okay, non sono il migliore quando si parla di dolcezza.  Bussai alla porta di Marika e venne ad aprire.

-"cosa vuoi?" Disse

-" mi dispiace di averti trattata male, ma io lo dicevo per te, perché mi fa male vederti così.. Che ne dici se stiamo sul divano insieme?" Dissi, lei sorrise e mi fece entrare.
**
MARIKA'S POV
Harry se ne era andato via da un po' quando il mio telefono iniziò a squillare. Era Cheryl.

-"ciao" risposi

-"ehi, ti vado venire con me ad una festa sta sera"

-"ehm scusa ma" stavo per dire che non mi andava ma lei mi interruppe

-"okay ci vediamo alle nove, ciao" disse per poi chiudere la chiamata. Dio, non volevo andare ad una stupida festa, ma ne ero obbligata.
**
Si fecero le nove e Cheryl suonò al campanello. La festa non era lontana da dove abitavo, così ci andammo a piedi, nonostante avessi i tacchi. Arrivammo davanti ad un enorme casa, Cheryl mi prese la mano e mi trascinò dentro.
Entrammo e Cheryl mi trascinò subito a ballare, cosa che non avevo intenzione di fare. Dopo poco iniziai a divertirmi sul serio. Andammo a prendere da bere, arrivate al bancone dei drink non riuscii a credere a cosa avevo appena visto...

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