E' in arrivo una tempesta!-I parte

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«Sei ancora arrabbiata?» Gli lanciai un'occhiata truce.

«Non sono arrabbiata»

«Oh, si che lo sei, eccome se lo sei» rideva sotto i baffi.

«Non è vero» dissi tra i denti. Il suo viso si corrucciò.

«Non te la prendere, vedrai che troveremo un modo»

Mi buttai a terra nascondendo la faccia tra le ginocchia.

«E' tutta colpa mia»

«Non dire così» mi mise una mano sulla testa arruffandomi i capelli. Il suo sorriso al chiaro di luna era particolarmente bello, non che solitamente avesse qualcosa in meno di adesso, ma era bello vedere come i raggi di luna giocassero sul suo viso.

Due giorni prima...

L'ondata di freddo della settimana precedente si era placata, ma il vento continuava persistente a soffiare. Gli alberi venivano scossi con ferocia perdendo foglie gialle che cadevano a terra come fiocchi di neve. Calpestai il manto di foglie autunnali mentre correvo verso il portone della scuola per ripararmi. Avevo il cappuccio del giubbotto tirato su per impedire a quelle folate di soffiarmi i capelli in faccia.

Armin sedeva su un gradino della scalinata principale. Aveva il Nintendo DS in bilico sulle ginocchia fasciate da un paio di jeans strappati sul ginocchio. Con grande impegno tempestava la piccola console di colpi di stilo.

«Un punto per me!» Urlò buttando un lembo della sciarpa dietro le spalle.

«Ciao Armin» mi avvicinai stando attenta a non disturbarlo.

Dopo qualche secondo e un'altra esultazione mise via il gioco.

«Ehi Evee come stai?» Adoravo i gemelli quando sorridevano, senza volerlo chiudevano impercettibilmente gli occhi, quel gesto rendeva il loro volto dolce e ti faceva venir voglia di strapazzarli un po'.

«Io bene, ma te come fai a stare qua fuori con questo vento?»

Ci pensò un po' su e poi mi guardò con aria interrogativa.

«Se ti dicessi che sto aspettando Violet?»

«Dovrei sorprendermi? Non siete amici?»

«E' questo il punto, non lo so, non parliamo molto»

«Stai bene quando sei con lei?»

«Più che con chiunque altro. Lei non parla a sproposito, a dire il vero delle volte non parla proprio, ma è piacevole avere accanto qualcuno che coltiva la sua passione e rispetta la tua» Appoggiò la testa sui palmi.

«E' questo però il problema io l'apprezzo per com'è, ma se lei invece si comportasse così perché non gliene frega nulla di me?»

Avevo fatto caso a loro due nell'ultimo periodo e avevo notato gli sguardi che si lanciavano quando l'altro non guardava. Erano molto teneri, immersi in un mondo tutto loro, ma forse era quella la cosa bella di loro due, potevano capire i sentimenti l'un dell'altro senza aver paura di essere giudicati.

«Violet è un tipo riservato, e non passerebbe mai così tanto tempo con te se non avesse un interesse. Dovresti darle più fiducia. Non lo so se lo sai, ma Violet ha sofferto molto...»

«So tutto, ma quando ho provato a parlarne con lei si è chiusa ancora di più»

«Se ti può consolare non ne ha mai parlato con nessuno, sono stati i professori ad informarci»

«A me piace Violet, e non come un'amica, mi piace quando disegna, adoro il suo viso sognante, i suoi occhi, come si aggiusta quella ciocca di capelli ribelle, per non parlare di quando per sbaglio si dipinge mezza faccia con le tempere. Penso che farei qualsiasi cosa pur di vederla sorridere, pur di togliere quell'ombra di tristezza che ha negli occhi» Non conoscevo questo lato di Armin e penso che non lo conoscesse nemmeno lui, era sorpreso ed elettrizzato al tempo stesso quando parlava di Violet. Lei era il suo scossone, l'unica che potesse fare da ponte tra lui e la realtà, senza farlo risvegliare dal suo sogno ad occhi aperti.

Tornò a guardare avanti a sé, perso nei suoi pensieri quando vidi una scintilla illuminargli il volto. Mi girai nella sua stessa direzione e vidi una piccola ragazza che proteggeva con tutte le sue forze la cartella che stringeva al petto. Qualche foglio le volò via. Senza pensarci Armin fece uno scatto avanti andando ad aiutarla. Saltava in aria cercando di riprenderne uno che trasportato dalla corrente se ne stava volando via. Li vidi saltare insieme ridendo ed entrambi presero un lembo del foglio.

I loro sguardi si persero l'uno dentro l'altro. Il momento fu così intenso che mi sentii quasi un'intrusa, stavo per distogliere lo sguardo quando Armin abbassò lo sguardo sul soggetto del foglio che io non riuscii a vedere da quella distanza.

Sul suo viso sbocciò un sorriso che non avevo mai visto, non era come quello di prima o come i suoi soliti, era un sorriso di immensa gioia. Violet arrossì cercando di riprendersi il foglio, ma Armin le fermò il braccio con una mano e con l'altra le prese il mento tra due dita sollevandoglielo tanto quanto bastava perché i loro occhi tornassero a guardarsi. Armin avvicinò il suo viso rimanendo per qualche istante a pochi millimetri da quello di lei, come se chiedesse un permesso tacito. Quando Violet non si mosse lui posò le sue labbra sulle sue.

Oh santo cielo pensai. Nel giro di qualche istante mi alzai e me ne andai lasciandogli la loro intimità. Prima di vacare la soglia però notai che la console di Armin era appoggiata sul gradino dove pochi minuti prima era seduto. Risi.

Salveeeee come state? Scusate se era un po' che non aggiornavo, ma lo studio ha monopolizzato le mie giornate :( Comunque spero che il capitolo via sia piaciuto r vi abbia intrigato un po' per l'inizio e chissà forse anche un po' emozionato per la coppia Armin/Violet... Che ne pensate di loro vi piacciono? Fatemi sapere un bacione e come sempre grazie di tutto❤️❤️❤️❤️❤️

Dolce Flirt-Un disastro d'amore|| CASTIEL <3जहाँ कहानियाँ रहती हैं। अभी खोजें