Bellezze da supermercato

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Evee era stata mandata dalla zia a fare un po' di rifornimenti al market vicino a casa. Non le pesava fare questo genere di commissioni, uno perché le faceva piacere aiutare la zia, secondo perché le piaceva farsi un giretto per scaricare un po' di tensione accumulata durante la giornata. Fare la spesa era rilassante. Aveva sentito che le grandi catene di supermercati assumevano degli psicologi per sistemare i prodotti in modo tale da indurre i clienti ad acquistare e doveva ammettere che era una tattica che portava i suoi frutti, ogni cosa sembrava avere un'utilità essenziale. La zia le dava sempre un po' di denaro in più che Evee rigorosamente metteva da parte per poi spenderli in libreria. Ora che ci pensava era da una settimana e mezzo che non ci andava o che non aggiornava la lista dei libri da comprare. Ne erano successe di cose che le avevano impegnato la mente, ma pian piano la normalità stava tornando anche se non era la normalità che desiderava lei.
Persa nelle sue riflessioni Evee urtò un carrello che veniva nella direzione opposta andando a sbattere contro uno scaffale che traballò pericolosamente. Fortunatamente era lo scaffale dei dolciumi e caddero solo due o tre buste di caramelle gommose, niente di cui disperarsi.
"Scusa" la ragazza che aveva urtato si chinò a raccogliere le buste a terra per poi risistemarle sullo scaffale. La sconosciuta aveva delle belle mani, affusolate con uno smalto nero opaco. Evee sollevò lo sguardo e riconobbe la ragazza, era Sophia la nuova arrivata. Ora che la osservava meglio poteva affermare che fosse davvero una bellissima ragazza. I capelli erano molto lunghi, le arrivavano alla vita, non era tanto alta ed era di corporatura esile, sembrava una ballerina ed emanava un non so che di innocente.
" Tranquilla" rispose Evee.
"Evee giusto?"
"Si" si scambiarono un sorriso più di cortesia che altro.
"Mi dispiace davvero, non stavo guardando dove stavo andando"
Evee allungò una mano per interromperla "Non scusarti nemmeno io stavo guardando"
"E' che questo supermercato è davvero bello, ogni cosa riesce ad attirare la mia attenzione pensa che anche lo scaffale delle lampadine mi ha affascinato a tal punto da chiedermi se avere qualche lampadina in più a casa facesse comodo. Ti invoglia a comprare tutto"
"Stavo pensando la stessa cosa. Non solo la disposizione, ma anche i colori giocano un ruolo chiave" Risero per quell'intesa spontanea. Putroppo però c'era qualcosa in quella nuova ragazza che a Evee non piaceva era una sensazione senza capo né coda, lo sapeva bene, eppure il suo istinto le diceva di stare attenta. Una cosa decisamente strana visto che di sensazioni del genere non ne aveva mai avute. I pregiudizi erano un lato caratteriale che non le apparteneva eppure sentiva il bisogno di stare attenta.
"Sei riuscita a compilare l'iscrizione?" Voleva lottare contro questa sensazione, dimostrare a sé stessa che si sbagliava.
"Si, per fortuna il delegato Nathaniel ci ha aiutati"
"Aiutati?" Le fece eco.
"Si, mi sono trasferita con mio fratello, siamo gemelli, ma con il trasferimento e tutto il resto non è ancora venuto a scuola, non che io abbia frequentato ancora le lezioni, ma ero venuta principalmente per mettere a posto la nostra iscrizione"
"Gemelli..." ripetè Evee sorpresa.
"Ora avremo due coppie di gemelli"
"C'è già una coppia di gemelli?" Sophia era piacevolmente sorpresa.
"Si, si chimano Armin e Alexy, sono identici, ma li puoi riconoscere senza problemi perché Alexy si è tinto i capelli di celeste, difficile non notarlo."
"Che buffo" rise portandosi una mano davanti alla bocca.
"Vedrai ti troverai benissimo, anzi vi troverete benissimo"
"Speriamo, a causa del lavoro di nostro padre ci siamo sempre spostati da una città ad all'altra, ma questa volta si spera sia a lungo termine, mi piacerebbe avere dei legami" fece una pausa "Sai con il fatto che non avevamo preavviso per le partenze, fare amicizia era difficile, non tanto per il tempo, ma per il distacco che ne conseguiva"
"Immagino...mi dispiace"
"Non dispiacerti, anzi spero che potremo essere amiche, sembri davvero una brava persona"
Evee arrossì un po'.
"Abiti qua vicino?" La ragazza si posò l'indice sul mento per riflettere.
" Abito alla fine della via che imbocchi uscendo da questo supermercato girando a destra"
"Ma dai!" disse sorpresa.
"Anch'io abito in quella via, avete comprato la casa davanti alla mia!"
Poi Evee ci pensò su, la zia le aveva accennato qualcosa, ma con tutto quello che era successo la cosa le era entrata da un orecchio e le era uscito dall'altro. Le aveva anche chiesto di fare un salto per dare il benvenuto alla nuova famiglia.
"Non ci credo, che coincidenza! Fantastico!"
"Mia zia mi aveva accenato qualcosa, ma ho avuto una settimana movimentata"
"Domani è domenica se non hai niente da fare potremmo andare a fare un giro da qualche parte, potresti aiutarmi ad orientarmi un po'"
"Mi farebbe molto piacere" Si scambiarono i numeri di telefono e dopo aver pagato fecero la strada di ritorno insieme.
Quando Evee rientrò trovò la zia intenta a cucinare.
Gnam gnam... pensò Evee disgusata dall'odore penetrante che stava impuzzolentendo tutte le pareti.
"Maledizione!" Urlò la zia buttando qualcosa a terra.
Senza dir niente Evee le tolse il mestolo di mano e guardò dentro la pentola. Il contenuto era di uno strano colore marroncino e l'odore era un misto di candeggina e pomodoro.
"Dimmi che non è la cena zia"
"Volevo farti una sorpresa visto che cucini sempre te"
"Chissà perché" disse prendendo quella sbobba e gettandola nel cassonetto.
"Uff!" Mise il broncio.
"Apprezzo il gesto zia, davvero, ma ora ci penso io"
"Prima o poi imparerò"
"La prossima volta parti da qualcosa di semplice" Evee aveva buttato un occhio al libro di cucina lì vicino.
"Ho conosciuto la ragazza che si è trasferita qua davanti, verrà a scuola mia, lei e suo fratello gemello"
"Ma dai! È come sono?"
"Lei carina, una bellissima ragazza, mentre il fratello ancora non l'ho mai visto"
La zia si avvicinò alla finestra scostando di poco la tenda.
"Smetti di spiare e apparecchia che tra poco la cena Sarà pronta"
"Agli ordini capo!"
***
Dopo aver cenato e rigovernato Evee si buttò di schiena sul letto.
Fece un sospiro lungo una vita poi vide il cellulare illuminarsi lo prese e lesse: "Come stai? Volevo sapere se domani ti andava di finire il lavoro in biblioteca" firmato Nathaniel. Le tornó in mente l'episodio della palestra. Sarebbe stato imbarazzante rimanere da sola con lui, ma non voleva perdere l'amicizia di Nathaniel distaccandosi senza un buon motivo da lui. Digitò velocemente:" Bene dai te? Si certo!"
"Perfetto! Allora a domani, notte Evee"
Era un messaggio un po' freddino, ma lo capiva anche lei non aveva risposto come sempre.
Il sonno cominciò a farsi sentire ed Evee non oppose resistenza si lavò i denti, si mise veloce il pigiama e si abbandonò al tepore delle coperte per iniziare un sonno movimentato di cui avrebbe pagato lo scotto la mattina dopo.

Dolce Flirt-Un disastro d'amore|| CASTIEL <3Where stories live. Discover now