XXI

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Oggi non piove, e fuori si sta anche bene. È una giornata perfetta per una passeggiata!
Per questo motivo accetto la proposta di Julie di fare due passi.
Decidiamo quindi di fare un giro all'Hyde Park, o, almeno, Julie decide di andare lì, secondo me è troppo lontano per fare "due passi", come ha detto lei. Avrebbe almeno potuto dire "quattro" al posto di "due".
Raggiungiamo il parco in macchina, ed entriamo con le nostre belle gambine.
- Allora? - le chiedo camminando - eccitata per Parigi?
- Sì! - mi risponde - Manca poco alla partenza, non vedo l'ora!
- E sai già cosa farai?
- Teoricamente sì, ma devo vedere gli impegni, gli appuntamenti dell'evento...
- Vuoi sapere cosa farò io?
- No.
- Te lo dico lo stesso, allora-
- Per par condicio... - sospira.
- Scusa?
- Niente.
- Comunque, andrò in giro per Parigi, cercherò una baguette da far tenere a Caspar, un basco, una maglietta a righe bianche e nere, una tela da pittore, una tavolozza e un pennello, e dei baffi finti, no, quelli li ho già; poi andrò sotto la torre Eiffel e allieterò la giornata a tutti i passanti con il mio francese: "Bonjour!".
- Se ti diverti così...
- Hai sempre qualcosa da dire, eh?
Mai che se ne stia zitta e ascolti tutto fingendo di essere interessata. Mai.
- Tu come ti diverti?
- Ah, boh, dipende.
E il premio per la risposta più chiara va a... Julie!
- Non vuoi dirmelo?
- Non ci tengo.
- Suona come una sfida! Ti farò ridere e prima o poi mi dirai: "Joe, oggi mi sono proprio divertita, grazie a te".
- Mh. Ok.
A Julie non piace quando si rompono le regole, quando si fa qualcosa che potrebbe infastidire altre persone, quando ci si sporca, quando ci si potrebbe far male, quando si potrebbe rischiare una qualsiasi malattia, che sia un cancro o un raffreddore... che persona noiosa. Però quando non subisce nulla, ride, e anche quando è lei a fare qualcosa.
Stiamo camminando affiancati, in silenzio... qual è il senso di uscire di casa, andare al parco in macchina e poi camminare senza chiacchierare?
Improvvisamente vedo una ragazzina correrci addosso, con le braccia aperte, come per abbracciare qualcuno. Julie è quel qualcuno.
- Oddioooo!!! - urla la ragazza, - Allora è vero che vai agli appuntamenti con i tuoi fans!! Sto per piangere! E c'è anche Joe!
Mi abbraccia... Credo che sia uno di quegli incontri singoli con i fans che fa Julie. Ogni tanto vedo qualche tweet dei fans su questi momenti.
- Sylvia, giusto?
- Sì! - risponde entusiasta - Mi stavo per perdere in questo parco! - aggiunge.
- Pensa che neanche io lo conosco bene, sono a Londra solo da un paio di settimane e non so ancora niente di questa città. - dice Julie - Per questo c'è anche lui. - mi guarda.
Ha sempre un secondo fine. Ora capisco la proposta della "passeggiata": doveva solo vedersi con Sylvia e non voleva perdersi per l'Hyde Park. Come quando era venuta in discoteca per vedere Les Twins, e non per passare una serata con me. E Caspar, e Oli, e gli altri, naturalmente.

Rimaniamo con Sylvia per una buona parte della giornata, poi, al calar del sole, decidiamo di cenare insieme all'hotel dove alloggia Julie.
Dopo cena ci ritiriamo nella sua camera, io mi siedo sul letto.
- Togliti. - mi butta sul pavimento, e si mette al posto che occupavo io.
- Calma!
Mi avvicino alla poltrona - Posso? - chiedo, per evitare altre botte.
Annuisce.
- Siamo un po' stressate oggi?
- Nah. Sono sempre così.
A questa sua affermazione, sento di non conoscerla abbastanza.
- E come?
Sta per arrivare un altro lungo discorso...
- Ti interessa?
- Sì.
- Sei sicuro di volerlo sapere? - insiste, come se stesse per rivelare un segreto che potrebbe cambiarmi totalmente la visione del mondo che mi circonda, come se poi dopo dovessi dire "La mia vita è una bugia".
- Dimmi. Ti ascolto. Hai tutta la mia attenzione.
Devo proprio essere disperato.
- Primo: sono una pessima persona.
E fin qui.
- Secondo - continua - non sono un buon esempio per nessuno, l'ho detto e ripetuto di fronte alle telecamere e in varie interviste, ma la gente continua a considerarmi un modello.
Su questo, però non sono d'accordo, cioè, è la meno disponibile e originale, la più perfettina, avara, egoista, anaffettiva, disordinata - questo un po' meno - , critica, fiscale, dispotica, insicura, pigra e vigliacca persona che io abbia mai conosciuto, ma è contemporaneamente la più disponibile, gentile, generosa, organizzata, ingegnosa, furba, convinta delle proprie idee e convincente. Non so come spiegarlo... Di sicuro, sarebbe interessante studiarle il cervello.
- E ora comincio: faccio tutto all'ultimo momento, ma a volte mi organizzo bene; non sono per nulla originale; mi prefiggo degli obiettivi e delle scadenze che non rispetto mai; mento in continuazione, ma sono del tutto sincera con le persone che conosco meglio, tipo te - capisco - sono mooooolto superstiziosa e anche condizionabile, ma posso essere testarda e fissa sulle mie idee; non so parlare, non so improvvisare, ho diversi piani per la mia vita, in caso dovessi fallire in uno, adoro leggere, ascoltare musica, ballare, cantare, anche se faccio schifo, scrivere, capire come funziona il mondo-
- Le tue materie preferite a scuola?
- Non mi uccidere, matematica, fisica, italiano e inglese.
Un attimo, italiano e inglese... ah, già che lei è italiana e al posto di inglese studia italiano e come seconda lingua ha l'inglese. Ci sono.
- Tu non stai bene.
- Mi interessano anche psicologia e filosofia.
- Ripeto: non stai bene.
- E storia e latino.
- Latino?
Ma che?
- Latino. - conferma.
- Non ti hanno ancora picchiata?
- Ogni tanto qualche fan mi ricorda il video in cui avevo detto queste cose...
- E fanno bene!

- Quanti contatti hai nel cellulare?
- Tanti. Per venti milioni, quelli che ho sono pochi.
- Li tieni tutti?! - le chiedo sorpreso.
- Certo!
Pazza. Pazza. Pazza.
Stringe dei legami con i fans che solo lei può gestire.
- Il tuo manager te lo permette?
- Io sono la manager di me stessa.
- Ma come..?
Non può essere la manager di se stessa: ha diciannove anni e venti milioni di iscritti su YouTube, non può essere in grado di gestire tutto!
- Ho tutto in pugno.
- E riesci a farlo stare in ordine?
- Sissignore. Organizzo incontri, eventi, raduni, tutto. Preferisco decidere da sola e fare le cose a modo mio, come piace a me. Poi ogni tanto qualcuno mi aiuta.
Ah, ecco.
- Quante persone ci sono che ti aiutano?
- Una decina...
- E quindi non sei la manager di te stessa.
- Quasi... diciamo che c'è gente che si occupa degli aspetti legali, non che ce ne siano molti, economici e sociali.
- In conclusione...?
- Sono una bambina viziata che ha al suo seguito una schiera di poveri aiutanti. No, seriamente: io decido, loro fanno; loro propongono, io approvo o nego.

- Senti, che ne dici se andiamo in disco, stasera?
Adesso Joe se ne esce con queste idee assurde.
- Solo io e te?
- Sì.
- Oli e Caspar?
- Staranno bene anche da soli.
- E perché?
- Non deve esserci un motivo.
Come faccio a trovare un modo per dirgli di no?
- Rispondimi: o sì, o sì. - insiste.
- No.
- Perché?
- Perché non ho voglia.
- Allora la facciamo da me, se vuoi che ci siano anche Oli e Caspar: musica, drink, anzi, sembra anche meglio.
- Noo, Joe! Fra poco andremo Parigi, e devo cominciare a prepararmi.
- Hai tutto il tempo per fare le valigie, non partiamo domani. Vieni! So quanto ci tieni ad essere sempre pronta, siamo dello stesso segno zodiacale, ma lasciati andare ogni tanto! Vivi! Carpe diem!
Un sorriso si mostra sul mio viso.
- Sono sicuro che tu sappia cosa "carpe diem" voglia dire. - l'ha fatto apposta.
- "Cogli l'attimo", lo so. E non c'entra niente, tra l'altro. Ma è anche vero che est modus in rebus. C'è una misura nelle cose.
- Appuuuunto. - non ha idea di cosa io abbia appena detto - Troppi piani ti rovinano la vita.
- Ecco la differenza fra orientali e occidentali: voi spendete i vostri soldi per le piccole cose, noi guadagnamo e teniamo da parte per investire in progetti più importanti. Voi vivete il presente, noi costruiamo il futuro.
- Ma magari non ci arrivi al futuro.
- Grazie, eh.
- Voglio dire, "vivi ogni giorno come fosse l'ultimo"..
- ".. e impara come se dovessi morire domani".
- Ecco. Ora basta con il latino, che le mie conoscenze sono molto ristrette, e andiamo a casa mia.
- Prima lasciami caricare il video e aggiornare i social.

Jolie || a Joe Sugg fanfiction (Italian)Where stories live. Discover now