VII

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Anche se siamo in una discoteca di un certo livello, non posso fare a meno di preoccuparmi per Julie. Mi guardo intorno: non c'è. Non può essere scomparsa improvvisamente, deve essere da qualche parte. Spero solo che non le abbiano fatto del male...
Chiedo a Marcus se mi può sollevare per poter vedere meglio dall'alto, chiedo in giro, ma non ricavo nessuna informazione. Possibile che si sia persa? No, perché qualcuno l'avrebbe riconosciuta. E se qualcuno l'avesse portata via? Devo scacciare questi pensieri e continuare a cercare.
Torno nella nostra sala VIP per controllare che non sia lì: infatti non c'è.
Camminando nel corridoio che collega le stanze private, sento la sua voce. Sta... ridendo?
Mi fermo davanti ad una sala e la vedo mentre chiacchiera con i due ballerini di prima. Provo ad entrare, ma una guardia mi blocca il passaggio.
- Julie! - urlo.
Mi sente e fa cenno alla guardia di farmi passare.
- Ma dove eri? Non ti ho più vista da quando hai smesso di ballare.
- Sono sempre rimasta qui, Joe! - mi dice con tranquillità.
- Ti presento Laurent e Larry Bourgeois, meglio conosciuti come Les Twins. Ragazzi, lui è Joe Sugg, youtuber.
- Piacere. - saluto loro con una stretta di mano.
- Da quanto tempo vi conoscete? - chiedo.
- Da circa tre anni; da allora ci incontriamo ogni tanto in alcuni locali per ballare insieme.
- Lei migliora di volta in volta! - esclama sorridendo uno dei due gemelli con un accento francese.
- Un giorno vi batterò.
L'altro ragazzo dice qualcosa in francese, e dopo cominciano tutti e tre a parlare in quella lingua. E si divertono anche. Mi trovo un po' a disagio, essendo l'unico a non capire tutto e a non parlare bene una lingua in un gruppo di persone.
- È stato bello conoscervi, ma ora dovremmo andare. - prendo la mano di Julie.
- Stai scherzando, Joe? Sono venuta qui solo per incontrarli! *ritrae la mano*
Ci rimango un po' male sapendo questa cosa. Pensavo fosse venuta per la mia provocazione...
- Allora che ne dici se ci vediamo un altro di questi giorni? Tanto stiamo qui per un po'. - propone il ragazzo con le treccine, che, a quanto pare, sembra quello che sa parlare inglese...
- E poi dove andate?
- In Polonia, per altri due workshops.
- Va bene. Facciamo domani?
- Sempre qui?
- Sì, perché no?
- Ok!
- Ok.
Detto ciò si salutano e Julie esce con me da quella stanza.
- Modi eleganti, eh?
- Li rivedrai domani.
- Vedo te tutti i giorni!!
- Li conosci da più tempo!
- Sei geloso?
- Di cosa?
- Che io passi più tempo con loro che con te!
- Certo che no!
- E allora potevi tornartene a ballare senza di me.

Cala il silenzio fra di noi. Per due ore non ci rivolgiamo la parola. Nessuno è arrabbiato o offeso con l'altro... credo.
Siamo nella nostra sala VIP. Mentre parlo con Zoe, con la coda dell'occhio vedo che Julie esce dalla stanza. Passano cinque minuti e non torna. Passano dieci, quindici, venti minuti, ma ancora non torna. Decido allora di andarla a cercare... di nuovo.
Dopo aver girovagato per il locale, vado al bar e chiedo un bicchiere d'acqua. Non mi va di prendere qualcosa di alcolico in questo stato. Do le spalle al barista e guardo fra la gente che balla se c'è una ragazza su un metro e settanta con i capelli neri che si muove come avevo visto prima. Non la trovo. Porto quindi il bicchiere alla bocca e bevo tutto d'un sorso.
Sento qualcuno chiamarmi da non so dove; la sua voce si fa sempre più fioca, le immagini più sfocate...

- Joe? Joe?! Svegliati, Joe!
La voce di Julie mi rimbomba in testa. Vedo il suo viso davanti al mio a una decina di centimetri di distanza; capisco di non essere più in discoteca per la diversa luce, il silenzio e la freschezza dell'ambiente.
- Che cosa... Cosa è successo?
- Te lo dico, ma prima raccontami tu l'ultima cosa che ricordi.
- Ero... eravamo in discoteca, e... ti stavo cercando...
Julie sospira con gli occhi chiusi.
- Poi?
- Ho chiesto dell'acqua..
- E dicevate a me! - scherza.
- Poi mi sono distratto un attimo per guardare se stavi ballando, e-
- Ecco. Ti sei distratto. Dovresti sapere di fare attenzione a cosa ti mettono nelle bevande! Quanti anni hai, Joe? Tredici? Aspetta! Anche i ragazzini di tredici anni si porterebbero l'acqua da casa! Perché mi stavi cercando?
- Non tornavi nella sala da venti minuti: ero preoccupato!
- Cosa?! Ero solo uscita a prendere da bere per i ragazzi! Mi ci sarebbero voluti cinque minuti se non ti avessi trovato a terra! Sono io quella che si preoccupa degli altri.
- A terra?
- Sì. Pensavo fossi morto. Per fortuna ti hanno messo solo del sonnifero nell'acqua.
- E ora dove sono?
- Alzati e scoprilo tu! *si allontana*
Mi rendo conto che sono sdraiato su un letto; mi alzo e riconosco la camera d'albergo di Julie, la 489. Siamo soli.
- Gli altri dove sono?
- Ancora in discoteca. Ho riferito a Zoe l'accaduto e ho aggiunto che ti avrei portato via. Inoltre le ho detto che poteva rimanere ancora un po' lì e raggiungerci dopo. L'ho chiamata poco fa e in questo momento dovrebbe essere sulla strada per venire qui, con tutti gli altri.
- Alquanto menefreghisti, eh?
- No, sei tu quello stupido.
- Comunque... che ore sono?
- È mezzanotte.
- Ah, ok... Vado un attimo in bagno.
- Sai dov'è.
Mi specchio. Ho davvero una brutta cera.
- Senti, mi dispiace che tu abbia dovuto abbandonare il locale per me! - le dico dal bagno.
- Non fa niente. Nemmeno mi stavo divertendo. - mi risponde dalla camera da letto.
Questo mi rattrista: il fatto che lei sia andata lì per vedere degli amici, che io l'abbia portata via e che poi non si sia divertita mi fa sentire in colpa.
Esco dal bagno e mi ritrovo faccia a faccia con Julie. I nostri nasi quasi si toccano; sento il suo respiro; ci guardiamo negli occhi. Rimaniamo in silenzio.
- Bussano alla porta. - interrompo.
- Vado ad aprire.
Dalla porta entrano Zoe e Alfie. Appena mi vede mia sorella mi viene incontro e mi abbraccia. Julie chiude la porta.
- Joe, come stai? Tutto bene?
- Sì, sì, tutto bene. Sta' tranquilla.
- Grazie a Dio! Pensavo che ti avessero fatto chissà cosa!
- Allora perché non sei venuta prima?
- Non mi hai fatto finire di parlare. Stavo dicendo: pensavo che ti avessero fatto chissà cosa! Comunque devi essere proprio stupido per distrarti mentre ti stanno mettendo qualcosa nel bicchiere! Per questo non sono venuta: per farti imparare la lezione.
- Che metodo, Zoe!
- Gli altri? - chiede Julie.
- Marcus e Niomi sono tornati a casa loro, come Louise, Will e Oli; Caspar non l'ho più visto: deve essere andato via prima..
- Io l'ho visto: era abbastanza ubriaco e ha incontrato una ragazza, e sono andati insieme a casa di lui.
- Oh.
- Anche noi tra poco ce ne andiamo a casa. Vuoi che ti diamo un passaggio?
- No, grazie: non voglio sentire i rumori di Caspar e di quella ragazza!
- Cosa vuoi fare? - mi chiede Julie.
- Prenoterò una camera qui.
- Ok, allora ci vediamo! Buonanotte!
- Aspetta, Zoe! I tuoi vestiti, - Julie ferma mia sorella - tieni. - le dà un sacchetto.
Zoe la ringrazia, e insieme ad Alfie, esce dalla stanza.
- Vado sotto a chiedere una camera.
- Va bene. Buonanotte.

Joe è sceso per vedere se in questo hotel ci sono delle suite disponibili. Non sarà molto facile, dato che sta cominciando la stagione delle prenotazioni.
Poco dopo sento di nuovo qualcuno che bussa alla porta. Apro e vedo Joe.
- Che cosa è successo?
- Non hanno stanze.
- Non è vero.
- Ti giuro che hanno detto così. È tutto occupato...
- E quindi?
- ...
- Joe?
- Dovrei dormire con te.

Jolie || a Joe Sugg fanfiction (Italian)Where stories live. Discover now