Capitolo 17

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"Ragazzi, sbrighiamoci! Sta per venire a piovere!" Esclamò Aaron.

Erano davanti alla casa, ex casa, della nipote, Kate.
Il venticello faceva ondeggiare il nastro rosso e bianco che circondava l'abitazione.

Mark guardava quest'ultima quasi con adorazione: l'unica cosa che aveva della cugina ormai morta, si diceva. Ed era vero, quella casa sapeva di lei: il suo profumo, i suoi libri, i suoi appunti, i suoi vestiti, tutto in quella casa, aveva qualcosa di speciale per lei. Di lei.

Il sorriso amaro di Mark si addiceva a quel posto. In qualche modo sapeva che la cugina stava per morire, se n'era accorto anche il fratello, Luke, eppure Mark non era riuscito a scoprire niente di lei, neanche il più piccolo segreto.
Era la cugina, si, ma non significava niente. Forse una volta contava, ma adesso quel legame non esisteva più e lui era stato il primo a romperlo. Definitivamente.
Mark se n'era reso conto troppo tardi.
Il ragazzo da quando era stata uccisa la cugina, faceva di tutto per non far vedere il suo dolore. E in parte ci era riuscito. Ma qualcuno aveva colto, in quel sorriso, un pizzico di nostalgia e malinconia.

Questo accaduto gli ricordava molto il suo errore.

"Mark! Andiamo, non c'è niente, torniamo in caserma!" Aaron era spazientito da quella perdita di tempo, pensava che avrebbe trovato qualcosa, ma così non era stato.
Mark si mise alla guida della macchina di servizio e insieme ai suoi uomini tornò in caserma, ancora con i suoi pensieri infelici.

Flashback

"Mark ti prego! Aiutami!" La ragazza piangeva e si dimenava ma così facendo peggiorata la situazione.

"Allora Mark, che fai? Muore lei o muori tu?" L'uomo aveva una pistola puntata sulla tempia destra di quella ragazza seduta e legata ad una sedia.

A Mark sudavano le mani, la pistola che anch'esso aveva in mano, gli scivolò cadendo a suolo infrangendo quel silenzio che a intervalli irregolari veniva spezzato dalle urla della ragazza.

Quello della pistola fu un rumore sordo, quasi non udibile.

L'uomo sorrise.

Erano finiti. Mark stava per morire. La ragazza stava per morire.

L'uomo sorrise di nuovo, puntò la pistola su di Mark.

Quest'ultimo chiuse gli occhi, ma il colpo non arrivò. O almeno non arrivò a lui.

Il ragazzo capì troppo tardi ciò che era successo.

La ragazza era morta.

Al posto suo.

"Ecco cosa succede, Wilson. La ragazza è morta per colpa tua, non sei degno di fare lo sbirro." E con questo se ne andò mentre Mark corse verso il corpo morto della ragazza lasciando scappare il killer.

Fine Flashback

Quei ricordi facevano male. Ricordare faceva male. Doveva smettere di ricordare sennò non sarebbe andato avanti.
Mark alzò gli occhi: erano arrivati in caserma.

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Dopo quel giorno, nel quale Serena e i ragazzi avevano capito le parole della lettera, erano passati due giorni.

Due giorni pieni di tensione, studio e ricerche.
I ragazzi, dopo la scoperta infatti, non si erano parlati più di tanto se non per qualche gesto formale, la tensione era palpabile; la situazione era tesa come una corda di violino e a volte mancava davvero poco per spezzarsi.

Le ricerche, invece, erano continuate da parte di tutti e tre, cercavano da qualsiasi parte possibile, quel romanzo che Kate aveva menzionato. Questo 'lavoro' era stato molto difficile.
Ma alla fine ci erano riusciti.

Il romanzo era sui vampiri, precisamente su Dracula, e da come aveva detto Luke, Kate ne era ossessionata.
Decisero così di andare a cercare a casa Brown quel libro, sicuri che fosse ancora lì con i suoi appunti e segreti.

Adesso era arrivato il momento di reagire. Appena arrivarono, furono sorpresi di trovare gli sbirri, che fortunatamente se ne andarono quasi subito.
Luke prese un coltellino dalla tasca dei jeans e dopo aver sorpassato il nastro con le ragazze, tagliò il foglio che avevano messo gli sbirri.

"Ragazzi andiamo direttamente in camera sua, teneva lì tutti i suoi libri." Disse subito il rosso. Le due ragazze annuirono senza far casi all'arredamento.

Da quello che avevano trovato sul web, la trama del romanzo parlava di un successore, caro e sfortunato. Era scritto sulla copertina quindi non era difficile individuarlo.

Così fu.

Serena, appena entrò nella stanza e si mise al lavoro, così come Rosaline e Luke.

Dopo una buon ora un urlo rieccheggiò nella stanza dalle pareti viola.

Serena.

"L'HO TROVATO!" L'esclamazione fece spaventare non poco i due amici. Ma non se ne curò più di tanto.

Serena si buttò sul letto situato al centro della stanza e con i guanti di lattice simili a quelli dei suoi amici, iniziò a sfogliare il libro. Alzò lo sguardo, e si guardò a torno mentre Luke iniziava a mettere a posto tutto il disordine creato. Non aveva fatto caso ai mobili della camera o della casa. Ma adesso non era importate, l'importante era che avevano trovato il romanzo, un altro fondamentale tassello.

Spazio Autrice.

Buona serata a tutti! Finalmente aggiornato!

C'è poco da dirvi, se non per io fatto di Mark.

Allora che ne pensate?

Vi ha meravigliato? O no?

Sono consapevole che non c'è azione e non è tanti bello ma non volevo scrivere cosa trovavano nel romanzo è quindi l'ho fatto così. Ma in compenso si è scoperto quello, che nel capitolo 5, Mark chiama Il suo più grande errore...

Bene, scusate gli errori, spero che lascerete dei commento e dei voti.
E niente.

A presto e buona notte.
-lucu387❤

The Return Of NightmareWhere stories live. Discover now