Capitolo 28

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(Ragazze/i mi servono pareri per favore commentate. Grazie e buona lettura:) ).

"Quando se n'è andato mi sono alzata dal letto, ho infilato le ciabatte ai miei piedi ghiacciati e ho esaminato la stanza. Poi, però, ma ha distolto gli occhi dallo scaffale sulla scrivania e gli ho posati su quest'ultima. Su essa era posato la mia agenda nera nonché questo diario, così mi sono avvicinata per vedere perché ricordavo bene do averlo messo a posto. Infatti, quando mi sono avvicinata ho notato alcune pagine strappate e come avevo immaginato erano gli appunti su D. e sul capo.
Al loro posto c'era una scritta ma non la ricordo bene perché non ho prestato attenzione a essa è l'ho direttamente strappata e buttata nell"immondizia.
Dopo tre ore, ho sentito la serratura scattare e spaventata sono scesa giù a controllare. Era di nuovo "l'uomo nero".
"Cosa ci fai di nuovo qui?" Ho chiesto più sicura che mai.
"Hey, Kate!" Mi ha salutato lui come se fosse un mio amico da tempo.
"Ho chiesto: cosa ci fai do nuovo qui?" Stavo per perdere la pazienza.
"Hey, calmati! Sono venuto a vedere come stavi!" Ha sbottato.
Io ho aperto la bocca per incredulità.
"Perché il mio futuro assassino dovrebbe accertarsi che io stia bene?" Ho domandato mentre mi appoggiavo al corrimano per scendere.
"Sei per sempre sotto controllo Kate, non dimenticarlo...e non puoi di certo rivolgerti a me così!" Io ho sorriso.
"Oh mi scuso mio re, mia altezza perché dovrebbe interessarsi alla vita di una povera e comune ragazza?" Ho richiesto mentre mi mordevo la lingua per non ridere.
Lui ha detto solo una cosa "meno cinque"
poi ha sbuffato e se ne andato.
"Ciao eh!" Ho urlato per farmi sentire.
Qusta è stata la prima e ultima volta che ho visto D. e che mi son fatta prendere nella villa "d'affari". Ultima perché la prossima volta che lo vedrò sarà l'ultima faccia che vedrò."

Serena chiuse il diario. Era mattina e si erano svegliati da poco ma già erano lavati e vestiti. Ed erano di nuovo punto e a capo. O forse no? Non lo sapeva. Di una cosa era certa: in questi cinque giorni dovevano scoprire tutto in tutti i sensi. Luke si sfregò le mani dopo averle battute.

"Bene, allora siamo pronti?" Chiese il rosso.

Le due ragazze si guardarono in faccia confuse. Dove dovevano andare? A fare shopping o jogging?

"Ah, vero! Non ve l'ho detto!" Luke su battè una mano sulla fronte. "Siamo abbastanza pronti e ho deciso che vi porterò nella tana del lupo, dove Kate ha sbagliato noi arriveremo...siamo o no una squadra? Poi io che sono stato lì per svariati anni so muovermi senza problemi." Finì con un sorriso sulle labbra. Sapeva che le due ragazze non si sarebbero tirate indietro, anzi! Ma sapeva anche che le stava mettendo in grave pericolo e se loro non ci sarebbero volute andare - cosa altamente improbabile - ci sarebbe andato da solo, rischiando - di nuovo - la vita. Mentre il suo cervello elaborava un'idea quasi contorta su come agire, Ser e Ros si diedero uno sguardo d'intesa. Per un momento Luke fermò i suoi pensieri spaventato di essere nuovamente rifiutato da qualcuno. In realtà forse le sue idee sarebbero state rifiutate ma erano sempre parte di lui quasi erano i suoi amici immaginari quando era solo. Aveva uno strano modo di collegare sé stesso a quello che pensava anzi certe volte neanche lo faceva perché diceva che i pensieri erano in lui e forse era vero. Sole che nessuno lo aveva mai capito, qualche volta lo avevano considerato anche pazzo ma lui se n'era fregato e aveva portato avanti la sua teoria da solo.
Solo contro sette miliardi di persone.
Solo contro il mondo.
Eppure aveva continuato, mai scoraggiato, mai demoralizzato, mai in stato di depressione. Mai era stato negativo, mai.
P

erò ultimamente si era chiesto se ne valeva la pena. Perché onestamente cosa serviva fare tutto ciò? Pensare come far arrivare le risposte alla polizia era davvero quello che voleva fare la prima volta o era stato un momento di debolezza? Aveva fatto bene a fare un doppio gioco? Certo, ma lui cosa ci ricavava? Niente. Niente perché nessuno sapeva oltre a chi voleva ucciderlo.

"Luke non è che puoi aspettare due secondi che salgo di sopra per prendere la borsa?" Quelle parole alle orecchie di Luke furono musica. Si illuminò subito, scacciò via tutti i brutti pensieri e sorrise mentre prendeva le chiavi della macchina e usciva dalla casa, seguito poi, due minuti dopo da Rosaline e Serena.

Fecero un tratto di strada un pò lungo per ritornare alla villa che quasi cinque mesi prima avevano lasciato fuggendo.
Serena ancora ricordava tutto: il parco, il sequestro, il risveglio, l'uomo, la fuga, il ritrovamento di Ros e per finire la fuga con Luke. E da lì iniziò tutto. E che finì tutto.

Spazio Autrice.

"E finì tutto ma questa è un'altra storia che vi racconterò nei prossimi capitoli." Eh già proprio così nessuno può sapere quando sil difficile lasciare la propria storia. Perchè Sì,tra qualche capitolo è finita davvero. La mia prima storia. Ancora non ci credo il mio sogno, in qualche modo, si è avverato: ho scritto un libro ( e spero che ne scriverò altri), ho conosciuto delle persone fantastiche (voi mie care lettrici) e tanto altro ma anche questo lo racconterò un'altra volta:). Godiamoceli questi ultimi capitoli:)

Devo dire che questo capitolo non è niente di che ma mi serviva per collegare gli ultimi fatti quindi fate mente che questo sia un "capitolo di passaggio" poi se lo giudicate un capitolo normale ebbene sia un capitolo normale!

Mi raccomando votate e soprattutto commentate(mi servono i pareri anche negli ultimi capitoli quindi non fatevi ingannare) ;)

A presto
-lucy387❤

The Return Of NightmareWhere stories live. Discover now