Capitolo 5

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Sì svegliò in preda ad un incubo,piena zeppa di sudore .

Cercando di reprimere i forti dolori alla testa, Serena si tirò su constatando che la superficie gelida su cui prima era poggiata era il pavimento.

Serena iniziò a viaggiare indietro con la mente cercando il ricordo di cosa era successo prima di cadere tra le braccia di Morfeo.

Si ricordava vagamente di cosa era successo qualche ora addietro.

Ma certo! Qualcuno l'aveva rapita, lei aveva opposto resistenza ma era troppo debole.

Si tirò su pensando sul da farsi adesso.

Scappare o restare lì aspettando che qualcuno si ricordasse di lei?

Una persona qualunque avrebbe di sicuro scelto la prima opzione, ma c'era da contare che in questa storia loro avevano pieno controllo su tutto.

Rassegnata Serena si sedette di nuovo sul quel pavimento poggiano la testa alla parete. Una lacrima solitaria scese dal suo occhio destro.

In che guaio s'era andata a cacciare?

*******

Era sparita, dispersa, dissolta nel vuoto, ma come aveva fatto non si sapeva.

Mark ascoltava assorto il racconto di George, che aveva seguito la piccola Wright che era riuscita a seminare così facilmente l'agente.

"...è entrata in un Fast&Food così io l'ho seguita, ci siamo scontrati ma non mi ha riconosciuto e poi ha continuato la sua camminata fino al bagno. Da lì poof è scomparsa o meglio è scappata dalla finestra del bagno, forse si era resa conto che qualcuno la stesse seguendo..."

"Maledizione" sbottò Aaron: si erano fatti scappare una ragazzina che per di più ancora non era tornata dopo cinque ore e passa!

Mark in fondo sapeva che quella di fare jogging era una bugia inventata sul momento, insomma la tua migliore amica scompare e tu vai a fare jogging? No.

Quella ragazza lo aveva affascinato fin da subito ma non poteva confondere il lavoro con la sua vita privata. No non poteva e poi lui aveva un segreto da nascondere, un segreto che lo stava mangiando vivo giorno per giorno.

Un errore. Un semplice errore gli stava rovinando la vita.

***
Rosaline piangeva, nelle ultime due ore aveva passato le pene dell' Inferno; l'uomo o il ragazzo che l'aveva rapita l'aveva lasciata lì con L'ansia e la paura che la divorava.

Qualcuno aprì di scatto la porta, un'ombra si stagliava parlando la visuale a Rosaline.

Al di là della porta vi era una confortevole luce, sicuramente si trovavano in una casa da dimensioni enormi, forse una villa.

Grazie a quella luce Rosaline riuscì ad intravedere il viso del ragazzo davanti a lei.

Sì, era proprio un ragazzo, forse con un paio di anni in più . Capelli rosso carota sparati da tutte le parti, fisico asciutto ed era anche molto alto.

Rosaline non capiva perché il suo 'rapinatore' si faceva guardare in faccia? Forse la volevano uccidere? La ragazza venne percorsa da un brivido al solo pensiero.

Come se avesse letto nel pensiero il ragazzo fece un sorriso sghembo e poi parlò.

"Ragazzina non preoccuparti non ti uccideremo"

"Aspetta, aspetta! Vuoi dire che sono stata rinchiusa qui per almeno due ore con la paura a mille e tu mi dici di non aver paura, di non aver paura di qualcuno che mi ha scortata qui senza il mio consenso; e poi la ragazzina ha un nome e sei pregato di usarlo!" Sbraitò Rosaline con una sfacciataggine non da lei. Si pentì subito di ciò che aveva detto dopo aver visto il sorriso del rosso tramutarsi in una smorfia di rabbia.

Poi tornò a sorridere.

"Senti RAGAZZINA, penso proprio che non sei nello stato di dare ordini. Io ti chiamo come voglio...ero solo venuto a dirti un paio di cosette, ma vista la tua acidità me ne ritorno di là." disse con un tono sfacciato che Rosaline già odiava, e poi quel sorriso sghembo che aveva dipinto sul volto le dava i nervi. Si era accorta che lo stava guardando per troppo tempo così distolse lo sguardo e il ragazzo con i capelli 'sparati' sbuffò e si avvicinò ancor di più alla 'vittima'.

"C-come ti chiami?" Chiese tremante la ragazza.

"Luke..." disse "questo posto non è adatto per te dai tirati su." Continuò.

"C-cosa volete farmi?"

Luke sorrise. Un sorriso che assomigliava di più ad un ghigno.

"Oh vedrai piccola..." detto questo l'aiutò ad alzarsi dato che da sola non ce la faceva.

Nel mentre Ros ebbe un fremito: se solo fosse stata più attenta appena uscita dal commissariato.

***

Uno scossone risvegliò Serena dalle braccia di Morfeo.

Serena aprì gli occhi per una seconda volta quel giorno sperando di vedere la sua nuova stanza da letto. Ma non fu così: davanti a lei si ergeva lo stesso panorama di qualche ora fa, se non fosse per un'ombra vicino al suo corpo.

"Chi sei? Cosa vuoi da me e Rosaline?" Il ragazzo sorrise se la ricordava proprio così sempre curiosa.

"Sono il tuo incubo piccola Serena!"

Cercò di toccargli i capelli, ma lei fu più veloce e si allontanò il più veloce possibile. Detto questo se ne uscì; Serena iniziò a urlare e scacciare accorgendosi così di una cosa che prima non aveva notato.

L'aveva legata! Quel bastardoo l'aveva legata!

Spazio Autrice

Salut!{ [spero di averlo scritto bene (so poco il francese, ma quello che so lo applico ehehe ok la smetto)]

Ciao a tutte/I , allora vi è piaciuto il capitolo? Lo so che è corto ma non preoccupatevi ci sarà un doppio aggiornamento oggi è domani ci sarà un'altra aggiornamento.

( VOLEVO SOLO SCUSARMI PER EVENTUALI ERRORI GRAMMATICALI E RINGRAZIARE LE TANTISSIME VISUALIZZAZIONI!!!!! MERCÌ! ❤)

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The Return Of NightmareWhere stories live. Discover now