VII Capitolo

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Gemma

Il sole è già alto nel cielo, mentre mi appresto a precipitarmi in giardino.

Mi sono vestita e lavata, ho atteso lo stesso orario, in cui scende sempre per andare a dare i suoi stupidi ordini all'esercito e per servire e idolatrare l'agghiacciante cuore del Furher.

Come al solito spalle alte, petto in fuori, la sua sacca sulla spalla destra e il cappello fiero, se ne sta tutto tranquillo seduto al nostro tavolo di ferro battuto a prendere una tazza di caffè freddo e una manciata di biscotti al burro.

Se io ne mangiassi così tanti, sarei diventata una balena a quest'ora!

Sembra schifato, annoiato sotto il gazebo a prendere la prima boccata d'aria fresca, ma adesso gliela rovino io la giornata!

Mi fiondo di fronte a lui, facendo fuoriuscire dal mio décolleté i pochi fogli che la sera prima mi aveva lasciato in mezzo alla biancheria intima.

«Come vi permettete di invadere la privacy di una donna sposata? E soprattutto come vi è venuto in mente di entrare in camera mia?»

Sono fuori di me, ho lo sguardo indiavolato, mentre fisso il suo volto così superbo e stranito.

Poi con tutta la calma del mondo, poggia il suo caffè sul tavolino e mi risponde senza alcuna nota di fervore.

«Se permettete, sono stato io a farvi per primo questa domanda? Io ho soltanto agito di conseguenza, vendicandomi per il vostro maleducato comportamento, il quale certo non si addice ad una signora...»

«Ah, pensate di saperlo voi cosa si addice ad una signora? Leggere le vostre porcherie lasciandole nel mio cassetto personale?»

Lui si alza con noncuranza e in pochi secondi è di fronte a me senza nessuna intenzione di scusarsi.

«Non credo che di questi tempi una donna sposata come voi e un uomo di mondo come me possano scandalizzarsi per un po' di biancheria intima...vedo però che alla fine avete letto anche questo capitolo! Vi è piaciuto, allora? In seguito dovrete dirmi quale è stato il vostro preferito, non credete?»

Accidenti, ma quanto sarà impertinente! Vorrei strappargli quel sorrisetto malizioso che lo rende ancora più affascinante, ma intanto brandisco i suoi dannati fogli sotto il suo naso per poi sbatterglieli in faccia.

Lui mi stringe la mano che contiene il suo prezioso diario segreto, quasi con fare minaccioso e irruento, ma alla fine sembra pentirsi, quasi in ricordo del nostro precedente scontro nella sua stanza.

Così mi ritrovo il dorso della mano sfiorato dalle sue labbra, mentre con calma mi toglie dalle dita contratte il dattiloscritto.

Mi sento in un altro mondo, non so cosa mi succeda e le mie dita iniziano a tremare senza volere.

Ecco, di nuovo quella mia stupida reazione dovuta al suo improvviso contatto e alla sua vicinanza.

Chiudo gli occhi cercando di ribellarmi a me stessa, ma quando le sue calde labbra arrivano alla punta delle dita, mi ritraggo con un veloce balzo indietro. Non posso cadere in tentazione, per giunta in casa mia!

E se Sophie arrivasse di punto in bianco? E se mia suocera ci sorprendesse qui come due stupidi a litigare per un inutile manoscritto, causa del nostro primo e assurdo scambio di parole?

Sì, forse l'ho voluto io, perché non mi sarei dovuta permettere di leggere i suoi scritti ed entrare nella sua stanza. Ora me la deve far pagare e io sono nella sua trappola!

L'amante tedesco (Disponibile anche in cartaceo)Where stories live. Discover now