IV Capitolo

6.3K 249 18
                                    


Gemma

Sono riuscita a concludere il primo capitolo in quel poco tempo rimasto e il giorno seguente ho già il forte desiderio di poter dare un'occhiata al seguito, ma mi è impossibile visto che le condizioni di salute di mia suocera peggiorano.

Oltre al terribile mal di testa anche un forte virus intestinale l'ha colpita prepotentemente.

Devo starle vicina notte e giorno e l'unico libro che ho a disposizione da leggere fra le mura di questa casa è troppo sconveniente e pericoloso da raggiungere.

Prendo un panno umido imbevuto di acqua e aceto e lo metto di continuo sulla fronte della donna, ma la signora Rosemary è in una condizione di perenne agitazione, tanto da non riuscire a stare ferma e sdraiata nell'amato e comodo letto matrimoniale, ormai utile soltanto ad ospitare una persona.

Sta tanto male che quando assume uno stato di agitato dormiveglia ogni tanto pronuncia il nome del defunto marito con ardore.

Povera anima, spero che non sia più grave di quanto pensa il medico, anche se l'idea di rinunciare alla carismatica presenza di mia suocera non mi rattrista per niente.

Non sono cattiva d'animo, per quanto possa sembrare dalla precedente affermazione, ma alla fine se la libertà non si acquista un po' in gioventù quando mai si potrà avere?

Prima quasi soggiogata dal volere dei miei genitori e adesso perfino controllata da una suocera!?

Il mio è proprio un destino infame...

«Gemma! Gemma! Vieni qui subito».

Le grida della donna questo pomeriggio si fanno davvero intense, deve aver ritrovato un po' di quella voce che temporaneamente aveva perso.

Ripercorro il breve tragitto che ho da poco fatto per far ritorno nella sua camera.

«Eccomi, sono qui. Avete bisogno di qualcosa?»

«Certo, vai in cucina e prendimi una tazza di brodo caldo. Voglio cercare di mandar giù qualcosa per riprendere le forze».

La guardo un po' stranita e penso che dovrò passare il resto del pomeriggio in bagno al suo fianco, visto che rigurgita qualsiasi cosa mandi giù.

«Vado subito. Volete qualcos'altro?»

«No, assolutamente no! Non so se riuscirò neanche a mangiare quello che mi porterai...»

Mi dirigo immediatamente verso la mia destinazione, ma all'improvviso sento qualche parola sussurrata sommessamente all'interno della cucina.

Prima di farmi vedere, faccio finta di dirigermi verso il salone, dalla cui angolazione posso ben vedere l'intera scena.

Sophie, la domestica è sempre sola, con chi starà mai parlando?

Così lo vedo nella sua magnetica avvenenza, ha soltanto una canottiera bianca indosso sopra i pantaloni della divisa.

È lì a fissare la nostra governante quasi sulla quarantina con la sua impeccabile tenuta da lavoro bianca e nera.

Dalla veste non traspare niente di femminile ad un attento occhio maschile, ma Ian Weber sembra mangiarla con gli occhi.

Sophie è ancora nubile, ha dedicato la sua vita completamente al lavoro, viste le umili condizioni della sua famiglia d'origine.

A quanto pare, però è la prima volta che la vedo abbastanza colpita da un individuo dell'altro sesso.

L'amante tedesco (Disponibile anche in cartaceo)Where stories live. Discover now