II Capitolo

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Gemma

«Salve, sono l'ufficiale tedesco Ian Weber. Mi hanno mandato fin qui per proteggere la vostra dimora».

Rimango estasiata da quella visione davvero virile e sublime. Finora non ho mai visto un vero uomo, ma soltanto umili contadini o servitori troppo vecchi per risultare affascinanti.

Janvier è l'unico individuo di sesso maschile presente nella mia misera vita da consorte, ovviamente dopo mio padre.

Non so cosa dire, la mia lingua sembra impacciata e il mio sguardo non riesce ad incontrare il suo.

Accidenti, a volte, sono proprio una bambina!

I passi di mia suocera dietro di me mi fanno sussultare, ma l'uomo sembra non darlo a vedere.

«Chi è alla porta? Dannazione, Gemma! Cosa ci fai lì imbambolata?»

In quel momento trapasso con lo sguardo quella vecchia mummia e per la prima volta vorrei ucciderla con una mia sola occhiata.

«Ah, buonasera signora. Sono l'ufficiale tedesco Weber. Ian Weber per servirla».

Rosemary sospira spazientita, si aspettava quel fastidioso incomodo, ma certamente non in modo così imminente.

«Siete uno dei nazisti che verrà a vegliare sulla nostra abitazione. Ho capito, non c'è bisogno di spiegare nulla».

Gli occhi chiari di quella figura maschile mi inquietano timore, ma alla fine vi trovo anche una percettibile e stupita tenerezza di fronte alle fredde maniere di mia suocera.

Credo non esista essere più ripugnante di questa donna dal glaciale cuore britannico!

Sbaglio o anche i tedeschi sono conosciuti per il loro austero modo di fare?

Da quando vige il nazismo di Hitler, sento spesso alla radio quel loro accento scostante e rigido. Non so davvero come facciano a parlare una lingua simile! Io non la parlo assolutamente bene, ma per fortuna ho imparato a leggerla e a comprenderla grazie ai miei precedenti studi scolastici. Ma è soprattutto dall'inizio della guerra e da quando vige il regime che i miei genitori e mia suocera mi hanno costretta ad allargare i miei orizzonti culturali. Una ragazza di buona famiglia deve conoscere più di una lingua! E così è stato...

Ma quest'uomo sembra conoscere bene il francese e la sua vera origine si nota soltanto per qualche cadenza nordica.

«Prego, entri. Non vogliamo certo lasciarla senza un riparo. Abbiamo una comoda camera degli ospiti. Spero faccia al caso vostro».

L'ufficiale entra in casa con fare guardingo, ma non sembra avere la forte curiosità di studiare quell'abitazione, a lui sconosciuta.

A breve, però dovrà diventare anche la sua temporanea dimora, almeno fino a quando durerà il conflitto mondiale.

Ha uno stile regale, non posso dire quanti anni abbia di preciso, ma deve essere abbastanza maturo.

Forse, più o meno, l'età di mio marito.

Oltrepassiamo in doveroso silenzio parte dell'ingresso e l'inizio del lungo corridoio, poi giungendo sulla sinistra troviamo la stanza degli ospiti.

Da quando mi sono sposata è sempre stata usata di rado, così appena arriverà la domestica dovrà certamente sistemarla come si deve.

«Questa d'ora in poi sarà la vostra stanza, fate come foste a casa vostra. Al momento la nostra governante è fuori per le compere quotidiane, ma mia nuora saprà farvi accomodare al meglio...» sentenzia mia suocera con un acido sguardo nella mia direzione.

L'amante tedesco (Disponibile anche in cartaceo)Where stories live. Discover now