Kate Brown.

Luke lasciò cadere il foglio per terra e si portò le mani tra i capelli mentre le lacrime scendevano senza fermarsi. Rosaline corse ad abbracciarlo mentre Serena aveva le mani davanti alla bocca sia per trattenere un grido sia per lo stupore. Lei lo conosceva. Kate Brown conosceva Jack.

"È TUTTA COLPA MIA!" Luke ormai non riusciva più a ragionare. Era colpa sua, solo sua. Non si doveva immischiare con la mafia, non doveva farlo. A causa sua la cugina era morta, aveva provato dolore, ed era stata una vittima come tanti altri.

Serena balzò in piedi nel sentire  quelle parole. Non poteva sopportare che l'amico dicesse quelle fesserie. Lui non c'entrava niente, aveva fatto delle scelte sbagliate, questo sì, ma non aveva portato al "flagello" la cugina.

"Non dire cavolate, Luke! TU NON PUOI SAPERE VERAMENTE COSA INTENDEVA KATE PER QUELLO CHE HA SCRITTO! TU NON HAI IL DIRITTO DI ARRIVARE A CONCLUSIONI AFFRETTATE! NON SOPPORTO DI SENTIRTI DIRE CHE, È SOLO E SEMPRE COLPA TUA! QUÌ, IN QUESTO PRECISO MOMENTO, IN QUESTA CASA SIAMO COSTRETTI AD AFFRONTARE PROBLEMI CHE ALLA NOSTRA ETÀ NON DOVREBBERO MANCO ESISTERE. NON È COLPA TUA." Serena prese fiato poi parlò " La vita è ingiusta, noi ci possiamo ripetere che è colpa nostra, che se non l'avessimo fatto adesso alcune cose non sarebbero accadute. Ma è fatta, secondo te, quando Jack è morto, io non mi sono data la colpa? Eh?" Serena ormai piangeva come una disperata.

Rosaline si intromise per non far scoppiare una guerra.

"Ragazzi, ragazzi fermi! Forse è meglio che usciamo un pò, il diario lo leggerà Serena se per voi va bene ovviamente, e se troverà qualcosa di interessante ci farà sapere. Serena, va bene?" Chiese la nera. Ricevendo un 'sì' con la testa sorrise con gratitudine. Poi si rivolse al rosso con cautela come fosse fatto di porcellana. "Luke per te va bene? Se ti va adesso andiamo un pò in giro."

"Okay, va bene leggilo tu e scusa."

"Luke scusami tu forse, sono io che sono stata abbastanza sciocca." Tutti e due sorrisero mentre nello stomaco di Rosaline qualcosa si attorcigliava. "Bene, io vado. Ci vediamo dopo. Ciao ragazzi divertitevi." Fini la mora alludendo a cose decisamente non proprio normali facendo arrossire gli amici.

Uscì fuori e si diresse verso la caffetteria a piedi. Infondo ancora si poteva passeggiare. Arrivò alla caffetteria e si sedette aspettando Francesco. L'attesa le parve interminabile fino a quando qualcuno le posò le mani sugli occhi.

"...mhm...Francesco?..." disse.

Le mani che fino a poco tempo erano sugli occhi ora erano intorno al corpo intente ad abbracciare Serena.

"Scusami Serena, sono stato molto assente, lo so e-..." Serena non lo fece finire. Si girò e gli gettò le braccia al collo.

"Non scusarti, sei un fratellone adorabile."

Francesco rise e la strinse a sé. 'Certe volte è proprio un tenerone' pensò Serena dimenticandosi i segreti che conteneva quella grande metropolitana e il dubbio che ormai aveva da tanto tempo in testa: dov'era finito il suo bracciale?

Spazio Autrice

Ore: 18:16,
Parte: Capitolo 14,
Ora pubblicazione: 17:55
Trama dello Spazio Autrice:

Ciao a tuttiiiiiii

Capitolo molto lungo vero?

Più di 1500 parole...è un record!

Ma bando alle ciance....alloora vi è piaciuto? Ansiose di sapere cosa succede dopo? Com'è il capitolo? Ricco di suspence? O brutto?

Non so...come promesso ho aggiornato oggi...scusate gli errori se ci saranno e niente. Al prossimo capitolo, votate e commentate se vi piace.

P.s Nella lettera, il romanzo ancora non citato esiste veramente.

Al prossimo capitolo

-lucy387❤

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