Dance

1.1K 93 13
                                    

-Signorina Lucy, si svegli!

Mi svegliai di soprassalto ed impiegai una discreta quantità di tempo per ricordarmi dov'ero. Chiesi svogliatamente alle cameriere di andare via e lasciarmi da sola. Rimasi per un lasso indefinito di tempo nella mia camera con lo sguardo rivolto verso il soffitto crogiolandomi nella marea di cuscini. Sbuffai e decisi finalmente di alzarmi e di vestirmi senza curare minimamente il mio aspetto, non coprii nemmeno le ferite che Natsu mi aveva lasciato, chi avrebbe potuto vederle? Scesi le scale di corsa e mi diressi verso la cucina che a quell'ora era vuota. Aprii la dispensa e trovai i biscotti alla mela che tanto mi piacevano da bambina. Ero solita ad intrufolarmi in questo locale e rubare proprio quei tipi di biscotti, quando ero più piccola, poi smisi. Mi ricordo che la cuoca si arrabbiava ogni volta e mi fa tenerezza il fatto che abbia continuato a comprare proprio quei biscotti, come se sperasse che sarei tornata quella di una volta. All'improvviso una cameriera, la stessa che mi aveva accolto all'ingresso, mi disse con gentilezza che mio padre richiedeva la mia presenza nel suo studio, ancora. Sbuffai ormai per la seconda volta in quel giorno e camminai lentamente verso la stanza più odiata da me del palazzo. Bussai e quando sentii la voce roca del mio genitore pronunciare un severo: "Avanti", entrai nella camera. Rimasi in piedi mentre lui teneva gli occhi fissi sulla scrivania senza prestarmi la benché minima attenzione.

-Sono contento che ti sia calmata e che abbia accettato di rimanere ed aiutarmi. Per poter farti conoscere Aidoh ho deciso di organizzare un ballo in maschera questa sera alle otto nel salone principale. Puoi vestirti come vuoi, basta che non ti presenti in questo stato.

Storsi la bocca quando sentii quelle parole, ero tentata dal farlo in realtà, non avrei nemmeno avuto il bisogno di travestirmi, sembravo già uno zombie.

-Ho già spiegato ad Aidoh la situazione a grandi linee, dovrai solo tentare di farti riconoscere questa sera ed il gioco sarà fatto. Puoi congedarti.

Me ne andai senza proferire parola e mi diressi direttamente verso la mia stanza. Avevo voglia di rompere qualcosa, qualsiasi cosa. Presi il vaso che era alla mia destra e lo gettai per terra. Si frantumò in milioni di pezzi, probabilmente era un vaso molto costoso, ma ora io mi sentivo molto meglio. Riaprii la porta mentre vari domestici si affrettavano ad entrare nella mia camera sentendo il rumore che avevo causato mentre io mi diressi verso il giardino. Una volta arrivata alle stalle notai che Raito non c'era. La cosa era molto strana visto che lui era solito non andare mai in città quando c'era anche io. Tutto ciò mi rattristava e nella mia testa si insinuarono una marea di dubbi che si dissolsero non appena vidi il mio cavallo. I miei occhi si illuminarono alla sua vista e mi avvicinai piano verso il suo muso, accarezzai la sua criniera con calma per non farlo spaventare. Era un cavallo interamente bianco, proprio per questo lo avevo chiamato Light. Lo feci uscire dalla stalla e salii sulla sella. Era da molto tempo che non cavalcavo ed avevo una leggera paura di cadere, accarezzai varie volte Light ed infine partì subito al galoppo. Mi sentivo veramente libera, altro che rompere un vaso. Provai indefinite sensazioni quasi impossibili da descrivere, fui sommersa da una marea di ricordi relativi al periodo in cui Raito mi aveva insegnato a cavalcare: le cadute, le risate, la gioia che provavo quando riuscivo nel mio scopo ed il dolore quando sbagliavo. Dopo un tempo che a me parve infinito riportai Light nella stalla e ritornai in camera mia: dovevo prepararmi. Mi feci un bel bagno cercando di non pensare a quello che io e Natsu avevamo fatto in quella stessa vasca la notte precedente. Pensando a lui mi venne in mente il mio travestimento: mi sarei vestita da vampiro. Avevo un po' di stoffa e vestiti di quando ero piccola nell'armadio grazie ai quali sarei riuscita a ricavare un vestito che sarebbe potuto andare. Era nero e molto aderente, forse metteva troppo in risalto il mio decolté, sotto al quale riuscivo ad allacciare un leggero gilet che andava a creare dietro la mia testa il classico cappuccio rialzato dei vampiri per poi dilungarsi fino a terra creando un morbido strascico ricoperto da uno strato di tulle. Completai il tutto con un paio di tacchi a spillo non troppo alti ed uno strato di rossetto rosso scuro. Scelsi una maschera nera ricoperta da paillettes dello stesso colore e con una matita rossa disegnai delle piccole gocce di sangue che scendevano dalla mia bocca fino al mento. Diedi un'ultima spazzolata ai capelli e controllai l'ora, erano le otto in punto, probabilmente erano presenti già tutti gli invitanti ed anche il mio futuro fidanzato. Mio padre mi aveva detto che avrei semplicemente dovuto farmi riconoscere, ma come se io non sapevo nemmeno com'era? Sbuffai e corsi verso il salone principale per poi entrare cercando di non dare troppo nell'occhio. Mio padre aveva invitato una marea di persone la maggior parte delle quali indossava abiti in stile ottocento proprio come lo stile della sala. Era dipinta totalmente di oro, ai lati si estendevano due tavolate dove erano presenti quantità inimmaginabili di cibo, il lampadario di cristallo era analogo a quello dell'ingresso ed il pavimento era talmente lucido che mi ci potevo quasi specchiare. Mi sentivo leggermente fuori luogo a causa del mio abbigliamento tetro e del mio vestito striminzito. Fortunatamente nessuno sapeva chi ero altrimenti questo non avrebbe fatto altro che aggravare la situazione di mio padre, il quale mi stava squadrando dall'altro lato della sala facendomi capire che non approvava affatto il mio outfit. Già era tanto che lo stavo aiutando, non poteva mica aspettarsi che indossassi quelle gonne lunghe piene di balze, no? Mi avvicinai, camminando il più dritta possibile, verso il tavolo delle pietanze cercando di capire qualche conversazione senza prestare attenzione alle ragazzine che sparlavano alle mie spalle del mio abbigliamento. Dopo aver mangiato degli strani tipi di dolci captai un discorso molto interessante. Di fronte a me c'erano due ragazze vestite come dame dell'Ottocento che discutevano animatamente su quanto fosse bello il ragazzo alle loro spalle, si giravano in continuazione per poi ridere sperando di non esser state beccate mentre lo fissavano. Un attimo dopo si aggiunse alla conversazione un'altra ragazza che sosteneva di conoscere il nome del ragazzo misterioso: Aidoh Hanabusa. Sorrisi sentendo quel nome e mi allontanai lentamente dal tavolo delle pietanze dirigendomi verso il mio obbiettivo. Era vestito interamente di bianco, le scarpe, i pantaloni e la camicia immacolata ed aderente che lasciava intravedere gli addominali ben scolpiti. I suoi capelli erano arruffati, biondi, di un colore simile al mio ma forse un po' più chiaro, tendente al biondo cenere, indossava una maschera bianca che lasciava scoperti solo gli occhi che non ero ancora riuscita a vedere. Dalla schiena si sviluppavano due ali finte, ricoperte di piume bianche: era vestito da angelo. Almeno aveva avuto la decenza di non vestirsi da conte o qualcosa di simile, anche se il suo travestimento era in netto contrasto con il mio. Pensai subito a Loki, sono fuggita senza dirgli nulla, sarà in pensiero per me? Cosa starà facendo in questo momento? Sospirai e liberai la mia mente dal pensiero del mio vero angelo per poter attuare il mio piano. Tirai la pancia in dentro e camminai lentamente davanti ad Aidoh e con la coda dell'occhio lo vidi strabuzzare gli occhi per poi avvicinarsi a me. Mi toccò leggermente la spalla ed io mi girai facendo finta di non sapere chi fosse. Appena guardai i suoi occhi sentii il sangue gelarsi nelle vene. Erano puro ghiaccio, occhi freddi e spietati. Lui notò la mia esitazione e mi rivolse un sorriso beffardo.

-E' lei la signorina Lucy?

-S-si, sono io - dissi balbettando perdendo tutta la mia convinzione iniziale.

Lui si chinò ed allungò la mano chiedendomi di ballare. Accettai nonostante mi mettesse in soggezione. Non riuscivo a guardarlo negli occhi, sentivo una strana sensazione ogni volta che tentavo di farlo. Quando la musica si fermò mi trascinò letteralmente sulla pista da ballo e quando una dolce melodia si diffuse in tutta la sala, iniziammo a ballare. Ero abituata a farlo, sin da piccola seguivo dei corsi di ballo anche se era da tanto tempo che non partecipavo ad un evento del genere. Ai balli scolastici non andavo mai, mi ricordavano troppo la mia triste infanzia, mi ricordavano soprattutto mia madre. Ricacciai indietro le lacrime al ricordo ed alzai il mio sguardo. Il ghiaccio degli occhi del mio accompagnatore mi colpì ancora e ancora, la sua pelle era diafana, sì, sembrava proprio un angelo. Mi strinse di più a sé mentre volteggiavamo tra le varie coppie presenti. Tutti si giravano a guardarci, tutti si stavano chiedendo chi era la misteriosa ragazza che stava ballando con il famoso Aidoh. Tutti in quella stanza sapevano che la graziosa Lucy Heartephilia non tornava a casa da tantissimo tempo e nessuno si sarebbe immaginato che lei era l'oggetto dei loro pettegolezzi. Appena la musica finì Aidoh si staccò da me, ma la sua mano teneva ancora saldamente la mia. Attraversò tutta la sala trascinandomi con sé, finché non imboccammo uno dei tanti corridoi della mia abitazione. In una normale situazione a quest'ora io ero già fuggita a gambe levate, il mio sesto senso mi diceva che non c'era da fidarsi, e il mio sesto senso sbagliava raramente. L'angelo bloccò improvvisamente e le mie gambe già iniziarono a tremare ma cercai invano di non farlo notare. Si avvicinò sempre di più a me mentre io tentai di indietreggiare finché non sentii la mia schiena colpire la parete, le sue mani si posarono ai lati di quest'ultima ed i miei occhi si incastrarono nei suoi.

*Angolinodell'autrice*

Giorno gente, come va la vita? Scusate il ritardo ma sono stata impegnata con la scuola. Spero che il capitolo vi sia piaciuto.

Aidoh è interpretato da Niall Horan, che ne pensate di questo personaggio?

Commentate e votate. Ringrazio immensamente tutti coloro che hanno votato su Twitter. Vi amo.

Bacioni :-*


SecretWhere stories live. Discover now