Hell

1.9K 152 33
                                    

-Sei sicura di voler giocare con me, Lucy?

Staccai di poco la mia schiena dal pavimento tenendomi sui gomiti in modo che i nostri nasi si sfiorassero.

-Si.

Il mio fu più che altro un sussurro, ma lui lo sentì perfettamente. Non sapevo cosa mi era preso, forse essermi allontanata da Loki non era stata una grande idea se il suo effetto era stato quello di diventare una maniaca in presenza di Natsu. Quest’ultimo appena sentì la mia risposta mi mostrò un’espressione incredula, evidentemente non se l’aspettava e non me lo aspettavo nemmeno io. Se mi avessero detto  che avrei risposto così non ci avrei creduto. Dopo poco gli occhi di Natsu divennero di un rosso acceso, potrei giurare di averci visto delle fiamme. Si leccò le labbra come i gatti e si avvicinò al mio orecchio.

-Ti sembrerà di essere al Paradiso, ma in realtà sarai all’Inferno. Preparati.

Non riuscivo a vedere il suo viso, ma potevo immaginare  benissimo il ghigno divertito che aveva. Mi fece sdraiare completamente un’altra volta  ed  iniziò a baciarmi sul collo, finché non affondò i suoi canini in esso più in profondità di quanto avesse mai fatto. Strinsi forte i denti per non urlare. Essendo in un collegio pieno di persone sarebbe stato molto facile udire le mie urla.  Mi sentivo come se stessi bruciando, il dolore era indescrivibile. Tirai i capelli di Natsu  cercando di allontanarlo nonostante non volessi, ma lui scambiò quel gesto per passione. Si staccò per un attimo e mi guardò negli occhi.

-Scommetto che oggi non hai visto l’angioletto eh? Bene, se è questa la conseguenza preferisco che tu non lo veda più.

Era questa l’idea che mi ero proposta all’inizio, ma credo che forse sarei dovuta avvicinarmi a Loki almeno un pochino. Ma a cosa stavo pensando? Era lui l’angelo custode, doveva  pensare lui a me, non il contrario. Natsu si chinò ancora su di me, ma senza soffermarsi sul collo. Si fermò in un punto sotto la mia clavicola e affondò i suoi denti anche lì. Cercai di sopportare la sofferenza mordendomi il labbro inferiore e Natsu si staccò in quel preciso istante.

-Ti conviene non morderti le labbra in mia presenza.

Rimasi basita dalle sue parole e sentii il sangue salirmi verso le guance. Quella fu la cosa più sbagliata che potesse succedere. Il vampiro mi bloccò i polsi ancora una volta scrutandomi in viso leccandosi le labbra.  Mi ricordai cosa aveva detto la prima volta che ci eravamo visti:”Mi piace quando arrossisci, vorrei morderti le guance”.

-Non ti dimenare sennò farà ancora più male e cerca di non urlare.

Non ebbi il tempo di rispondere che si fiondò su di me. Sentivo il mio viso andare a fuoco mentre lui prendeva la linfa dalla mia guancia destra. Chiusi gli occhi e cercai di non pensare a niente e soprattutto a non muovermi, proprio come mi aveva detto. Quando finalmente finì mi leccò la gota facendomi rabbrividire.

-Sei solo mia Lucy.

-Sei ripetitivo, me l’avevi già detto.

-No, io ti avevo detto che lo saresti stata solo di notte perché di giorno i miei poteri sono deboli. Ora che ho potuto assaggiare di più la tua linfa, che ho capito cosa significa bere dal proprio demone ho compreso che tu sei mia, sempre. Non fraintendermi, sei mia nel senso che il tuo sangue appartiene a me, nessun altro vampiro potrà farti quello che ti farò io, la tua pelle dovrà portare solo i segni dei miei morsi.

Ah, ora era tutto più chiaro, ovviamente riusciva solo a pensare al sangue, ed era meglio così, non sarei mai voluta stare con un vampiro. Non sapevo se prendere le sue parole come  un complimento, ma mi avevano colpito comunque. Anche se in modo strano, quasi malato, c’era qualcuno a cui importasse di me. Levy e Loki in questo periodo non me lo aveva dimostrato, ma lui si, in un certo senso. Decisi di non rispondergli e chiusi gli occhi lasciandolo continuare. Scese più giù e mi alzò la maglia. Non dissi niente nonostante fossi alquanto contraria, mi morse appena sopra al fianco e in seguito sopra l’ombelico.

SecretWhere stories live. Discover now