Levy e Gajeel (parte seconda)

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-Si! Era proprio quello che intendevo, riuscirò a conquistarti Levy e anche molto presto!

Ritornai in camera mia e notai che Lucy stava dormendo, chissà cosa aveva fatto tutto il giorno. Mi addormentai anch'io, cercando di non pensare a quello che era successo precedentemente. La mattina dopo mi svegliai presto come al solito, mentre Lucy ancora dormiva. Mi vestii con calma, pensando a quello che era successo il giorno precedente. Le parole di Gajeel rimbombavano ancora nella mia mente senza darmi pace: "Riuscirò a conquistarti Levy e anche molto presto". Scossi la testa leggermente, come per scacciare quel ricordo dalla mia memoria. Nel frattempo Lucy si era alzata ed avevo notato che sembrava molto stanca, ma soprattutto triste.

-Lu, c'è qualcosa che non va? Mi sembri triste in questo periodo ...

-No Levy, non devi preoccuparti. Tu piuttosto ,che mi racconti? Sembra che non parliamo da una vita.

-Beh, no, niente.

Ero diventata improvvisamente tutta rossa ripensando a Gajeel per la milionesima volta nella mattinata, ma cosa potevo farci? Ci dirigemmo insieme in aula, Loki non era venuto a prenderla, chissà perché. Forse avevano litigato? Lucy aveva smesso di parlarmi da tempo, e stavo iniziando anche io a tenere dei segreti. Ci sedemmo all'ultimo banco e notai poco dopo che Gajeel era nel banco poco distante dal mio. Cercai di non guardarlo e di concentrarmi sulle parole, che per me erano fin troppo incomprensibili, del professore. Notai con la coda dell'occhio che Gajeel si era sporto e aveva poggiato un bigliettino di carta sul mio banco. Lucy sembrava impegnata a fare dei disegnini sul suo quaderno , quindi non si era accorta di nulla. Io aprii il foglietto e mi trovai di fronte ad una scrittura decisamente illeggibile.

Dopo pranzo ti aspetto in palestra.

G xx

Riposi il biglietto all'interno del diario e non gli diedi una risposta. In fondo il suo era un comando che presupponeva il fatto che io ci sarei dovuta andare. Le parole del professore mi riportarono alla realtà.

-Tra unasettimana faremo una verifica su tutto quello che abbiamo fatto dall'inizio dell'anno, mi raccomando preparatevi.

Sbuffai sonoramente agitando la matita qua e là. Per me non era un problema, ma per Lucy si. Non conoscevo il suo passato, ma sapevo che il padre era molto severo. Una verifica non mi avrebbe rovinato la vita con tutto quello che avrei dovuto affrontare ora. Quando suonò la campanella notai che Lucy voleva venire con me, così la guardai incredula.

-Lucy, oggi vieni con me?

-Si, perché?

-Beh di solito non vieni mai ...

-S-se ti do fastidio posso andare in giardino come tutti i giorni.

-No,figurati

Le sorrisi. In fondo ero felice che venisse con me, anche se era strano, per non parlare del fatto che dovevo inventarmi qualcosa per non farla accorgere del fatto che successivamente sarei dovuta  andare con Gajeel. Ci sedemmo al solito posto e mangiammo in silenzio. Il tavolo di Gajeel era poco più lontano dal mio e notai che lui continuava a guardarmi, come se cercasse di perforarmi e capire a cosa stessi pensando. Intanto c'era Jenny che gli stava accanto e non faceva altro che parlargli, anche se lui non la ascoltava. Lucy fissava il suo piatto pensierosa, ma a che cosa aveva da pensare?

-Lucy, come farai per la verifica?

-Non lo so Levy, tu non mi puoi aiutare?

-Io sono messa peggio di te Lucy, perderesti solo tempo a spiegarmi tutto quello che non ho studiato.

-Beh, io non ho problemi, potremmo studiare insieme.

-No Lucy, oggi non posso, ho da fare.

-Ok.

Forse ero stata un po' troppo dura, ma almeno così non mi avrebbe chiesto nulla. Ci alzammo da tavola ma prendemmo due vie diverse. Molto probabilmente lei stava tornando in camera, mentre io andai in palestra. Attraversai il giardino, dove Jenny e la sua sfilza di ammiratori se ne stavano a chiacchierare: non c'era Gajeel. La Barbie mi rivolse uno sguardo schifato e girò la testa. Non le diedi retta, e decisi di raggiungere la palestra. Stavo prendendo la giusta decisione? Aprii il portone fin troppo pesante per le mie povere braccia deboli e mi immersi nel buio dell'edificio. Avevo sempre saltato tutte le lezioni di educazione fisica insieme a Lucy, quindi non avevo idea di come potesse essere strutturata. Gattonai alla ricerca di un interruttore, finché qualcuno non accese la luce. Mi alzai subito in piedi e notai che Gajeel era davanti a me con un sorriso beffardo sul volto, mentre l'interruttore era poco distante da dove ero io.

-Gajeel!

-Si, lo so che sai il mio nome.

Sbuffai sonoramente sentendo la sua battuta a dir poco squallida ed incrociai le braccia con fare noncurante.

-Che cosa vuoi?

-Dobbiamo continuare quello che avevamo sospeso ieri, non ricordi?

Certo che me lo ricordavo, come avrei potuto scordarmi quello spiacevole episodio? Gajeel aveva poggiato le sue labbra sulle mie ed io l'avevo scansato dandogli uno schiaffo. Avevo dato il mio primo bacio ad un essere del genere, mi veniva il nervoso solo a pensarci.

-Si, me lo ricordo. E' stato uno stupido incidente, ma non preoccuparti, sono disposta a perdonarti.

-Oh, ne sono onorato, ma sai benissimo che non è questo quello che intendo.

-Senti Gajeel, mettiamo le cose in chiaro una volta per tutte.

Lui mi guardò con uno sguardo di sfida mentre mi sorrideva, non stava prendendo la questione sul serio.

-Allora, che cosa vuoi chiarire gamberetto?

Strabuzzai gli occhi. Gamberetto? Ma  stiamo scherzando?

-Perché gamberetto?

Si avvicinò a me lentamente e mi prese il mento facendomi alzare il viso.

-Perché mi piacciono i gamberetti.

I suoi occhi marrone scuro mi scrutavano intensamente. Era la prima volta che qualcuno mi ammaliava così. Quasi nessuno, nemmeno Lucy, riusciva ad impedirmi di continuare la mia parlantina. Levy McGarden si era incantata a causa degli occhi di un ragazzo e non aveva continuato il suo discorso. Mi inebriai del suo profumo mentre lui si avvicinava sempre di più al mio viso. Chiusi gli occhi aspettando che lui facesse qualcosa, qualsiasi cosa. All'improvviso lui tolse le dita dal mio viso e si allontanò di scatto facendo terminare la magia che si era precedentemente creata. Aprii gli occhi e vidi che era ancora dinnanzi a me.

-Allora l'incidente della scorsa volta ti è piaciuto, no?

Poggiai le mani sul suo petto e lo allontanai da me, mi girai e feci per andarmene, ma lui fece in tempo a prendermi la mano e a farmi girare ancora.

-Te ne vuoi già andare?

-Si, sei un ragazzo superficiale esattamente come tutti gli altri!

-Questo significa che stavi iniziando a pensare il contrario?

-Io ... non lo so.

Abbassai lo sguardo e fissai il pavimento grigiastro e sporco di polvere della palestra. Ormai non sapevo più a cosa pensare, credevo veramente che fosse un ragazzo diverso? Dovevo fidarmi di lui? Ormai ero arrivata alla conclusione che i ragazzi di questa scuola fossero tremendamente superficiali e stupidi, ma allora perché non avrei voluto che prima si fosse fermato? Che cosa mi stava succedendo in così poco tempo? Lasciai la sua mano e me ne andai di fretta, senza dargli il tempo di replicare. Forse non mi avrebbe più rivolto la parola, ma ero troppo confusa, avevo bisogno di schiarirmi le idee e la sua vicinanza non aiutava. Ritornai in camera senza guardarmi indietro. Lucy stranamente non c'era, che cosa faceva a quest'ora? Mi intrufolai tra le coperte, cercando di togliermi Gajeel dalla testa.

*Angolinodell'autrice*

Scusate per il mio ENORME ritardo, ma avevo perso l'ispirazione, spero comunque che il capitolo vi sia piaciuto!  Commentate e votate, grazie mille per il vostro appoggio!

Bacioni :-*

 

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