Migliori amici

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Tutti desideriamo l'Amore, eppure poniamo un sacco di limitazioni che ci impediscono di amare. (Ally Mc Beal)

In un parchetto, poco lontano da casa, Castiel aveva appena finito di giocare un due contro due a basket.

«Grande partita!» esclamò Dajan facendo rimbalzare la palla arancione a terra. Lui e il rosso erano amici da quando aveva memoria. Non si assomigliavano molto di carattere, ma la passione per quella palla aveva fatto incrociare i loro destini per poi far nascere una stupenda complicità che pian piano si trasformò in un'amicizia profonda.

Avevano tutti il fiatone, ma erano soddisfatti, lo si poteva vedere dai loro sguardi complici e dalle risate piene di gioia.

Eveleen osservava la scena dalle gradinate soprastanti il campo. Teneva in mano un libro con il dito incastrato tra le pagine a tenere un segno che non era cambiato durante tutta la durata della partita.

La ragazza aveva ammirato con stupore gli amici giocare. Adorava quando indicevano quelle partite e non se ne perdeva una. I loro sguardi, i loro movimenti, erano una danza che catturava i pensieri della mora, travolgendola in turbine di emozioni a cui non sapeva resistere.

Se fosse stata brava, anche solo la metà di Violet nel disegnare, avrebbe provato a mettere nero su bianco quelle immagini, ma non essendolo, si limitava ad imprimere il tutto nella sua mente fantasiosa. Si, perché lei era una sognatrice di quelle che non aspettavano la notte per concedersi un'evasione mentale, a lei capitava ovunque e la lettura, nel tempo, di sicuro aveva alimentato questa sua particolarità.

Dejan colpì al fianco l'amico che si rigirò dolorante per il colpo incassato nelle costole. Gli aveva tolto quel poco fiato che gli era rimasto in corpo.

«Mi vuoi morto?» ringhiò Castiel, ma non arrivò nessuna controbattuta, infatti, il ragazzo guardava con stupore le gradinate. Il rosso inevitabilmente seguì lo sguardo dell'amico finché non vide lei, Eveleen, che impacciatamente cercava di recuperare il contenuto della borsa che si era riversato sul cemento grigio chiaro.

«E' davvero carina» disse sognante Dajan che non aveva mai nascosto il suo interesse per la mora.

Castiel la guardò cercando di far incontrare l'aggettivo carina con la figura dell'amica.

"Carina.." per lui Eveleen era solo la sua migliore amica, la ragazza della porta accanto, sbadata e tremendamente indifesa, ma doveva ammettere che era cambiata. L'adolescenza le stava regalando forme più mature, più da donna, ma il rosso scosse la testa. Era la sua migliore amica, non si sarebbe mai innamorato di lei, non l'avrebbe mai persa come aveva perso Debrah, la sua prima e unica ragazza. Sapeva come quel tipo di relazione rovinasse tutto. Evee, come la chiamava lui, era stata l'unica persona a stargli vicino, l'unica a cui aveva aperto il suo cuore mostrando le sue sofferenze.

«Se lo dici tu» Castiel si concentrò sulla fasciatura che gli avvolgeva il polso. Nell'ultima partita aveva ricevuto un colpo che gli aveva provocato una piccola abrasione. La fasciatura era mal messa, quasi inutile.

«Se le chiedessi di uscire?» Dajan stava parlando seriamente, il suo sguardo era concentrato su quella figura esile dai lunghi capelli e dalla pelle diafana che si era buttata nella lettura di quel libro che non aveva degnato di uno sguardo durante la partita.

Il suo sguardo era immerso, i suoi occhi verdi persi tra le parole dell'autore. Con una mano si portò una ciocca di capelli dietro l'orecchio, quel gesto incantò i due ragazzi.

«Fai come ti pare» Il rosso si stava innervosendo, gli dava fastidio, non poteva negarlo, ma si scusava quella reazione perché nel corso degli anni aveva sempre protetto quell'esile ragazza imbranata, ma Dajan era un bravo ragazzo lo sapeva.

Dolce Flirt-Un disastro d'amore|| CASTIEL <3Where stories live. Discover now