40. Il Calendario dell'Avvento di Draco Malfoy - Parte 1

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"Abbracciami

Anche se ti respingo

Anche se non voglio

Anche se poi scappo

Tu... abbracciami lo stesso."


La coerenza, aveva capito Hermione, era uno di quegli aspetti di sé non propriamente ben definiti.

Era una persona meticolosa e precisa, organizzata e puntuale, ma in qualche modo, quando si trattava dei suoi sentimenti per Draco, tutto quel rigore andava a farsi benedire e disseminava disastri al suo passaggio come fossero briciole di pane, un sentiero impervio per ritrovarla poi singhiozzante in un angolo ad annegare tutti i suoi rimorsi e le sue colpe per aver scatenato l'ennesima catastrofe senza rimedio.

Era una persona determinata e razionale, ragionevole e risoluta, ma appena era in sua presenza la sua trottola emotiva partiva e ogni buona intenzione di mantenere alta la concentrazione, come l'intraprendenza, si dissolveva come fumo nel vento. Rimaneva solo il sentore di quello che era, quello che credeva che fosse, ma alla fine perdeva di sostanza.

E questo era un potere che Hermione non avrebbe mai potuto sottrargli.

In verità, non solo non sapeva se ne fosse capace, ma non lo voleva. Perché era un potere che la elettrizzava.

Era come nella fontana delle carpe, piacevolmente in balia di Draco, certa che le sarebbe bastata una parola per far cessare tutto, ma per quanto fosse stato straziante non avere quel piacere che desiderava venisse soddisfatto, era stato dannatamente bello ed eccitante essere assoggettata a quella deprivazione, che lui avesse quell'influenza su di lei.

Ma ora quella linea di confine tra essere assoggettata nelle sue mani e mantenere comunque il suo libero arbitrio, era diventato labile dal momento in cui la sua mente poteva davvero essere metaforicamente ridotta in poltiglia. Perché ora lui poteva sentire in ogni momento tutto ciò che le passasse per la testa se si deconcentrava e le porte del suo palazzo mentale si aprivano ad intermittenza.

La faceva sentire paralizzata sapere che lui potesse percepire tutto, ciò che sentiva, pensava e provava; era come quando non voleva dirgli del maglione, che potesse controllare quell'influenza che aveva su di lei. Ma allo stesso tempo voleva che lui ascoltasse tutto quello che sentiva, pensava e provava, perché l'avrebbe sottratta da quello stallo tutto per sé, che non riguardava più loro, ma solo lei.

Hermione viveva uno stallo alla messicana tutto suo, poteva fare un passo verso Draco, ma ciò avrebbe fatto sanguinare l'amicizia con Ron. Poteva fare un passo verso Ron, ma avrebbe dilaniato l'amore che provava per Draco e far morire dissanguati entrambi.

Preferiva rimanere in quel limbo, anche se in cuor suo avrebbe voluto che Draco prendesse il sopravvento e decidesse al posto suo, solo per poi lamentarsi che non aveva fatto nulla per risolverlo. Non molto coerente, per nulla coraggioso.

Perciò nelle settimane che anticiparono l'inevitabilità che avrebbe decretato se ci sarebbe ancora stato un amico con lei, Hermione visse alti picchi d'incoerenza mai registrati in vita sua, il tutto accompagnati dal progetto che Draco aveva avviato per conquistarla.

Hogwarts, 2 dicembre 1999

Granger,

una volta possedevo un cucciolo di snaso, si chiamava Crooker e lo trovai oltre i confini del parco di casa. Volai intorno alla zona per tutto il giorno e anche il giorno dopo in cerca della tana, ma non la trovai mai. Così lo portai con me per accudirlo.

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⏰ Last updated: May 21 ⏰

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