1. Un incarico per Hermione Granger - Parte 2

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Quando si chiuse la porta della stanza dietro di sé, non si meravigliò di trovare il letto di Ginny ancora vuoto. Hermione e Ron non erano i soli della casa a essersi divertiti quella notte.

Si diresse verso il suo letto e sprofondò sotto le lenzuola pronta a riposarsi per quelle poche ore rimaste. Ma anche se si sentiva stanca fisicamente, la sua mente era ancora attiva e i suoi pensieri frenetici. Complice la discussione con Ron, continuava a ripensare alla lettera della Mcgranitt e quell'incontro che si era tenuto a scuola tre settimane prima.

Si era presentata nell'ufficio della neo preside Mcgranitt con la metropolvere, sotto suo invito, ma Hermione non credeva ci fosse un'altra ospite. Tantomeno si sarebbe aspettata lei.

D'altro canto, Narcissa Malfoy si aspettava esattamente l'arrivo della ragazza, ma non credeva avesse il privilegio di entrare nell'ufficio direttamente dal camino. Lei era entrata dai cancelli.

La preside doveva riporre molta fiducia e stima in Hermione Granger se aveva questo trattamento, se ne sarebbe ricordata per la riunione che le attendeva.

«Granger, benvenuta» disse la preside indicandole la poltrona posta davanti alla sua scrivania, accanto alla donna seduta su una identica. «Accomodati pure.»

Hermione accettò l'invito con un sorriso e mormorò un «buongiorno» perplesso a Narcissa Malfoy che la osservava con un'espressione impassibile.

«Ti faccio portare un tè?» le chiese con gentilezza.

«Sto bene così, professoressa. Grazie.»

«Molto bene, allora bando alle ciance» incominciò la Mcgranitt scambiando un'occhiata con la donna prima di rivolgersi di nuovo ad Hermione. «Ti ho invitata qui oggi per proporti un nuovo incarico scolastico. E premetto che sei liberissima di rifiutare o sottrarti all'impegno quando lo riterrai opportuno. Nessuno biasimerà in alcun modo le tue scelte. Vorrei che questo ti sia ben chiaro» disse con determinazione, le labbra strette in una linea retta, segno che non fosse la prima volta che faceva quel discorso.

Hermione annuì seria, percependo una strana tensione nelle parole della preside. Lanciò uno sguardo sulla donna affianco a lei sentendosi osservata, ma Narcissa Malfoy stava guardando le sue mani giunte in grembo con un'espressione tediata.

«Mi è giunto all'attenzione uno spiacevole intoppo sull'ammissione al settimo anno di Draco Malfoy» continuò la preside. «Dati... gli eventi intercorsi alla fine del sesto non ha mai conseguito gli esami di fine anno. Gli verrà concesso di sostenere un esame di validità alla fine di ottobre, ma la Signora Malfoy ritiene che abbia bisogno di un tutor per mantenere la media scolastica dei G.U.F.O. e la scelta è ricaduta su di te» terminò concedendole il tempo di assorbire la notizia.

«Ma vorrei che ti fosse presente che anche tu sarai oberata di lavoro, la preparazione per i tuoi M.A.G.O. ti richiederà molto tempo di studio e mi aspetto grandi risultati da te. Senza considerare che quest'anno sarai una Caposcuola. Capiremmo se non te la sentissi di rinunciare a quel poco di tempo libero che ti rimarrà.»

Hermione avrebbe voluto abbracciarla per le parole implicite del suo discorso. La Mcgranitt, nella sua piccata apprensione, sarebbe rimasta per sempre la sua insegnante preferita.

Ciò non tolse che quella richiesta le suscitò una peculiare curiosità; perché proprio lei? La Mcgranitt avrebbe risposto che era la studentessa più brillante della sua generazione da almeno un secolo, ma la presenza di Narcissa Malfoy, insieme ad alcuni indizi nelle parole della preside, le fece intendere che fosse stata la donna a chiedere di lei. Perché mai avrebbe voluto che il suo purosangue figlio avesse a che fare con una come lei? Si chiese se Draco fosse a conoscenza delle intenzioni della madre, ma data la sua assenza non ci voleva chissà quale mente brillante per intuire che se anche lo sapesse, non avrebbe mai accettato di farsi impartire delle ripetizioni dalla Grifondoro Mezzosangue.

Mexican StandoffWhere stories live. Discover now