Sophie

Le luce del sole mi trapassa le palpebre, apro timidamente gli occhi e appena la vista si stabilizza mi rendo conto che le tende della mia camera non sono tirate. Ieri sera ero troppo stanca e mi sono dimenticata.

Mi giro dalla parte opposta decidendo di rimanere ancora un po' a letto, mentre ripenso alla festa di ieri.

Il secondo incontro con Sebastian è stato per mia fortuna l'ultimo. Infatti, anche quando tutti i presenti si sono riuniti nel salotto per festeggiare la squadra, lui non c'era. Del gruppetto dei "Fantastici Sei" erano rimasti solo Ulani, Chris e Benjamin.

Thomas è stato proclamato ufficialmente il nuovo capitano. La squadra gli ha riservato un piccolo rito di iniziazione, ovvero bere una quantità indefinita di birre e si è pure preso una bella torta in faccia. Una scena a dir poco esilarante che ha fatto divertire tutti. Tralasciando alcuni avvenimenti, mi sono divertita. Anche se posso affermare con certezza che qualcun altro ha apprezzato la festa molto più di me.
Ho scoperto da Hannah che si è trovata bene con il ragazzo, ma non si sentiranno o rivedranno mai più. Per la mia migliore amica questo è il regalo migliore che un ragazzo possa farle. È convinta di essere uno spirito libero che scopre i gossip e non li crea. Non bisogna porsi domande quando si parla di Hannah, la amo così e basta.

Thomas, oltre alla grande celebrazione in suo onore, ha trascorso gli ultimi momenti della serata con Ulani. Non è successo nulla, ma credo sia sulla buona strada.

Prendo coraggio e mi alzo dal letto. Mi dirigo in bagno per farmi una doccia che risulta inaspettatamente rigenerante. Scendo le scale e vado in cucina per far colazione quando mio papà mi dà il buongiorno e mi comunica che questa sera, come d'altronde ogni domenica, la zia Fatima verrà a cena.

È la sorella di mio padre e sono cresciuta con lei. È stata e continua ad essere per me una figura fraterna. Mia zia è più una sorella maggiore per me che una mamma. Fin da piccolissima, ho passato tanto tempo con lei. Mio papà ha sempre lavorato molto per garantirmi un ottimo stile di vita. La zia Fatima è, insieme a mio padre, il mio modello da seguire. È una donna determinata, forte e in carriera. Lavora nel marketing ed è molto competente in quello che fa.

Cerco di tagliare le carote nel miglior modo possibile. Sono seduta sullo sgabello della piccola isola che si trova in cucina. Davanti a me, papà sta cucinando. Lui è un esperto in cucina e io quando posso lo aiuto, ma non cucino. Io taglio, pulisco, sistemo e mi limito a questo per non far esplodere la casa.

Il campanello suona, salto giù dallo sgabello e corro alla porta. La spalanco e due grandi occhi azzurri mi sorridono. Zia Fatima in tutta la sua dolcezza apre le braccia e mi avvolge in un caldo abbraccio.

"Ciao amore, come stai? Come è andata la festa?"
Le avevo parlato della festa giovedì sera quando mi aveva chiamata. Ci sentiamo molto spesso e le racconto un po' di tutto. Mi fido di lei, mi piace molto confrontarmi e sentire i suoi consigli.

Le ho anche accennato del pomeriggio passato con Benjamin. Non ha reagito come mi sarei aspettata.

Mi ha raccomandato di stare molto attenta a quelle famiglie, non le sono mai piaciute dal primo momento in cui hanno messo piede in città. Mi ha quasi imposto di prometterle di stare alla larga da loro, il che mi è sembrato parecchio esagerato. Quando ho chiesto spiegazioni ed espresso la mia opinione sul fatto che stesse ingigantendo la cosa, ha cambiato subito tono dandomi ragione.
Ha ammesso che lei conosce solo i genitori e non si può generalizzare anche sui figli. Mi ha infine ribadito di stare attenta e che lei sarà sempre "team Thomas". La zia prova una certa adorazione nei confronti di Thomas. È addirittura convinta che ci sposeremo.

Progetto CapheliaWhere stories live. Discover now