Sophie

Hannah è seduta sul mio letto, indossa un corsetto blu elettrico e una mini gonna bianca. È arrivata a casa mia poco fa pronta per la festa di questa sera. Sto parlando della festa a cui ci ha invitato Thomas e dove lo inaugureranno ufficialmente il nuovo capitano della squadra.

Mi guardo allo specchio, anche questo outfit non mi convince così mi cambio nuovamente.
"Questo top è bellissimo, smettila di fare la bambina e mettitelo."

Hannah mi rimprovera, ormai stufa di vedermi cambiare per la quinta volta. Non posso darle torto. Decido quindi di tenere quello che indosso in questo momento, ovvero un top glitterato argento con buona parte della schiena scoperta e dei jeans chiari a palazzo. Cerco di convincermi che sia il giusto compromesso per la festa di oggi. Mi faccio sempre condizionare notevolmente da quello che pensa la gente; così molte volte preferisco passare inosservata piuttosto che finire con i riflettori puntati addosso.

Io e Hannah stiamo finendo di truccarci, quando il mio telefono e il suo squillano all'unisono. Thomas ha appena inviato un breve messaggio sul nostro gruppo, dove ci informa che si trova fuori da casa mia. Finiamo gli ultimi ritocchi del make-up per poi precipitarci giù dalle scale.

Sono circa le dieci quando salutiamo mio papà e ci dirigiamo fuori casa. Hannah corre spedita alla macchina, mentre io sto chiudendo la porta di casa. Mi dirigo verso la macchina e noto che la mia amica è già seduta nel posto anteriore di fianco a Thomas.

Discutiamo scherzosamente per chi debba stare davanti come fanno i bambini. Così mi avvicino al suo finestrino e le faccio una linguaccia. Afferro la maniglia ed entro anche io nel veicolo. Mentre saluto Thomas la mia voce si spezza alla vista della persona seduta accanto a me.

Rimango pietrificata. Sono sempre più convinta che questo ragazzo sia ormai diventato una persecuzione. Benjamin mi rivolge un grande sorriso, mentre mi saluta e si avvicina per lasciarmi un leggero bacio sulla guancia destra.

Il tragitto, da casa mia alla casa dove si svolgerà la festa, è di soli dieci minuti. A dispetto di ciò che avevo ipotizzato, non si crea alcun tipo di imbarazzo. Parliamo e scherziamo tutti e quattro come veri amici.

La festa è a casa di un loro compagno di squadra, un certo Liam Marn. L'abitazione è situata leggermente fuori dal centro della cittadina ed è abbastanza isolata. Thomas si parcheggia dalla parte opposta della strada dato che l'ingresso è pieno di macchine. Uscendo dalla macchina, noto quante persone ci siano nel giardinetto che precede l'entrata. Questa piccola area di erba è costellata di studenti chiaramente ubriachi. Il prato è ricoperto di bicchieri, bottiglie e lattine.

Ci avviamo verso il vialetto che taglia il giardino in due parti uguali e si estende fino alla porta d'ingresso, che in questo momento è spalancata.
Nel breve tragitto che ci separa dalla casa, una ragazza palesemente ubriaca e molto pallida si scontra con Thomas per poi vomitare a pochi centimetri da noi. Gli altri riescono a spostarsi immediatamente, io ero più vicina e ci metto un secondo in più. Questo secondo risulta fatale, tanto è vero che un po' di vomito mi finisce sulle scarpe. Sono disgustata, cerco di mantenere la calma e proseguire verso l'abitazione. Una volta dentro afferro il braccio di Hannah.

"Devo cercare un bagno, ho del vomito sulle scarpe."
Hannah ha la fobia del vomito, so che non mi accompagnerà in bagno.
"No oddio Soph, posso sentirmi male" Tiene gli occhi fissi nei miei per poi continuare: "Giuro che ti aspetto qui in questo preciso punto, ma non posso accompagnarti. Se dovessi vederlo potrei sentirmi male e mi verrebbe da vomitare, ma non riuscirei perché..."

La interrompo per rassicurala: "Tranquilla, lo so. Vado a pulirle e torno. Tu stai qui mi raccomando."
"Non mi muovo, parola di scout!"

Mi allontano da lei in cerca del bagno, per accorciare i tempi, chiedo alla prima ragazza che vedo dove si trovi.
"Sali le scale ed è subito a destra." Mi dice mimando anche l'indicazione con le mani.
La ringrazio e salgo velocemente le scale. Trovo subito il bagno e non c'è neanche molta fila.

Progetto CapheliaWhere stories live. Discover now