Capitolo 25

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L'incubo
<<Evelin, vieni qui>> mi disse una voce dolce e soave << ti porto in un bel posto>>
<<Quanto bello? >> disse una piccola me di quattro anni
<<Tanto bello>> disse la voce di una donna, che però non riuscivo a ricordare. Tuttavia le presi la mano e insieme cominciamo a camminare verso un'angusta e malinconica struttura. << Qui è dove lavori, mamma? >> disse la piccola me.
<<Sì tesoro, é proprio qui che lavoro e oggi ti porterò con me e ti farò fare un po' di esperimenti>> disse la donna che a quanto pareva era mia madre << Che emozione! >> dissi.

Buio.

C'era una voce nella stanza, era la voce di un medico e diceva: << frequenza cardiaca e pressione sanguigna? >>
<<Stabile>> rispose qualcun'altro: era la voce di mia madre la quale era fredda e impassibile. Io ero attaccata a dei fili ed ero legata al letto: avevo gli occhi gonfi e rossi di lacrime e il mio piccolo visino era rigato da esse.
<< Procedere con la prossima iniezione  del farmaco sperimentale>> disse ad un certo punto il medico. Cominciai a tremare e a pregare che tutto quel terrore finisse. Poi arrivò quella donna ad iniettarmi il farmaco in corpo. Cominciai a sentirmi male: non avevo più la percezione di quello che mi accadeva intorno, avevo nausea e vomito ed il mio corpicino fragile aveva cominciato a tremare su quel lettino spoglio. Avevo la tachicardia e l'unica cosa che vedevo era lei. E a lei le si stava formando un ghigno spaventoso in faccia, era come divertita dal vedermi soffrire.

Sobbalzai e mi svegliai imperlata di sudore. Facevo sempre lo steso incubo e non avevo mai avuto il coraggio di finirlo. Stavo tremando in modo febbrile e sapevo che non sarei riuscita a riaddormentarmi, avevo troppa paura. Scesi di sotto.

Mi diressi in cucina per prendere un bicchiere d'acqua o comunque qualcosa che mi potesse far sentire meglio. Poi mi misi a guardare la tv, ma siccome mi annoio presto, andai ad allenarmi. Mi allenati fino alla mattina, tanto che, quando Alastor venne a fare la sua sessione mattutina, io ero già lì.
Sembrava sorpreso di vedermi, ma comunque mi salutò.
<<Buongiorno>>
<<Buongiorno>>
Lui mi guardò in modo strano per un attimo, poi tornò a fare le sue solite mansioni.
<< Preparo la colazione? >> disse Alastor dopo l'allenamento. Non mi aspettavo me lo chiedesse, anzi, non mi aspettavo tutta quella bontà da parte sua. Decisi di accettare.
<<Si grazie>> gli risposi con un sorriso un po' stanco.

the killerWhere stories live. Discover now