Capitolo 7

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Uscimmo fuori. Jack si fece serio e poi disse: <<Sei stata brava...io mi chiamo Seth>>. Rimasi un poco spaesata. Aveva cambiato umore in meno di un nano secondo, ma era bipolare?
<<E invece tu? Come ti chiami realmente? >> disse Seth.
Esitai. Non avevo né la smania né l'abitudine di dire il mio vero nome a qualcuno che avevo appena conosciuto, neanche se era stupendo come un Angelo caduto. Seth si accorse della mia incertezza.
<< Ascoltami bene>> disse << Il numero vero non me lo dai e lo posso anche capire sai, per la professionalità e tutta quella rottura di scatole, ma almeno dimmi il tuo nome ! Lo capisci che dovremo essere partner oppure vuoi fare la stronza con degli evidenti  problemi nel fidarsi degli altri? E solo perché tu lo sappia non ero per niente entusiasta di accettare questo lavoro ma mi hanno costretto!>>.
Aveva decisamente perso il lume della ragione. Come poteva permettersi di perdere il controllo così facilmente per delle futilità come quella,e se fosse successo durante il lavoro? Avrebbe mandato a monte tutto quanto! Lo afferai per il polso. Ovviamente cercò di divincolarsi ma mi bastò tirargli un grosso cazzotto sulla nuca per farlo smettere di blaterare. Svenne. Perfetto, dovevo anche trascinarlo di peso per farlo camminare. Lo buttai nella macchina con cui ero andata al ristorante e lo portai a casa mia. Il posto più sicuro per il momento.

the killerWhere stories live. Discover now