35. Azione e reazione

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"Sapete? Esiste un solo principio costante, un solo principio universale e l'unica autentica verità. La causalità. Azione, reazione. Causa ed effetto."

"Tutto però comincia con una scelta."

"No, errore. La scelta è solo un'illusione creata e posta tra chi ha potere e chi non ne ha."


Hogwarts, 22 novembre 1999

Quando Hermione era una bambina, la madre provò ad insegnarle come prendersi cura delle piante che avevano nel retro del giardino di casa. Come tutti i lavori manuali, non si prestò con particolare entusiasmo. Ma poi scoprì che non era come l'uncinetto della nonna, era più divertente e poi poteva leggere altri e nuovi libri per apprendere la forma delle foglie delle piante, saper riconoscere cosa era stato seminato, oltre alle proprietà, l'uso e il consumo, finché non aveva imparato ad apprezzare quell'hobby e quando tornò per la pausa estiva alla fine del primo anno, crearono anche un piccolo angolino magico con le piante più semplici che Hermione aveva imparato a gestire nelle serre della professoressa Sprite.

Ma più della cura del giardino in sé, con le unghie impiastricciate di terra e i fili d'erba nei capelli, aveva imparato una lezione fondamentale da suo padre che rimaneva sul dondolo a leggere e a osservare le sue ragazze: raccogli ciò che semini, perché da un seme di melanzana, non può nascere una patata.

Ovviamente, crescendo, questo principio glielo aveva riproposto in diverse salse, persino inerente al campo scientifico babbano.

"Ricorda sempre, piccolina mia, che ogni azione ha una reazione uguale e contraria. Terza legge di Newton."

E questo insegnamento lo aveva capito sin dalle primissime avventure con i suoi amici, come aveva capito che le conseguenze delle azioni, nel bene e nel male, erano il prodotto di una scelta.

Come al terzo anno che scelse di denunciare alla Mcgranitt la Firebolt che Harry ricevette in dono prima che scoprissero di Sirius e portò Harry a non rivolgerle la parola per settimane. O quando scelse di usare la Giratempo per salvare lo stesso Sirius, ma che portò anche a salvare Fierobecco dall'esecuzione. O ancora quando un certo biondo scelse di salvare una persona che odiava e portò col tempo quest'ultima ad invaghirsi di lui. O di come, ancora, Hermione aveva scelto di rimettere in riga lo stesso biondo sfidandolo che non l'avrebbe baciato per un mese e lui... be', lui aveva reagito da Serpeverde qual era.

«Malfoy, che fai?» strillò tappandosi subito la bocca con una mano e si guardò in giro tra gli scaffali della Biblioteca e su in alto verso il soppalco certa che non avesse attirato l'attenzione di nessuno.

Il suo fidanzato, premuto dietro di lei, le scostò i capelli su una spalla per baciarle il collo dopo che l'aveva raggiunta di soppiatto e silenzioso come una serpe. Ma non troppo, Hermione aveva riconosciuto il suo profumo ad alcuni metri di distanza; non la sorprese quell'arrivo, piuttosto il modo, totalmente esposti agli occhi di chiunque sarebbe potuto passare di lì.

«Granger, mi sto stancando di correggerti ogni volta» le mormorò sulla pelle mentre le sue mani si artigliavano sui fianchi tentando di tenerla ferma. «Non vuoi che la aggiunga alla lunga lista delle punizioni che ho in mente per te, vero?» le sue labbra le tracciarono una scia umida finché non scoprì i denti stuzzicandola, inducendola a sospirare e ad arricciare la punta dei piedi nelle scarpe.

Il suo calore la avvolse insieme alle braccia, il rumore dei vestiti che si strofinavano tra loro, insieme alla cadenza del suo respiro sincronizzato al suo, le fecero dimenticare per un istante dove si trovavano, il tempo di un battito di ciglia, l'unico che si concesse quando chiuse gli occhi.

Mexican StandoffWhere stories live. Discover now