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Le ragazze passarono i tornelli e presero le scale per scendere alla stazione.
«Un po' mi manca il liceo ammetto. Era bello essere quella popolare della scuola, anche se mi stavano tutti sul cazzo» Lilith aveva iniziato una conversazione dal nulla come sempre. Sapeva che a Cry faceva piacere ascoltarla e soprattutto non dover parlare troppo, quindi se le veniva in mente qualsiasi cosa non si faceva mancare di condividerla ad alta voce iniziando monologhi infiniti e avvincenti.
Cry scosse il capo concordando e sorprendendo Lilith per la sua improvvisa partecipazione.
«Sí cosa? Su cosa sei d'accordo? Anche a te manca il liceo, anche tu eri popolare... no questa sicuramente no, o anche a te stavano sul cazzo?» la incalzò.
«Secondo te? Mi faccio ancora gli incubi sulla scuola, lascia stare... No mi stavano quasi tutti antipatici»
«Avevi amici o eri troppo intelligente per sprecare tempo con gli altri plebei?» Lily era estremamente curiosa del passato di Crystal, perché lo custodiva in maniera estremamente segreta. Dopo una settimana lei le aveva già raccontato tutti i cazzi propri, dalle sue serate folli in discoteca, ai nuovi vibratori acquistati, ai bei e brutti ricordi passati. Cry era così brava a farla sentire ascoltata e interessante che non aveva resistito dal farne il proprio palcoscenico. Ogni volta si era aspettata che ricambiasse, ma aveva capito che succedeva di rado e solo quando aveva particolarmente voglia di parlare. Cosa piuttosto rara. Era certa che Crystal non si fidasse ancora di lei. Era logico. Non aveva alcuna difesa.

Insomma, Lily era abituata a trovare e perdere relazioni continuamente. Non aveva timore di scaricare tutta la propria persona su qualcuno, anche se quel qualcuno nella maggior parte dei casi si rivelava una merda e spariva dalla sua vita ferendola. Sapeva che faceva parte del gioco, non ci stava male, anzi era divertente per lei mettere fine alle relazioni nel più violento e vendicativo dei modi appena queste si dimostravano ingrate. Quindi non aveva alcuna paura di rivelare la maggior parte dei propri cazzi, si era fatta le ossa. Nessuno poteva ferirla. Le importava degli altri fino a che questi non facevano qualche stronzata e allora non le importava più (o almeno questo si raccontava). Si chiese se mai sarebbe finita così con Crystal, sperò di no.

«No avevo due amiche, però gli altri erano antipatici...» Lily annuì osservandola aspettandosi che il silenzio finisse la frase per lei, ma con sua sorpresa continuò.
«All'inizio pensavo volessero essere miei amici perché mi scrivevano e si avvicinavano. Solo che poi dopo avermi chiesto i compiti o di copiare alle verifiche smettevano di parlarmi...»
«Ma che pezzi di merda figli del letame» esclamò con tanta spontaneatà da far bene al cuore di Cry che si sentì ascoltata. Annuì.
«Mh, quindi dopo non sono più riuscita a fidarmi... Come facevo a sapere se qualcuno davvero voleva conoscermi o solo usarmi? Per loro ero solo la secchiona»
Lily percepì tutta la sua ferita in quel racconto. Non aveva mai pensato a quel lato della storia. Non aveva mai immaginato a come doveva essere, essere quel tipo di ragazza, a come doveva essere brutto sentirsi tanto invisibile e stereotipata. Si sentì un po' in colpa per averla chiamata secchiona più volte.
«Oddio, che figura di merda non volevo chiamarti secchiona se ti ferisce eh. Posso bullizzarti con altri nomignoli. No cazzo, vero che alle medie ti bullizzavano. Va beh sto zitta, ti chiamerò soltanto amo, teso e bimba d'ora in poi. Bimba perché so che ti eccita» la provocò sapendo che sarebbe stata ignorata. Sdrammatizzò un po' il tutto perché non sapeva stare troppo tempo seria e sapeva che anche Crystal lo avrebbe apprezzato perché era destabilizzata dalla profondità emotiva tanto quanto lei.

Crystal rise.
«No vabbè, ma lo so che tu lo dici in senso positivo» la rassicurò.
«Bimba intendi? Molto positivo...»
«No, "secchiona". Scema.»
«Comunque chi tace acconsente... quindi ti eccita» la provocò ancora.
«Ma infatti io ho parlato, non sto tacendo» le fece notare
«Sí, ma non hai detto che sbaglio»
«Ora sta arrivando il vagone devo andare»

Lo faceva sempre, non rispondeva davvero e ignorava tutte le sue provocazioni. Tipico di una passivella che stava morendo dentro

She Tastes So GoodWhere stories live. Discover now