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«Comunque mi dispiace se mi hai visto distruggere quella porta...» borbottò Lilith ricordando la scena.
«Odio quella testa di cazzo di mio padre, davvero tanto...» il suo sguardo si rabbuiò e Cry si sentì dispiaciuta per lei ma non trovò le giuste parole di conforto e Lily bon volle rivelarle di più.

«Spero di non averti spaventata, non è che spacco la faccia alle persone, a meno che tu non lo voglia. È solo che... Sai... problemi psicologici!» mosse le mani aperte in aria per scimmiottare l'enfasi di quella ovvia scoperta.
«Beh, ti faccio compagnia. Se ti fa sentire meglio anche io ne ho...» ammise Cry.
«Ah sì? Assurdo! Non l'avrei mai detto» la prese in giro ricevendo un pugnetto.
«Dai, scherzo! Tu che hai? Facciamo a gara a chi è più problematico. Vediamo chi vince...» le fece la linguaccia.
La ragazzina le sorrise con rimprovero.
«Ioooo...» incalzò il discorso Lilith trattenendo una risata tra i denti.
«Ho problemi con la rabbia, lo immaginavi? No vero?»
«Per nulla guarda...» sorrise dandole corda.
«Poi non so amo, secondo me potrei essere borderline... mi sembra di avere un po' di sintomi... Sicuramente ho abbastanza traumi infantili per qualsiasi merda» coprì la propria amarezza dietro una risata.
«E tu? Ti devo diagnosticare io viste la mia immensa bravura, o mi dici tu?» le toccò la punta del naso.
Lo trovava divertente, d'altronde quale studente di psicologia era normale? Bisognava essere almeno parzialmente malati per voler passare il proprio tempo e la propria vita ad avere a che fare con la pesantezza e i problemi degli altri. Che fosse per narcisismo o per spirito da crocerossina.

«Sicura di non essere anche narcisista?» borbottò Cry chiedendoselo seriamente, ma approfittandone per tirarle una frecciatina che la lusingò.
«Quello di certo... e tu tesoro? Vediamo... ansia sociale, stanchezza cronica, depressione... Ho detto tutto?»
«Mi sembra di sì...» sorseggiò tranquilla sapendo che nelle parole di Lily non ci fosse alcun giudizio, ma anzi totale comprensione.
«E sei seguita?»
«Sí, prendo farmaci e vado dalla psicologa...» le rivelò senza stupirla troppo.
«Uh, anche io prendo farmaci...» fece segno di fumare con le dita facendo scuotere la testa di Cry in un cenno di dissenso.
«Le medicine naturali sono le migliori no? Tu ti sei mai fatta una canna?»
Cry scosse la testa puntando verso il basso i lati delle sue labbra.
«Ma che domande ti faccio? Palese che una crearurina innocente come te non l'abbia nemmeno mai vista una canna»
Cry scosse la testa e lasciò che il silenzio calasse. Si sentiva davvero a suo agio, era così strano, si conoscevano appena eppure si sentiva estremamente a suo agio.

Lily la guardò accarezzando il suo silenzio, prossima a romperlo. Era davvero un peccato che quel innocente ragazza non potesse essere sua, perché le piaceva davvero.
«Comunque amo io ti devo insegnare a rimorchiare le tipe, eh! Sai quante ne ho io? Guarda lascia stare, cose che se te le racconto ti spaventi, cose che gli uomini si sognano» le fece la linguaccia alzando appena le sopracciglia con fare teatrale. Amava vantarsi soprattutto delle proprie conquiste e poi se non voleva illuderla, doveva mettere le mani avanti... e anche se avesse voluto una possibilità doveva essere sincera.

Dal suo punto di vista era ovvio che Cry avesse una cotta per lei, non perche lo desse a vedere, ma perché nessuno poteva resistere al suo fascino. Per Lilith era semplicemente ovvio che chiunque la stessa guardando fosse attratto da lei, e spesso aveva ragione. (Il che non aiutava il suo narcisismo)
«Io? Rimorchiare? Se non ti sei dimenticata abbiamo appena parlato della mia ansia sociale...» le fece notare.
«Non importa. Stai parlando con una che ha tre relazioni, se qualcuno può insegnarti qualcosa quella sono io, no?»
Cry alzò le spalle, era curiosa di sapere delle sue relazioni, ma non osava fare domande per non essere inopportuna, quindi ci pensò Lily a porsi al centro per bisogno di soddisfare la propria vanità.

«Sai e vanno pure avanti da un po'. Il segreto sta nel sapere ciò di cui si ha bisogno e non chiedere ciò che non ti può essere dato. Insomma non puoi chiedere a qualcuno di darti qualcosa che non ha o che non ha mai ricevuto dalla propria famiglia... Impegnativa come sono se fossi stata monogama avrei sicuramente spinto al suicidio qualche disgraziata. Hai visto quanta sana consapevolezza, eh? Per essere fuori di testa sono quasi matura. Comunque a parte me e il mio essere fuori di testa con classe, dovresti davvero provarci con qualcuna... tipo con la tua amica...» la provocò alla ricerca di una qualsiasi reazione in lei da leggere e rileggere.

She Tastes So GoodDove le storie prendono vita. Scoprilo ora