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Non sapeva nemmeno come aveva fatto a tagliarsi proprio là. Che senso aveva? Come poteva essere tanto imbarazzante in modo patetico?
Lilith la stava guardando trattenendo un sorriso intenerito, arrossì un po' sentendosi stupida come una bambina.
"Ce le hai già le forbici dalla punta arrotondata, bimba?" non riuscì a resistere alla propria ironia pungente.
Crystal la guardò male sorprendendola.
"Ah ah ah divertente!" le rispose scherzando per mascherare la propria insicurezza. Lilith guardò il suo taglietto e sentendosi troppo cattiva le prese la mano accarezzandola.

"Sei proprio fragilina eh? Pure la carta ti rompe", alzò la sua mano al livello dei propri occhi osservando il suo taglietto sanguinare timidamente. Il sangue era rosso scintillava vivo sotto la luce dell'aula in una goccia perfetta.
Sapendo di sembrare un po' inquietante Lilith pensò bene di giustificarsi.
"Scusa, ma adoro il sangue. Scommetto che il mio stile gotico ti avrà già permesso un ottima analisi psicologica di tutte le mie parafilie", la prese in giro tenendole stretta la mano. Crystal si lasciò fare senza opporre resistenza, sorrise alla sua battuta, confusa ma curiosa. Non aveva mai visto nessuno osservare una sua goccia di sangue tanto intensamente (e per fortuna)

"Comunque la dottoressa qui presente dice che non è niente, bimba" la rassicurò e presa dalle proprie maniere megalomani ne approfittò per lasciarle un bacio sulla mano portando quella gocciolina alle proprie labbra. In quel momento entrò il Prof facendo saltare entrambe sul posto e rubando le loro attenzioni.

Impercettibile Lilith si leccò il labbro, non sapeva dire nemmeno lei se lo avesse fatto di proposito per pura voglia perversa, o se fosse stato un caso, ma sentì il gusto metallico del sangue sulle labbra, successivamente un retrogusto dolce la invase dopo la prima punta amara e scoppiò sulla sua lingua come miele diffondendosi su tutte le sue papille. Non aveva mai assaggiato niente di tanto dolce, non pensava che il sangue di qualcuno potesse avere anche un retrogusto del genere.

Il Prof iniziò a spiegare, ma Lilith si sentiva strana. Non riusciva a smettere di sentire il gusto in bocca. Non capiva,  d'altronde era solo una goccia. Aveva caldo, e non riusciva a smettere di pensare al sangue di Crystal, a quanto fosse dolce, caldo a quanto fosse nobile nel suo scintillio. Si imbarazzò dei propri pensieri malati ed ossessivi, era abituata a pensare a quel genere di cose, era abituata a pensare anche peggio, a non darsi limitazioni mentali e fantasticare su qualsiasi perversione o orrore, o zona di mezzo, ma non riusciva a concentrarsi sulle parole del Professore mentre parlava di fronte a lei.
Tirò un'occhio su Crystal vedendola prendere appunti, avrebbe dovuto farlo anche lei, ma l'unica cosa che voleva guardare era il suo collo nudo ed esile, l'unica cosa che avrebbe voluto sentire era il suo odore premuto al suo naso, era il suo sapore. Un forte istinto si accese in lei dandole voglia, una voglia primordiale e istintiva. Una fame fisica, sessuale che mai aveva percepito in maniera tanto intensa.

Tornò a guardare il professore.
Non era da lei non riuscire a controllare i propri istinti, non era da lei vivere quel tipo di conflitto tra i suoi bisogni fisici e la sua coscienza e volontà. Solitamente coincidevano e accoglieva bene in sé qualsiasi perversione o bisogno fisico e sessuale, ma il modo in cui stava desiderando il corpo della sua amica era innaturale, era talmente intenso da farle quasi male, come se ci fosse stato un magnete a spingerla contro il suo corpo. Lilith sentì la temperatura salire, le guance le si scaldarono, si innervosí. Diede un'altra occhiata alla sua compagna, più la guardava più desiderava imprimersi contro di lei, annusare, assaggiare, mordere la sua pelle bianca. Fece un respiro profondo e chiuse gli occhi.

Crystal la guardò senza capire.
"Oi, tutto bene?" le chiese preoccupata.
Lil aprì gli occhi ricambiando il suo sguardo, il cuore accelerò, notò per la prima volta le labbra rosse della ragazza e sentì il desiderio violento di baciarle e morderle. Deglutì annuendono e spostando lo sguardo verso il professore in modo brusco. Il cuore le batteva in petto furiosamente, stava morendo di caldo, di voglia, di imbarazzo. Senza dire nulla prese tutte le sue cose e si alzò dirigendosi fuori dall'aula.

She Tastes So GoodWhere stories live. Discover now