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«Tieni» Lilith le diede le sue cose e in fretta e furia prese a camminarle davanti verso l'uscita, anche Crystal accelerò il passo. Le faceva un po' ansia l'idea che sarebbe scoppiato un casino per la porta e che le avrebbero potute beccare, quindi fu grata di uscire alla luce del sole e fare qualche passo verso i giardini mentre Lily si tirava fuori una sigaretta accendendola insofferente.

«Dove vuoi andare Cry?»
«A me lo chiedi?» borbottò la ragazzina.
«E a chi dovrei chiederlo?» ghignò divertita dal tono della sua amica facendo dei tiri profondi di nicotina.
«Ma lo sai che io non so scegliere!»
«Dai. Portami da qualche parte, in qualche posto dove vai tu. Scusa le tre volte che esci dove vai?» insistette bisognosa di staccare e di non pensare a nulla.
«Possiamo andare a Chinatown, di solito vado lí a prendere il bubbletea»
Lily finì la sigaretta gettandola per terra, Crysyal la guardò male raccogliendola e buttandola nel cestino lì affianco. Scosse la testa guardandola, ma Lily stava riflettendo con gli occhi al cielo.

«Va bene, andiamo! Guidami tu, forza!» le mise fretta prendendola a braccetto, Cry sentì la sorpresa scaldarle il petto. La faveva sentire felice averla così vicina a sé.
«Dobbiamo andare in stazione, si può andare anche in metro, ma se andiamo in stazione e facciamo un pezzo a piedi arriviamo prima» le spiegò seria guidandola e lasciando che Lily si appoggiasse a lei. Era più silenziosa del solito. Era preoccupata per lei; chissà che le aveva detto suo padre per farla reagire così violentemente da distruggere una porta. Chissà che preoccupazioni aveva. Avrebbe voluto saperla sostenere di più, meglio, avrebbe voluto renderla felice.

Quando arrivò il treno Lilith si precipitò a prendere posto e si sederono una di fronte all'altra.
«Dimmi tu quando dobbiamo scendere che io non ho idea di dove mi stai portando...» guardò fuori dal finestrino mentre il treno partiva, Cry annuì.
«potresti essere una maniaca e portarmi in qualche posto abbandonato...» la provocò Lily con un sorriso malizioso, Cry ebbe l'impressione che anche se così fosse stato non le sarebbe dispiaciuto troppo.
«Ioooo??? Ma mi hai vista? Ma se non ho la forza nemmeno di vivere, semmai tu sembri capace di una cosa del genere...» risero insieme. Lilith alzò le spalle.
«Vero! Il tuo fisico da spezza grissini non te lo permetterebbe. Sarebbe divertente però...» sussurrò beccandosi uno sguardo severo di rimprovero, sostenuto da un sorriso nascosto.

Il silenzio caló disturbato solo dal rumore del treno e dagli altri passeggeri.
Lilith odiava il silenzio, ma stranamente trovava che quello di Crystal fosse piacevole, era un silenzio che le teneva compagnia, dove potevano riposare insieme, dove poteva rilassarsi e pensare con calma. Non aveva mai conosciuto nessuno così, forse perché il suo animo esuberante la portava ad avvicinarsi a persone più simili a lei, ma non aveva mai imparato a godere del silenzio, glielo stava insegnando Crystal...

Non voleva pensare, non voleva pensare a suo padre quindi si attaccó ai sentimenti che aveva per la sua amica con tutte le proprie energie. La osservò e per un po' si incantò; come faceva ad essere così bella? Era così elegante, le sue occhiaie scure le piacevano da morire. Aveva dei lineamenti perfetti, simmetrici, persino i suoi denti le piacevano perché erano bianchi e dritti, sembravano disegnati col righello. Sembrava una bambolina uscita da una fabbrica di miniature di Tim Burton. Progettata nei minimi dettagli. Era così strana e particolare, ma perfetta per i suoi occhi. Poteva piacere solo a chi sapeva notare la bellezza, a chi se ne intendeva, a chi piaceva guardare la luna piena, o i rami degli alberi a contrasto col cielo. Lilith notò che più la osservava più si sentiva attratta da lei, era una sensazione nuova che cresceva lentamente; desiderio puro. Trovava piacevole guardarla, era come se i suoi occhi godessero nel averla nel proprio campo visivo. Era attratta dalla sua pelle bianca, voleva baciarla e morderla. Per soddisfare i propri bisogni immaginò di prenderle il volto e spingere le labbra contro le sue, immaginò di sedersi su di lei e baciarla ovunque.

«È la nostra» le fece cenno.
Lilith si alzò con lei, il treno frenò e per poco la ragazzina non le cadde addosso. Cry corse giù dal treno pur di non far vedere il panico sul proprio volto, perché Lilith doveva avere la scollatura proprio quel giorno?


She Tastes So GoodWhere stories live. Discover now