14

58 13 3
                                    

Appoggio i palmi delle mani sulle cosce soffio fuori dell'aria calda, sento i polmoni fuoriuscire dalla cassa toracica.

Che fatica!

Il Football mi sta uccidendo, lentamente.

«Ragazze, mettetevi qui a cerchio. Per favore.»

Il nostro aguzzino ci richiama all'ordine con in mano il blocco degli schemi e una penna per appuntarsi tutto.

Il coach Kelley sembra una statua di marmo, mastodontico e rigido, privo di qualsiasi emozione.

Muovo le gambe nella sua direzione, anche se queste hanno difficoltà a seguirmi, vivono di vita propria e sono così tanto doloranti da risultare ben salde a terra.

Pian piano anche il resto delle compagne circonda l'allenatore. Siamo tutte in attesa di un suo cenno.

«Dunque, ho riflettuto molto su chi nominare vostro capitano, ma ho deciso che questa scelta spetti alla squadra.»

Una O gigante si forma sulla bocca di Taylor.

«Darò a ciascuna di voi un foglietto in cui siete chiamate a scrivere la candidata per il ruolo di capitano. Vi lascerò cinque minuti di tempo per pensarci. Dopodiché passeremo allo spoglio e quindi all'elezione del capitano» fa una breve pausa, mentre ci osserva a una a una, «tutto chiaro fin qui?»

«Sì, coach» rispondiamo in coro.

Mi ritrovo in poco tempo il minuscolo foglio davanti.

Che quesito difficile. Non è semplice scegliere la persona che potrà guidare la squadra per l'intera stagione.

Mmh.

Mi gratto la testa con la penna. Voglio bene a tutte le ragazze. Qualsiasi nome faccia ho paura di sbagliare, perché sono tutte ottime giocatrici.

Ma non si tratta di questo...

Non è scontato che una squadra nata in poco tempo riuscisse ad affiatarsi così tanto.

È il nostro piccolo miracolo.

Eleonore e Stella sono le ragazze che conosco da più tempo, mentre con Taylor non è stato poi così difficile affezionarsi. Con Andrea vado piuttosto d'accordo e ho avuto modo di costruire un legame più solido proprio grazie al football. Il running back deve essere in costante dialogo con il quarterback, altrimenti la metà dei lanci corrono il rischio di finire alla squadra avversaria. È un discorso di fiducia e reciproco rispetto.

Anche con Jennifer, che era in lizza per il ruolo di quarterback, sono riuscita a legare lo stesso. La competizione non ci ha fatte allontanare.

Però una persona in particolare è in grado di fare da collante a tutte...

Okay, ci sono, Stella è perfetta. Lei è stata più volte la voce della saggezza, porta a riflettere la maggior parte di noi su tattiche e strategie da usare per migliorarsi. Non da meno sa ascoltare ed è paziente, qualità da non sottovalutare in un leader.

Allo scadere del tempo scrivo di corsa il nome sul foglietto e lo ripongo all'interno del cappello del coach.

«Bene, bene. Iniziamo lo spoglio.» mescola i bigliettini, chiede all'assistente di segnare i punteggi sul blocco.

Estrae il primo, «Ann.»

Poi il secondo, «Stella.»

E Il terzo, «Ann.» E così via.

Sono esterrefatta, ho ottenuto ben trenta voti, la maggioranza. Il coach si congratula e applaude, così come anche le mie compagne. Nessuna incomprensione nei loro volti sorridenti, sembrano essere tutti concordi.

Un Gioco da Ragazze - A Girl's GameWhere stories live. Discover now