Mexican Standoff

31. Corsi e ricorsi storici (Tutto per loro) - Parte 2

Disclaimer: contenuti espliciti

Dopo averlo richiamato, Hermione lo osservò raddrizzarsi e scendere dal davanzale, la scopa che fluttuava accanto a lui. Nel secondo che gli occorse per voltarsi a guardarla, immaginò che fosse stata l'impulsività della sua Casa ad averla fatta reagire e urlare quella parola, ma appena incrociò i suoi occhi plumbei e liquidi, resi più scuri alla luce tenue della lampada a olio sul comodino, Hermione capì che invece a lei sarebbero occorsi almeno tre secoli per elaborare tutto ciò che voleva dire e altri cinque per parlarne. Perciò fece ancora affidamento a quell'impulsività per percorrere i metri che li separavano, afferrargli il volto con entrambe le mani e alzarsi sulle punte dei piedi per baciarlo.

Malfoy le circondò immediatamente la vita con le braccia alzandola e avvicinandola di più a sé mentre i loro volti e le loro labbra cozzarono con un impeto che strappò ad entrambi un gemito sofferto. Le prese il labbro inferiore tirandolo con i denti, succhiandolo tra le sue labbra e lambendolo con la punta della lingua prima che Hermione aprisse la bocca per lui, per chiedere di più, per dargli di più. Per prendere e cedere tutto. Le loro lingue s'incontrarono a metà strada, si scontrarono e lottarono irrequiete come erano sempre state anche con le parole, riconoscendosi anche in quel nuovo linguaggio, come se non avessero aspettato altro che quell'incontro.

Hermione si aggrappò sulle sue spalle che erano come poco prima, salde ampie vigorose, e gli circondò i fianchi con le gambe allacciando le caviglie dietro di lui. Lo sentì ansimare nella sua bocca quando lei intrecciò le dita ai suoi capelli stringendoli e bloccando la sua testa per non fermare mai più quel bacio disperato, mentre lui la sosteneva per il sedere.

Sentì il letto dietro la sua schiena solo quando la fece stendere e allora lei lo tenne ancora più stretto per la vita con le gambe, volendo sentire il suo peso su di lei e contro di lei. Voleva sentire tutto, come tutto erano loro. Fuoco, Terra, Aria, Acqua. Erano un complesso complementare di elementi che quando stavano insieme si annientavano e si rigeneravano. Vivevano.

Malfoy le accarezzo le labbra con la punta della lingua, le baciò il mento, seguì l'osso della mascella fino all'orecchio e scese sul collo lasciando un sentiero umido di baci e lambendo la sua pelle con la lingua. Arrivò al segno del morso ed Hermione gemette dal dolore e dal piacere quando lui lo strinse ancora tra i denti e a quel punto, accecata dall'impetuosità, prese a sbottonargli la camicia e la sfilò dai pantaloni con uno scatto quando giunse agli ultimi bottoni.

Fece scorrere le mani sulla pelle nuda dei fianchi, accarezzandolo come voleva fare prima nell'aula trovandoselo a torso nudo e poi dietro la schiena come aveva fatto lui, salendo fino alle scapole e ritorno verso il basso senza tralasciare una sola porzione di pelle. Sciolse la morsa delle sue braccia e lo allontanò quel poco che le serviva per togliergli l'indumento con uno strattone insieme al mantello e riprese a baciarlo con lo stesso ardore. Iniziò a sbottonarsi a sua volta la camicia mentre strusciava il bacino contro il suo sentendolo già reattivo e bisognoso come lei.

Lui la aiutò a togliersi la camicia e le strinse un seno sopra il reggiseno, le sue dita s'insinuarono sotto la coppa trovando il capezzolo turgido. Tirò e strattonò la bretella scoprendola e prima che potesse dirgli che avrebbe potuto sganciarlo, le sue labbra erano già sul capezzolo strappandole un ansito spezzato. Lo succhiò e lo vezzeggiò con cura, una mano che le teneva il seno e l'altra avvinghiata a una natica mentre si spingeva contro di lei.

Allora Hermione infilò le mani tra i loro corpi e gli slacciò la fibbia della cintura e i bottoni dei pantaloni e tirò giù le sue mutande trovando la sua lunghezza calda e dura e dalle dimensioni notevoli. Lui gemette quando prese a muovere la mano scorrendola su tutta l'erezione e le morse il seno, famelico e possessivo, appena Hermione strinse alla base, famelica e possessiva.