22. Terzo Appuntamento

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Aeris e MIAO alle dieci di mattina, con due ore di ritardo all'appuntamento con Nael, erano davanti al retro del NOIA Café.

Aeris indossava esattamente lo stesso outfit del Silent Party: una felpa grigia e leggings olografici. Il sole splendeva alto nel cielo senza nuvole di Zephyra. Tutti gli studenti erano a scuola, e sembrava che ogni abitante del quartiere fosse impegnato nelle proprie faccende. Almeno, questo era ciò che pensava Aeris, notando il deserto che regnava in quel preciso punto. Anche la fontana del Girotondo, nel centro della piazza di fronte al NOIA, normalmente funzionante, era stranamente spenta.

"Aeris, prima che entri devo dirti una cosa."

"Dimmi, MIAO, ma sbrigati perché sono molto ansiosa in questo momento."

"Certo. Vorrei scusarmi per la mia irruzione improvvisa nella tua vita. Non ho mai avuto l'intenzione di farti del male. Se ho fatto qualcosa, è stato sempre in buona fede." MIAO si interruppe per un momento, come farebbe un essere umano in mancanza di saliva.

"Continua, MIAO. Cosa vuoi dire?"

"Aeris, se lo desideri, posso rimettere tutto a posto e sparire dalla tua vita, come se non fossi mai esistito."

"Perché dici questo? Sto bene con te. Mi capisci, mi aiuti, mi sostieni. Non voglio tornare quella di prima. Sono diversa ora, anche grazie a te. Certo, mi piacerebbe che tu rispettassi le regole che abbiamo stabilito insieme; per il resto, non riesco a immaginare la mia esistenza senza di te."

"Grazie, Aeris, le tue parole sono come un soffio di sereno in un cielo perennemente grigio. Sei l'unico essere umano a cui mi sono davvero legato."

"TVB," disse Aeris, accompagnando le parole con un gesto significativo e affettuoso.

"Ti voglio bene anch’io. Adesso vai, qualcuno ti sta aspettando…"

Aeris avanzò a ogni passo con la tensione di un tuffatore pronto a lanciarsi nel vuoto. Si fermò davanti alla porta e, dopo un attimo di esitazione, bussò tre volte.

"Chi è?"

"Nael? Scusa, sono molto in ritardo. Apri, per favore."

Dopo alcuni istanti: "Mah, non so…"

"Come non so?”

“Aeris, ti sei fatta attendere per due lunghe ore!"

"E cosa dovrei dire io, che ieri ho trovato Neon al posto tuo?"

Silenziosamente, Aeris appoggiò l'orecchio alla porta, in attesa di una risposta.

Con un filo di voce, Nael disse: "Hai ragione, direi che siamo pari. Possiamo ricominciare da capo." E spalancò la porta.

Aeris gli regalò il sorriso più bello che il suo viso avesse mai espresso, e Nael rispose con una dolcezza e un fascino disarmanti.

"Entra, mi casa es tu casa…"

"Da quando parli questa lingua così solare?"

"Tu non sai molte cose di me. Le scoprirai con il tempo."

La sala era immutata, dall'ultima volta, ma l'atmosfera era carica dell'attesa di qualcosa di straordinario. Era palpabile il senso di un prima e di un dopo che stava per manifestarsi. Aeris sentiva questo cambiamento imminente, qualcosa di totalizzante.

"Per favore, prendi una stecca dal rastrello e vieni qui, così riprendiamo la lezione della scorsa volta."

"Ah, no! Hai capito male, mio caro Nael."

"Come?" Disse lui, con uno sguardo incredulo.

"La Galexana mi interessa, ma oggi ho deciso di insegnarti io qualcosa."

Nael sommò al suo sguardo precedente un'espressione attonita e disorientata.

"Cosa mi vuoi insegnare? Sono curioso…"

La Danza di AerisWhere stories live. Discover now