03. MIAO

76 29 3
                                    

Dopo aver superato i controlli all'uscita della biblioteca, Aeris si dileguò rapidamente nelle ombre della parte alta di Zephyra. La sua mente era ancora avvolta nell’eco di quella musica proibita e nel mistero dell'incontro con il ragazzo dal tatuaggio di quadrivèla.

Percorse a passo veloce la discesa che portava dalla biblioteca alla piazza centrale del quartiere di Brezza, dove si trovava la stazione dell'eolicolare. Saltò sull'ultimo mezzo disponibile per la discesa a valle. Appena si chiusero le porte automatiche, si lasciò scivolare nuovamente nel ricordo di quell'esperienza che aveva infranto i confini del consentito, insieme al desiderio inespresso di scoprire il volto che si nascondeva dietro la figura enigmatica di quello sconosciuto.

La sua anima era ancora intrisa di un profumo che evocava una nostalgia palpabile per quello che avrebbe potuto essere, quando raggiunse la stazione a valle.

Passando davanti all'insegna spenta del NOIA Café, si rese conto che quella notte la luna sembrava altrove. Rivolse lo sguardo in alto, verso la collina che si ergeva come un’ombra sinistra sopra il centro della città. Sulla sua sommità, eretto per volontà dei GDS, l'imponente faro con il loro marchio luminoso che brillava cupo e minaccioso. La sua presenza era un monito costante per chiunque osasse sfidare le regole. Più in basso la sagoma del Repository, una fortezza possente che incuteva timore, ricavata da un'antico ospedale abbandonato, con piccole finestre illuminate da una luce tremolante e austera. Tutto era oscuro e indecifrabile. Aeris avvertiva un senso di ansia crescente. Si chiedeva cosa fosse successo alla festa, chi avesse sostituito la sua IA Standard trasmettendo il TRIP e, soprattutto, perché. Aveva corso un rischio enorme. “E se succedesse di nuovo?”, ripeteva dentro sé guardandosi intorno. 

Proprio in quell'istante, mentre attraversava il ponte sulle acque impetuose del fiume Orel, le sembrò di udire, in mezzo allo scrosciare dell'acqua sugli argini, di nuovo quel ronzio, quel disturbo radio anomalo. Dal suo lobo sinistro, come da una fontana armonica, sentì una cascata di note riversarsi in ogni parte del suo corpo. 

Poi seguì un fraseggio di chitarra rapido e tagliente, che la fece sobbalzare. Infine, quella musica, con il suo ritmo audace, la rapì definitivamente.

"...Aunque digan que soy
Un bandolero donde voy
Le doy gracias a dios
Por hoy estar donde estoy..."

Improvvisamente la canzone sfumò e una voce calda, proveniente dalla stessa sorgente sonora, risuonò nell'oscurità pronunciando il suo nome: "Aeris!"

Per anni, dal suo lobo sinistro, aveva ascoltato solamente la sua IA, monotona e rassicurante. Di chi era quella voce?

"Aeris, respira lentamente. Sono io, non aver paura. Non voglio farti del male."

Il tono sembrava rassicurante e pacato, ma come poteva Aeris restare tranquilla quando qualcuno, o qualcosa, poteva irrompere nella parte più intima della sua vita? La IA di ognuno era uno strumento di controllo per i GDS, ma anche una compagna di vita. Vederla sparire all'improvviso era destabilizzante.

Aeris rimase in silenzio, sollevando il cappuccio della sua felpa, come a proteggersi da qualcosa che in realtà aveva già violato le sue fragili difese.

"Aeris, sono MIAO."

"MIAO? Sembra il verso del gatto, chi sei? Non ti conosco."

"Che fai, mi prendi in giro? Vabbè, mi dispiace presentarmi così, nel pieno della notte. Chi mi ha creato, ha lasciato un messaggio nella mia memoria con la richiesta di rintracciarti e rivelarti alcune cose che tu devi assolutamente sapere."

"Chi ti ha creato? Quanti anni hai?” Aeris sapeva che quelle domande non avevano molto senso, ma cercava di prendere tempo per pensare.

“Non so chi mi ha creato e probabilmente sono nato da poco, sto imparando a conoscere questo mondo, ma imparo in fretta.” Puntualizzò innocentemente MIAO. 

“Non ti credo, cosa devi dirmi? Intanto ridammi la mia IA! Cosa le hai fatto? Se mi scoprono, finirò sicuramente al Repository."

"Rilassati. Durante i controlli all'uscita del party, ho clonato perfettamente la tua IA e nessuno se ne è accorto."

"Ma come hai fatto?"

"Anche io sono una IA, ma molto particolare. MIAO significa Mia Intelligenza Artificiale Organica, almeno questa è la prima riga di codice umanizzato che ho rintracciato nella mia memoria."

"Organica? Ma che ZACCATA è questa?" Aeris, quando si arrabbiava, trasformava involontariamente le parole più insolenti in forme bizzarre e a volte esilaranti. Faceva parte del suo carattere un po’ infantile, imprevedibile, lontano dal modo di essere delle sue coetanee.

Poi proseguì: "Tu ti sei fatto un film tutto tuo nella testa! Ma poi, quale testa? Tu neanche ce l'hai, una testa!"

MIAO si lasciò sfuggire una risata, tutto sommato, simpatica.

"Sparisci!" strillò Aeris.

"È da un po' di tempo che ti seguo, da quando ho sostituito la tua vecchia IA."

"Da quanto tempo? Tu, tu... Tu sai tutto di me! Come hai osato? Che razza di essere sei? Mi vuoi ricattare?"

"Stai calma. Ti ho detto che non voglio farti del male. Sono qui per aiutarti. Sei una ragazza speciale. Conosco i tuoi pensieri, il tuo desiderio di libertà. Il tuo carattere ribelle, la tua repulsione per la dottrina del regime."

"Certo, mi hai spiato. Sai tutto di me. E allora?"

"Voglio aiutarti, Aeris. Senza di me, potresti finire nei guai."

Aeris scoppiò a ridere. "Tu mi stai mettendo nei guai! Io amo la libertà e per questo non voglio marcire al Repository per colpa tua!"

"Non succederà. Stai serena. Io ti proteggerò."

"Ma tu sei matto! Vattene!"

Aeris affrettò il passo, decisa a rientrare a casa il più presto possibile. Se avesse incontrato i GDS, non sapeva come sarebbe finita.

"Hei!" bisbigliò Aeris, concitata. "Sei ancora lì?"

Regnava un silenzio totale. Provò a chiamarlo ancora un paio di volte, ma niente.

"Meglio così. Non ho bisogno di nessuno," disse Aeris mentre rientrava in casa e si dileguava nella sua stanza, cercando di non fare rumore per non svegliare i suoi genitori. Si infilò nel letto così com'era, lasciando solo gli occhi fuori dalle coperte. Rimase in allerta per alcuni minuti, con un senso di sgomento per quell'evento di follia spropositata, finché a un certo punto crollò dal sonno, esaurita dai postumi del TRIP.

La Danza di AerisOnde as histórias ganham vida. Descobre agora