05. NOIA Café

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Tra i piaceri irrinunciabili della vita, Aeris metteva sicuramente al primo posto la colazione al NOIA Café. Perdere mezz'ora di sonno non era un problema, pur di trovare il tempo per una piacevole sosta in questo singolare locale.

Il NOIA era situato lungo il tragitto che ogni mattina Aeris percorreva per andare a scuola. Era il più antico Café della città. Le sue volte affrescate riportavano alla mente un tempo ormai lontano, prima dei GDS, in cui la città era come un organismo sano e fiorente.

Entrando dall’ingresso principale del locale, un lungo bancone di legno che pareva scolpito dai venti trasmetteva un immediato senso di spazi liberi e inviolati. E poi, le sublimi tempestelle e l’ottimo caffè vaporizzato completavano l’opera. Nelle ore di punta, le sue sale affollate all'inverosimile di studenti chiassosi erano un fatto veramente raro in una città come Zephyra, profondamente votata all’ordine.

In ogni caso, il vero motivo della sua notorietà tra i giovani era un altro: quel luogo rappresentava l’unica zona di Zephyra dove, stranamente, le IA avevano problemi a connettersi alla IA Centrale e, di conseguenza, l'unico spazio di vera libertà in tutta la città.

Aeris era seduta da sola nella zona più appartata del NOIA, il cappuccio della felpa alzato, quando arrivò Lexis, un cameriere dai modi gentili con cui aveva stretto una simpatica amicizia. Alto, di bella presenza e discreto, era impeccabile nella sua uniforme celeste, abbottonata fino al collo in stile facchino d'albergo, completata da un cappello piuttosto insolito.

“Perché quando mi vedi, non riesci a nascondere quel sorrisetto malizioso?” chiese Lexis con la sua calorosa accoglienza di sempre.

“Non è per te, Lex, ma per il tuo abbigliamento!” ribatté Aeris.

"Devo indossarlo qui per evitare problemi con i GDS durante i controlli. E, per favore, non chiamarmi Lex. Sembra quasi che ci sia stato qualcosa tra noi…"

“Chissà, forse è stato proprio così. Sai che ho la memoria corta!”

*Accidenti Aeris, sei ancora fatta di TRIP, calmati!*, ripeté a se stessa. La loro risata condivisa riecheggiò, in perfetta sintonia con l'atmosfera del locale.

"Aeris, è da poco che ci conosciamo e non so se la proposta che ti sto per fare sia un po' azzardata…"

"Dimmi, Lex", disse Aeris con un filo di voce, spalancando i suoi grandi occhi blu.

"Nel retro del locale c'è una stanza segreta che pochi conoscono", bisbigliò Lex.

"E allora?" chiese Aeris, sentendo le sue guance avvampare improvvisamente.

"Vorrei insegnarti un gioco, ma possiamo farlo solo durante l'orario scolastico, quando il locale deve rimanere chiuso, per non fornire un rifugio agli studenti che vogliono dare buca alla scuola…"

Aeris era allibita da quella proposta inaspettata, e lo si capiva dalla sua espressione. Infatti, Lexis puntualizzò: "Non è una proposta indecente, non ti spaventare."

L’espressione di Aeris cambiò immediatamente, recuperando il contegno smarrito, con un filo di delusione.

"Conosci Galexana?" disse Lex, quasi divertito.

"Certo! È un gioco di biliardo. Non è illegale, ma non è ben visto dai GDS. In passato ho provato, ma con l’aiuto dei tracciati laser mi sembra veramente un gioco banale."

"Quindi sai colpire le biglie, conosci le sponde, gli effetti, giusto?"

"Qualcosina, dicono che sono portata, ma non mi interessa", liquidò il discorso Aeris, quasi annoiata.

"Ok. Conosci Galexana Dark?"

"Stai zitto, mio Dio! Se qualcuno ci sente finiamo nei guai!" Aeris aveva l’aria molto spaventata.

"Tranquilla, lo sai che qui le IA Standard non prendono bene. Allora, ti interessa? Posso insegnarti dei tiri che neanche immagini. Giocare senza l’aiuto dei tracciati laser è come volare liberi verso l’ignoto."

Descritta in quel modo, sembrava una esperienza molto stimolante. Aeris annuì con uno sguardo intrigante e pensò dentro di sé con un sorrisetto compiaciuto: "Con te, Lex, giocherei al gioco più noioso del mondo senza stancarmi mai, baby!"

"Domani bussa tre volte alla porta dell’uscita secondaria alle 8 e io ti aprirò", disse Lexis con voce piena di aspettative. Poi, cambiando tono: “Che tempestella posso servirle stamattina signorina Aeris? Abbiamo quella soffiata, quella alla marmellata di quadrivèla, al farro ed eolicocca, crema zephyra oppure cioccovela."

Lei rispose: “A che gusto la prenderò, secondo te, stamattina?”

“Secondo me, oggi alla marmellata di quadrivèla!”

“Come hai fatto a indovinare?”

“Ormai so tutto di te, Aeris!”

Con un occhiolino e una smorfia giocosa, Aeris confermò, e Lexis si allontanò con la solita diligenza. Poco dopo, una tazza di caffè vaporizzato e una tempestella ancora  calda, le fu servita. Ringraziando, Aeris si perse a fissare la tazza, come se all'interno del suo oscuro e aromatico contenuto potesse trovare le risposte cercate. Doveva sfruttare al massimo il potenziamento temporaneo delle sue capacità mentali, causato dal potente TRIP che MIAO le aveva trasmesso lungo la strada.

“Galexis”, sussurrò a bassa voce Aeris, in mezzo alla confusione che regnava intorno a lei. Il nome suonava familiare nella sua mente, eppure sapeva, sin dalla nascita, che il pianeta in cui viveva si chiamava Terra.

"I GDS, beh, quelli ci sono sempre stati", continuava Aeris, parlando a bassa voce con sé stessa.

"I quattro venti: Nael, Sylas, Gaia, Pyras. Hmm, noi abbiamo quattro venti, ma li chiamiamo semplicemente Nord, Sud, Ovest, Est."

"Io sono molto volubile nell'umore, ma non ho mai collegato i miei improvvisi cambiamenti emozionali con i venti, anche se sono la sola a vedere i loro riflessi colorati…"

"L'unica cosa che combacia perfettamente con la mia realtà è Zephyra, circondata da montagne invalicabili. I GDS non permettono a nessuno di avventurarsi su quelle vette impervie. E poi, ci hanno sempre detto che oltre quel confine esistono solo sterminate foreste piene di pericoli e animali selvaggi", continuava Aeris, ragionando con voce pacata, ma palpabilmente inquieta.

"Perché MIAO mi ha raccontato questa storia assurda? Qual è il suo scopo? Potrebbe essere una spia delle GDS che vuole mettere alla prova la mia fede nella dottrina ufficiale."

"Di nuovo quel ronzio, non è possibile!" imprecò Aeris. "Qui dentro non prende nessuna stramaledetta IA, come fai ad essere di nuovo qui…"

"Tranquilla, stellina", disse MIAO dolcemente.

"Stellina? Non sono una bambina!" rispose con voce stizzita Aeris.

"Lo so, lo so…"

"Certo, tu sai tutto e io non so niente!"

"Vai a scuola adesso, altrimenti farai tardi. Avremo tempo per parlare e andare a fondo su tutte le questioni aperte."

"Vado a scuola, ma perché l'ho deciso io."

Aeris si alzò come una furia, facendo cadere la sedia e spintonando un gruppo di ragazzi che la guardarono sghignazzando. Uscì dal locale.

La Danza di AerisWhere stories live. Discover now